Questi ultimi giorni hanno visto i Carabinieri della provincia di Frosinone protagonisti di una serie di operazioni mirate che hanno portato a risultati significativi su diversi fronti. Tre distinti interventi hanno evidenziato l’efficacia dell’azione investigativa e di controllo sul territorio, restituendo sicurezza ai cittadini e assicurando alla giustizia presunti responsabili di reati.
Motore da competizione ritrovato in Campania: denunciato salernitano per ricettazione
La prima vicenda riguarda un’indagine condotta dalla Stazione Carabinieri di Arce, culminata con la denuncia a piede libero di un uomo residente in provincia di Salerno per il reato di ricettazione. Tutto ha avuto inizio quando un’azienda locale, specializzata nella costruzione e preparazione di motori da competizione, ha presentato denuncia per il furto di un prezioso propulsore: un motore a scoppio per go-kart marca Modena, modello OKN da 125cc.
La titolare dell’impresa aveva destato sospetti dopo aver ricevuto segnalazioni da alcuni appassionati del settore, che le avevano riferito di un motore in vendita online dalle caratteristiche sospettosamente simili a quello della sua azienda. Il prezioso componente era stato spedito a Modena per essere utilizzato in una competizione sportiva, ma durante il viaggio di ritorno, affidato a un corriere, si era inspiegabilmente volatilizzato: alla proprietaria era stata riconsegnata soltanto la confezione vuota, dando il via a un contenzioso con la società di trasporto.
Le ricerche condotte dai militari dell’Arma hanno dato i loro frutti quando il motore è stato individuato in provincia di Salerno, dove era stato messo in vendita sui popolari portali Facebook Marketplace e Subito.it. Un particolare ha reso possibile l’identificazione certa del bene: nelle fotografie dell’annuncio era chiaramente visibile la matricola identificativa riconducibile all’azienda ciociara.
Grazie alla collaborazione con l’Aliquota Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Pontecorvo, è stato organizzato un servizio coordinato di verifica che ha condotto al ritrovamento del propulsore presso un’officina meccanica campana. Il motore è stato immediatamente sequestrato e restituito al legittimo proprietario, mentre l’uomo che tentava di commercializzarlo è stato deferito all’Autorità Giudiziaria.
Violazioni della detenzione domiciliare: 46enne finisce in carcere
Il secondo intervento risale alla giornata di mercoledì 5 novembre 2025, quando i Carabinieri della Stazione di Frosinone Scalo hanno eseguito un decreto di sostituzione della misura alternativa della detenzione domiciliare con quella della custodia in carcere, disposto dall’Ufficio di Sorveglianza del Tribunale di Frosinone.
Il destinatario del provvedimento, un uomo di 46 anni, aveva ripetutamente trasgredito alle prescrizioni impostegli dal Tribunale di Sorveglianza, nonostante i controlli periodici effettuati dai militari presso la sua abitazione. Le verifiche hanno accertato che il soggetto aveva violato più volte le limitazioni imposte, commettendo anche infrazioni relative alle norme sugli stupefacenti.
Le evidenze raccolte dall’Arma dei Carabinieri sono state tempestivamente comunicate all’Autorità Giudiziaria competente, che ha immediatamente disposto il trasferimento dell’uomo in carcere, in conformità con le normative sull’ordinamento penitenziario.
Violenza domestica a Ceccano: braccialetto elettronico per 46enne maltrattante
Il terzo caso riguarda l’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Frosinone su richiesta della Procura della Repubblica, e notificata dai Carabinieri della Stazione di Ceccano a un cittadino italiano di 46 anni, gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia.
Il provvedimento giudiziario trae origine da una denuncia querela presentata nel mese di ottobre 2025 dalla moglie convivente dell’uomo. La donna ha riferito ai militari una serie di episodi inquietanti: comportamenti violenti e vessatori, accompagnati da violenza psicologica e aggressioni fisiche che si protrarrebbero da diversi mesi. Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe fatto ricorso a minacce, schiaffi, lancio di oggetti e spintonamenti, perpetrati anche alla presenza dei figli minori della coppia.
Il giudice, valutata la gravità della situazione e la necessità di tutelare l’incolumità della vittima, ha disposto l’applicazione del divieto di avvicinamento e, quale ulteriore misura di controllo, l’utilizzo del braccialetto elettronico.
Queste tre operazioni testimoniano l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto a diverse forme di criminalità, dalla tutela del patrimonio alla protezione delle vittime di violenza domestica, confermando la presenza capillare dei Carabinieri sul territorio ciociaro.




