di Giorgio Stirpe
A Carrara si è visto anche un altro aspetto del Frosinone che, in questo inizio di stagione, non si era ancora palesato: la capacità di soffrire, mettersi l’elmetto, scendere in trincea e con, umiltà, difendere quanto costruito.
La vittoria per 2-0 sul difficile campo dei toscani, ha assunto un valore doppio per questo motivo, perché ha confermato la compattezza del gruppo giallazzurro che, a questo punto, non deve precludersi alcun traguardo.
L’allenatore Alvini ha deciso di confermare in blocco l’undici che, martedì scorso, ha surclassato la Virtus Entella.
Davanti al portiere Palmisani hanno preso posto Calvani e Jacopo Gelli centrali, A. Oyono e Bracaglia sulle corsie esterne. A centrocampo ancora la coppia di mediani composta da Calò e Kone, con il greco Koutsoupias qualche metro più avanti in appoggio alla punta.
Davanti Raimondo in posizione centrale, sostenuto dalle due frecce Ghedjemis e Kvernadze.
I giallazzurri hanno approcciato in maniera giusta, con concentrazione e furia agonistica, aggredendo un avversario che in casa, prima di questa gara, aveva battuto Juve Stabia e Venezia, mostrando doti tecnico-atletiche di tutto rispetto.
Il Frosinone, per tutti i primi 45’ di gioco, ha soffocato le fonti di gioco carraresi tenendo costantemente il controllo del gioco tra le mani. Se da una parte Palmisani è stato inoperoso, dall’altra, il portiere di casa Bleve, si è dovuto opporre più volte ai tentativi dei ciociari che, alla fine del primo tempo, sono stati ben 11.
Un dominio assoluto che ha trovato il giusto premio al 41’ quando Calò, con freddezza, ha realizzato dal dischetto la rete del vantaggio, trasformando il rigore che si era procurato Bracaglia, atterrato in area da un difensore su un’azione da calcio piazzato.
Di musica diversa la ripresa e non poteva essere altrimenti perché i padroni di casa sono tornati in campo con la voglia di pareggiare. I pericoli per la squadra di Alvini sono arrivati soprattutto dalla fascia sinistra, dove Zanon ha reso la vita difficile a Bracaglia.
L’intensità dei padroni di casa è aumentata con il passare del tempo, complice anche una lieve flessione complessiva dei giallazzurri che, probabilmente, hanno risentito delle fatiche di quattro giorni prima.
La partita ha preso una piega strana al 66’ quando il Frosinone si è visto assegnare un rigore per fallo su A. Oyono, annullato dal Var che ha invece ravvisato la simulazione del terzino giallazzurro. Il direttore di gara, dopo aver rivisto le immagini, ha cambiato la decisione ammonendo per la seconda volta lo stesso Oyono che, a quel punto, si è visto costretto a lasciare il campo perché espulso.
Con un difensore in meno, Alvini ha dovuto riequilibrare la squadra, inserendo Corrado al posto di Kvernadze.
I giallazzurri sono stati costretti negli ultimi 25’ di partita ad alzare il muro, a cercare di difendersi, con le unghie e con i denti, dagli attacchi furibondi della Carrarese. Palmisani è salito in cattedra in qualche circostanza dimostrando di meritare di essere il titolare dell’Under 21 italiana.
Sofferenza pura fino al 89’ quando, in contropiede, si è scatenato Ghedjemis che, con il suo colpo mancino, ha raddoppiato, raffreddando tutti gli entusiasmi dei padroni di casa.
Con questa vittoria i giallazzurri volano ancor di più nelle parti nobili della classifica e si iscrivono alla lista delle pretendenti a realizzare grandi sogni.




