Frosinone – Una sala gremita come non si vedeva da tempo, volti stanchi ma determinati, e una richiesta chiara che risuona forte: “Ora basta”. Il 27 ottobre le lavoratrici e i lavoratori del Comune di Frosinone si sono riuniti in assemblea per dire, con voce unanime, che così non si può più andare avanti. Troppa incertezza, troppe regole cambiate dall’oggi al domani, troppa distanza tra chi ogni giorno garantisce i servizi ai cittadini e chi dovrebbe guidare con equilibrio e rispetto.
L’incontro, promosso dalla FP CGIL Frosinone-Latina, è stato un momento di verità collettiva. Sul tavolo sono emersi problemi concreti, vissuti sulla pelle del personale: turni e orari gestiti in modo confuso, nuove diciture nei cartellini introdotte senza alcun confronto, straordinari non chiariti, recuperi di ore decisi in modo rigido e spesso poco trasparente. Situazioni che creano tensione, disorientamento e, soprattutto, un senso di poca considerazione verso chi ogni giorno garantisce i servizi essenziali alla cittadinanza.
Non è una protesta sterile, ma una richiesta di dignità. Le lavoratrici e i lavoratori non chiedono privilegi, ma regole chiare, uguali per tutti e condivise. Chiedono di tornare a lavorare in un clima sereno, dove le decisioni si discutano prima e non dopo, dove il dialogo non sia un atto formale ma un modo di costruire insieme. Dove la parola “rispetto” non resti solo sulla carta.
La FP CGIL, raccogliendo questo mandato assembleare, ha chiesto all’Amministrazione comunale un incontro entro 15 giorni per affrontare tutti i nodi aperti e ristabilire un percorso di collaborazione. “Non si può gestire il personale solo con circolari o con comunicazioni dall’alto — spiega la Segreteria Provinciale — serve un tavolo vero, dove si parli e si ascolti davvero. I lavoratori non vogliono scontri, vogliono chiarezza, rispetto e dignità”.
Pur nella fermezza delle richieste, la FP CGIL accoglie positivamente l’integrazione del Fondo del salario accessorio, segno di un’attenzione che può essere l’inizio di un dialogo nuovo. Ma il sindacato ribadisce con forza: nessuna somma deve essere già decisa prima del confronto, perché il rispetto delle persone passa anche dalla trasparenza delle scelte.
Tra i temi più sentiti anche la necessità di fare chiarezza sull’utilizzo del personale formato ai sensi della Legge 81/2008: “La sicurezza non è un optional e la formazione non può essere piegata a esigenze estranee al servizio pubblico“, ricorda il sindacato con fermezza.
Infine, la FP CGIL chiede la creazione di un Organismo Paritetico permanente, previsto dal CCNL, che diventi un luogo stabile di ascolto, monitoraggio e prevenzione delle criticità, nell’interesse del personale e della cittadinanza. Un organismo che non sia l’ennesima scatola vuota, ma uno strumento concreto di partecipazione.
L’obiettivo è uno solo: ricostruire fiducia e normalità in un clima di collaborazione vera. Perché dietro ogni pratica, ogni servizio, ogni ufficio comunale, ci sono persone. E le persone, quando si sentono ascoltate, rendono migliore anche il lavoro di tutti.
									 
					



