Gli Altipiani di Arcinazzo tornano alla ribalta delle cronache giudiziarie per un caso che intreccia violenza domestica e criminalità. Una donna, stanca di subire maltrattamenti e abusi da parte del suo ex convivente, ha trovato la forza di rivolgersi alle autorità, innescando un’indagine che ha portato alla luce uno scenario ben più inquietante di quanto si potesse immaginare.
La svolta è arrivata qualche giorno fa, quando la vittima ha deciso di spezzare il silenzio e presentare denuncia contro l’uomo con cui aveva condiviso parte della sua vita. Un gesto di coraggio che ha permesso all’Autorità Giudiziaria competente di dare il via agli accertamenti del caso.
I militari del Comando Stazione Carabinieri di Trevi nel Lazio hanno quindi eseguito una perquisizione delegata presso l’abitazione dell’ex convivente. Quello che hanno trovato tra le mura domestiche ha superato ogni previsione: non solo elementi legati alla violenza denunciata, ma un vero e proprio campionario di attività illegali.
Durante il sopralluogo, gli investigatori hanno rinvenuto diversi DVD contenenti materiale pedopornografico, un ritrovamento che ha immediatamente aggravato la posizione dell’indagato. Sono stati inoltre sequestrati hard disk e personal computer, il cui contenuto sarà ora vagliato dagli esperti per accertare l’eventuale presenza di ulteriore materiale illecito.
Ma non è finita qui. La perquisizione ha portato alla scoperta di varie armi detenute illegalmente, configurando un ulteriore reato di particolare gravità. Come se non bastasse, i Carabinieri hanno anche trovato più di 50 grammi di marijuana, già suddivisa in dosi e pronta per essere immessa sul mercato dello spaccio, insieme a numerosi semi di canapa indiana che fanno ipotizzare un’attività di coltivazione.
Il quadro si completa con il rinvenimento di oltre 30mila euro in banconote di vario taglio, una somma considerevole che gli inquirenti ritengono essere il provento di attività illecite. Il denaro contante, difficilmente giustificabile con entrate lecite, rappresenterebbe il frutto economico di traffici illeciti portati avanti dall’uomo.
Al termine delle operazioni, l’ex convivente è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria competente. Dovrà ora rispondere di molteplici accuse che spaziano dai maltrattamenti alla detenzione di materiale pedopornografico, dalla detenzione illegale di armi allo spaccio di stupefacenti.
Il materiale informatico sequestrato è stato depositato presso il Tribunale di Frosinone, dove verrà sottoposto ad analisi forensi approfondite per verificarne i contenuti e accertare l’entità dei reati commessi. Le indagini proseguono per ricostruire l’intera rete di attività illecite dell’uomo e verificare eventuali complici o connessioni con altre organizzazioni criminali del territorio.
Questa vicenda mette ancora una volta in evidenza l’importanza della denuncia come primo passo per sottrarsi a situazioni di violenza e l’efficacia dell’azione delle forze dell’ordine nel contrastare fenomeni criminali che troppo spesso si nascondono dietro le porte delle abitazioni private.




