Roma – Il futuro dell’Italia nello spazio parte dal Lazio. È questo il messaggio emerso con forza dalla seconda edizione degli Stati Generali della Space Economy, inaugurata questa mattina, 27 ottobre 2025, nella prestigiosa cornice di Palazzo della Farnesina, sede del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Un appuntamento che ha riunito istituzioni, ricercatori, grandi e piccole imprese per fare il punto sul ruolo strategico dell’industria spaziale italiana e delineare le traiettorie di sviluppo di un comparto che rappresenta una leva fondamentale per la crescita economica nazionale. E proprio il Lazio si conferma epicentro di questa rivoluzione tecnologica.
Il Lazio, cuore pulsante della space economy italiana
I numeri parlano chiaro: la regione vanta un settore spaziale consolidato che conta oltre 300 imprese, 23mila addetti, più di 5 miliardi di euro di fatturato e quasi 2 miliardi di export. Un ecosistema produttivo di eccellenza che ha nel Gruppo Leonardo e nelle sue controllate i suoi giganti, attivi nella produzione di satelliti e lanciatori e nello sviluppo di mappe dettagliate per la gestione dell’ambiente e delle emergenze attraverso l’elaborazione di una miriade di dati satellitari.
Fiore all’occhiello di questa filiera è la recentemente inaugurata Smart Space Factory, un’infrastruttura d’avanguardia capace di produrre più di 100 satelliti l’anno. Una proiezione concreta sul futuro non solo della regione, ma dell’intero Paese, che si candida a essere protagonista della nuova corsa allo spazio.

“Il Lazio è il più grande agglomerato di PMI dell’aerospazio“, ha spiegato Jacopo Recchia, imprenditore e presidente della Rete delle Imprese dell’Aerospazio-Difesa del Lazio. “C’è tutta la catena del valore di questo settore. Infatti i grandi gruppi comprano nel Lazio e continuano a sviluppare le aziende nel Lazio. Questo è un valore aggiunto che ha la nostra regione rispetto agli altri, che dobbiamo percorrere e sostenere“.
Tajani: “Un saper fare straordinario da valorizzare”
Ad aprire i lavori è stato il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani, che ha richiamato la necessità di valorizzare un comparto “di enorme rilievo industriale e strategico, ma di cui in passato si è parlato troppo poco”.

“Noi italiani abbiamo un saper fare straordinario“, ha dichiarato Tajani. “I satelliti Galileo, la grande costellazione europea, sono in gran parte frutto della scienza e della conoscenza italiana. È un settore non inquinante, di alta tecnologia, e non possiamo rinunciare a svolgere un ruolo di primo piano nella politica industriale europea“.

Il ministro ha poi sottolineato le potenzialità trasversali della Space Economy: “Lo spazio può contribuire alla competitività industriale e agricola, alla protezione civile e al traffico aereo. Combinando i segnali delle costellazioni satellitari si possono salvare vite in tempi più rapidi. E non si può trascurare quanto lo spazio possa essere utile per la sicurezza europea“.
L’Italia protagonista in Europa e nel mondo
Nel corso della sessione inaugurale è intervenuta anche Antonella Sberna (PPE), vicepresidente del Parlamento Europeo, che ha ribadito la centralità della cooperazione internazionale e del ruolo italiano nel quadro UE: “L’Italia e l’Europa possono essere interlocutori alla pari e complementari con gli Stati Uniti nel settore dello spazio. Siamo attenti al lavoro che il governo italiano sta facendo in questo senso e riconosciamo l’elevata qualità delle aziende italiane. Lo spazio è uno strumento reale di economia”.

“La diplomazia spaziale“, ha affermato l’onorevole Daniela Dondi, presente all’incontro in qualità di componente dell’Intergruppo Parlamentare Space Economy, “è la prova di una maturità di una Nazione moderna e l’Italia ha tutto ciò che serve per essere protagonista in questa nuova era. Abbiamo un tessuto industriale d’eccellenza, competenze scientifiche riconosciute a livello mondiale e una rete di PMI e start-up di ingegno e innovazione. Lo spazio non è solo il futuro della tecnologia, è il futuro della nostra Nazione”.
La dichiarazione della vicepresidente Roberta Angelilli
«Il sistema aerospazio del Lazio s’inserisce a pieno titolo nelle strategie industriali e di cooperazione internazionale che l’attuale Governo sta portando avanti con una forte connotazione industriale e tecnologica. La Regione intende ulteriormente rafforzare questo settore d’eccellenza attraverso un rinnovato Distretto Industriale e Tecnologico dell’Aerospazio e della Sicurezza».

Lo ha dichiarato la vicepresidente e assessore allo Sviluppo economico, al Commercio, all’Artigianato, all’Industria, all’Internazionalizzazione della Regione Lazio, Roberta Angelilli all’apertura degli Stati Generali italiani della Space Economy.
Alla Farnesina, il Lazio ha portato il sistema dell’aerospazio e della sicurezza con una delegazione composta da imprese e organizzazioni datoriali che è stata accolta dal vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani. Il Lazio partecipa anche alle tappe di Torino del 30 ottobre e di Milano del 31 ottobre.
«Nell’ambito del settore aerospaziale, il Lazio può contare su una posizione leader in Italia. Anche attraverso le importanti opportunità della programmazione europea, vogliamo ulteriormente investire sulla Space Industry e sulla Space Economy. Un investimento strategico che recentemente ha avviato molti bandi: da Step per le tecnologie strategiche con 110 milioni di euro, 20 milioni per l’attrazione investimenti, 100 milioni sul Venture Capital, oltre ai 7 milioni stanziati per completare il progetto Rome Technopole, il polo della ricerca e dell’innovazione al servizio delle imprese. In questa visione di crescita territoriale, la connessione tra istituzioni, industria, PMI e Start up e il mondo accademico e della ricerca, deve essere strategica e fattiva. Per questo abbiamo avviato le consultazioni con i protagonisti del settore, affinché si possa rilanciare su nuove basi lo storico distretto aerospaziale della Regione Lazio, rafforzandolo nella competitività alla luce delle nuove sfide globali e della nuova programmazione europea che stanzierà cifre senza precedenti», ha aggiunto la vicepresidente Angelilli.
Nel Lazio l’ecosistema dell’aerospazio produce ogni anno un fatturato di 5 miliardi di euro e 1,6 miliardi in export, conta 23 mila addetti e più di 300 imprese. Una filiera del valore completa che ha avuto un posto di primo piano anche agli Stati Generali europei della Difesa, Spazio e Cybersecurity che si sono svolti lo scorso settembre all’ESA-ESRIN di Frascati.

Nel Lazio operano grandi player del settore aerospaziale e una notevole rete di PMI innovative. Le aree in cui il Lazio può giocare un ruolo chiave sono, tra le altre, evoluzione dei sistemi di tecnologie dell’informazione e della comunicazione, osservazione della Terra, Space Smart Factory (produzione di costellazioni e componenti), accesso allo spazio e servizi in orbita.
Gli Stati Generali della Space Economy della Farnesina sono stati, quindi, l’occasione per fare sistema e per approfondire e discutere delle opportunità per le imprese dell’aerospazio del Lazio connesse ai programmi internazionali di cooperazione che vedono l’Italia collaborare con molti Paesi nel mondo.
Andrea Mascaretti: “difendere il primato italiano”
A margine dell’incontro, Andrea Mascaretti ha ricordato che la Space Economy “non significa soltanto entrare in orbita, ma costruire un’economia dello spazio capace di generare ricchezza e benessere attraverso le nuove tecnologie”.

“L’Italia ha grandissime eccellenze industriali”, ha spiegato il presidente dell’Intergruppo Parlamentare per la Space Economy (IPSE), “ed è stato il primo Paese europeo ad adottare una legge sulla Space Economy. Siamo una potenza spaziale a tutti gli effetti: nel 1964 fummo il terzo Paese al mondo a mettere in orbita un satellite in autonomia. Ma questo primato va difeso ogni giorno. Oggi si apre uno scenario nuovo, quello dei privati che accedono autonomamente allo spazio, e noi vogliamo sostenere le aziende italiane perché possano essere altamente competitive in un mercato in cui oggi dominano i grandi operatori americani”.
Prossimi appuntamenti a Torino e Milano
Dopo la tappa romana, gli Stati Generali proseguiranno il 30 ottobre a Torino, presso il Centro Servizi della Regione Piemonte, con una sessione dedicata a “Intelligenza artificiale per la Space Economy“. L’incontro metterà a confronto istituzioni, università e imprese sulle applicazioni dell’AI nella gestione dei dati satellitari, nel monitoraggio ambientale e nella sicurezza cibernetica.
La chiusura è prevista il 31 ottobre a Milano, presso il Pirelli HangarBicocca, dove si terrà l’Assemblea Plenaria con la partecipazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. In agenda, le sfide future del comparto: politiche europee per lo spazio, difesa e cybersicurezza, partenariati pubblico-privati, formazione e sviluppo di startup innovative.
L’obiettivo, spiegano gli organizzatori, è “presentare una sintesi condivisa tra istituzioni, industria e ricerca per consolidare il ruolo dell’Italia nello scenario europeo e internazionale”.




