La Regione Lazio torna a puntare i riflettori sul legame indissolubile tra economia e cultura con la seconda edizione del Festival dell’Economia e della Cultura, in programma a Viterbo dal 21 al 23 novembre 2025. Un appuntamento che si propone di valorizzare il ruolo strategico della produzione culturale e creativa come autentico motore di crescita economica e sociale per i territori.

La presentazione ufficiale si è svolta oggi, 6 novembre 2025, nella prestigiosa cornice della sala Spadolini a Roma, alla presenza di personalità di primo piano del panorama istituzionale e culturale italiano. Tra i presenti: Alessandro Giuli, ministro della Cultura; Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a Sviluppo economico, Commercio, Artigianato, Industria, Internazionalizzazione della Regione Lazio; Simona Renata Baldassarre, assessore a Cultura, Pari Opportunità, Politiche giovanili e della Famiglia, Servizio civile della Regione Lazio; Mario Vattani, commissario generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka; Chiara Frontini, sindaco di Viterbo; Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei Deputati; Francesco Marcolini, presidente di Lazio Innova.
La cultura come investimento produttivo
“Quest’iniziativa nasce da una felice intuizione della Regione Lazio e di Lazio Innova, che hanno ideato e costruito il progetto del Festival dell’Economia e della Cultura. Viviamo in un tempo in cui l’economia ha bisogno della cultura quanto la cultura ha bisogno dell’economia”, ha dichiarato il ministro della Cultura Alessandro Giuli nel suo messaggio alla conferenza stampa.
Giuli ha sottolineato con forza come ogni restauro, ogni libro, ogni mostra, ogni film rappresenti un investimento produttivo capace di generare occupazione, turismo, impresa e orgoglio civile. “La cultura non è un costo: è la più efficace politica industriale della Nazione“, ha affermato il ministro, rimarcando come la cultura crei lavoro, generi fiducia, produca senso e consolidi l’identità nazionale. Un concetto che riecheggia il pensiero di Giovanni Spadolini: senza cultura lo Stato perde il suo cuore.
Un programma ricco di contenuti e protagonisti
Il Festival, promosso dalla Regione Lazio e realizzato da Lazio Innova, gode del patrocinio del Ministero della Cultura e del Comune di Viterbo. L’iniziativa rientra nel progetto “Potenziamento Rete Spazio Attivo“, finanziato dal PR Lazio FESR 2021/2027 nell’ambito dell’Obiettivo 1.3, dedicato a sostenere la crescita, la competitività e l’occupazione nelle piccole e medie imprese.
Gli eventi si svolgeranno tra lo Spazio Attivo Lazio Innova di Viterbo e il suggestivo Palazzo dei Priori, con un ricco calendario di incontri, dibattiti e confronti che vedranno protagonisti amministratori, sovrintendenti, imprese, università, operatori culturali e professionisti della comunicazione.
La prima giornata sarà dedicata all’economia della cultura, con l’intervento di Mario Vattani sulla recente esperienza italiana all’Expo di Osaka e la presentazione di studi dell’Università della Tuscia. Seguirà la lectio magistralis della scrittrice Melania Mazzucco e un confronto sul mercato editoriale. In chiusura, spazio alle iniziative per “Viterbo Capitale Europea della Cultura 2033” e all’hackathon “TusciaCultura” con gli studenti dell’Università della Tuscia.
La candidatura di Viterbo a Capitale Europea della Cultura 2033 testimonia l’importanza di integrare il patrimonio storico, naturale e culturale con iniziative orientate alla sostenibilità ambientale, all’inclusione sociale e alla rigenerazione urbana.
Cinema, spazi culturali e intelligenza artificiale
Il secondo giorno punterà i riflettori sull’industria cinematografica e sul ruolo degli spazi culturali come volano di sviluppo. Interverranno Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa Film; Manuela Cacciamani, amministratore unico di Cinecittà; Alessandro Usai, presidente di ANICA, insieme a esperti e operatori del settore. Seguirà un focus su “L’Aquila Capitale Europea della Cultura 2026“.
Nel pomeriggio, il dibattito sugli spazi della cultura tra arte ed economia vedrà la partecipazione di Simone Verde, direttore della Galleria degli Uffizi, e di rappresentanti di istituzioni culturali italiane e internazionali. Spazio poi alla risorsa culturale per lo sviluppo della Tuscia, con un dibattito a cura di Medioera. In chiusura, la lectio magistralis del prof. Alessandro Campi e la presentazione dei bandi “Lazio Creativo” e “Lazio Street Art“.
La giornata conclusiva offrirà un focus sul sostegno dell’industria alle politiche culturali e si chiuderà con una riflessione del sociologo e giornalista Derrick de Kerckhove sull’impatto dell’intelligenza artificiale sulle industrie culturali e creative, prima delle conclusioni affidate a Lazio Innova.
Il Lazio, regione leader nella cultura
“Dopo il successo dello scorso anno, abbiamo confermato Viterbo per questa seconda edizione del Festival perché crediamo fortemente nell’interconnessione tra economia e cultura, due dimensioni che possono arricchirsi reciprocamente”, ha dichiarato Roberta Angelilli, sottolineando come coinvolgere tutti gli attori della filiera culturale significhi investire in una risorsa strategica per crescita, occupazione, innovazione e competitività.
Simona Baldassarre ha aggiunto: “Il Festival della Cultura e dell’Economia rappresenta un appuntamento strategico per il nostro territorio, perché testimonia come la cultura non sia solo patrimonio da custodire, ma anche motore di innovazione, crescita e sviluppo sostenibile“.
Secondo il rapporto “Io sono Cultura 2024” di Fondazione Symbola, realizzato in collaborazione con Unioncamere, Centro Studi Tagliacarne e Deloitte, il Lazio si conferma tra le regioni leader in Italia per valore aggiunto e occupazione nel sistema produttivo culturale e creativo. La regione, trainata dall’attrattività turistica e culturale di Roma, ha generato un valore aggiunto culturale di oltre 15 miliardi di euro, pari al 14,8% della filiera nazionale e al 7,6% della ricchezza regionale. Il settore impiega circa 205.000 persone, equivalenti al 13,2% del sistema nazionale e al 7,3% dell’occupazione regionale.
Viterbo al centro del dibattito nazionale
“Il Festival dell’Economia della Cultura è un’occasione importante per cucire tutta la narrazione dell’attività che l’amministrazione sta portando avanti, anche attraverso i fondi europei di sviluppo regionale, per valorizzare la cultura e il turismo come due perni fondamentali dell’identità territoriale di Viterbo e della Tuscia“, ha dichiarato il sindaco Chiara Frontini.
Mauro Rotelli ha concluso: “Il Festival mette al centro una riflessione ampia e attuale sul futuro dei nostri territori, valorizzando competenze, idee e visioni capaci di generare crescita: portare Viterbo al centro dell’attenzione nazionale significa cogliere ogni opportunità per offrire alla città il palcoscenico che merita”.
Il Festival della Cultura di Viterbo sarà dunque l’occasione ideale per raccontare e celebrare la trasformazione in atto, offrendo uno sguardo privilegiato sulle nuove sfide e sulle opportunità che stanno ridisegnando il futuro culturale del Lazio.




