FROSINONE – Una metamorfosi artistica che attraversa la città e trova il suo approdo naturale nel verde. I celebri Meteoriti, installazioni simbolo del progetto C.O.M. – City Open Museum, lasciano il centro storico di Frosinone per stabilirsi definitivamente nel Parco delle Colline, lo spazio verde che si estende ai piedi del cuore antico della città. Un trasferimento che segna non una conclusione, ma l’inizio di una nuova fase per queste opere ormai entrate a pieno titolo nel patrimonio culturale e artistico del capoluogo ciociaro.

Il progetto Urban Crossing / Attraversamento Urbano sta vivendo in questi giorni un momento cruciale: il completamento della prima fase tecnico-artistica e la ricollocazione definitiva delle sculture, che continueranno a dialogare con la comunità locale in una dimensione rinnovata, confermandosi come presenza permanente nel paesaggio urbano cittadino.
A coordinare le delicate operazioni di spostamento e il nuovo allestimento è stata la professoressa e architetto Natalia Rea, responsabile della sicurezza dell’intervento, con il pieno sostegno del Sindaco Riccardo Mastrangeli, dell’Assessore al centro storico Rossella Testa, del Consigliere Dino Iannarilli e della Direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone Stefania Di Marco.
Questo spostamento non è un semplice cambio di location, ma rappresenta il coronamento di un percorso di rigenerazione urbana intrapreso dall’Accademia di Belle Arti di Frosinone: un invito concreto a riscoprire il legame tra arte contemporanea e tessuto storico-sociale, trasformando l’intera città in un museo a cielo aperto accessibile a tutti.
L’operazione si inserisce in una strategia più ampia di rivitalizzazione dello spazio pubblico, pensata per stimolare nuove modalità di percezione dell’ambiente urbano, offrire esperienze sensoriali inedite e promuovere linguaggi artistici innovativi. Il progetto fonde infatti scultura e suono, materia tangibile e dimensione immateriale, creando un’esperienza estetica completa e coinvolgente.
Il C.O.M. dimostra come una visione creativa possa concretizzarsi grazie al lavoro sinergico di docenti, studenti e professionisti, in stretta collaborazione con l’Amministrazione comunale. Si tratta di un’impresa corale che ha saputo mettere insieme competenze diverse, sensibilità artistiche e volontà di innovare, restituendo alla collettività un patrimonio che non si cristallizza nel tempo, ma si evolve e si adatta.
Il messaggio che emerge con forza è chiaro: quando creatività, partecipazione civica e istituzioni operano in sinergia, nulla va perduto. Tutto si trasforma, si rinnova e diventa memoria viva, un valore condiviso destinato a nutrire le generazioni future.
Dietro questo progetto ambizioso si cela il lavoro di un gruppo numeroso e qualificato. La responsabilità di progetto è stata affidata a Stefania Di Marco, mentre i responsabili scientifici sono stati Loredana Finicelli e Antonio Trimani. La direzione artistica è stata curata da Antonio Trimani, Giovanni Verga e Loredana Finicelli. Le sculture portano la firma di Luca Marovino insieme a Salvatore Dimasi, mentre le suggestive installazioni sonore sono opera di Giovanni Verga con Antonio Trimani.
L’allestimento ha visto il coinvolgimento di Antonio Trimani, Giovanni Verga, Annamaria Recchia, Luca Marovino e Riccardo Bernardi. Il progetto e i sopralluoghi sono stati seguiti da Antonio Trimani, Giovanni Verga, Loredana Finicelli, Luca Marovino, Anna Maria Recchia, Giuseppe Lana e Riccardo Bernardi. Gli apparati grafici e l’animazione sono stati realizzati da Antonio Anzalone, mentre l’ufficio stampa e comunicazione è stato gestito da Laura Collinoli e Nicolette Mandarano.
La sicurezza è stata garantita da Natalia Rea, la documentazione video fotografica da Emanuela Giannitelli, Elisa Nardozi e Asia Dib. Le visite guidate sono state condotte da Rebecca Caponera, Silvia Colaiacomo, Barbara Cugurra, Denise Campagna, Ester Origlia, Massimiliano Massari, Massimo Roma e Michelina Russo.
Fondamentale è stato il contributo degli studenti dell’Accademia: i Meteoriti sono stati realizzati con la collaborazione di Giorgia Imperioli, Niccolò Strangio, Noemi Isabella Acquatico, Yousra Ben Hassine, Benedetta Bianchi, Francesca Diaferia, Matteo Grimaldi, Luca Crocetta, Francesca Amoroso, Marta Marafante, Sike Zeng, Carolina Brati e Samuel Zirolo. Le installazioni sonore hanno visto il coinvolgimento di Chiara Faustini, Deshavinda Sandameth Wellawatte, Serenella Bozhanaj, Alessandra Flora e Michele Del Signore.
Un progetto che trasforma la città, valorizza i giovani talenti e dimostra che l’arte può davvero essere motore di cambiamento e identità collettiva.




