di Giorgio Stirpe
E’ svanito al 90’ il sogno del Frosinone di agganciare la vetta della classifica battendo la capolista Modena. Come già accaduto contro il Sudtirol, i giallazzurri non sono riusciti a tenere il doppio vantaggio e sono stati costretti a subire un’altra rimonta in casa.
Un pareggio comunque positivo che ha messo in evidenza il grande cuore di una squadra ancora falcidiata dagli infortuni che può guardare con fiducia al futuro.
Squadra che vince non si tocca! E’ uno dei concetti che circola da sempre nel mondo dello sport, in particolare del calcio, e che l’allenatore Alvini ha deciso di seguire ancora, anche per necessità, viste, come detto, le tante difficoltà che hanno tengono fuori gioco un nutrito numero di calciatori.
E’ così stato confermato quasi in blocco l’undici che ha surclassato la Virtus Entella e battuto la Carrarese. Il tecnico giallazzurro ha trovato la quadra, gli equilibri nelle due fasi di gioco e, giustamente, non intende rinunciarci, almeno in questo momento.
Davanti al portiere Palmisani hanno preso posto Calvani e Jacopo Gelli centrali, Jeremy Oyono (unico cambio al posto del gemello Anthony) e Bracaglia sulle corsie esterne. A centrocampo ancora la coppia di mediani composta da Calò e Kone, con il greco Koutsoupias qualche metro più avanti in appoggio alla punta.
Davanti Raimondo in posizione centrale, sostenuto dalle due frecce Ghedjemis e Kvernadze.
La partita ha vissuto momenti di grande emozione, il numeroso pubblico presente non ha avuto modo di rilassarsi neanche un minuto vivendo la partita con il fiato sospeso. Le due squadre, infatti, si sono affrontate a viso aperto senza paura, con l’obiettivo di strappare l’intera posta in palio e questo ha aiutato lo spettacolo.
Sono fioccate le occasioni da una parte e dell’altra con il Frosinone bravo a concretizzare la prima chance avuta ad inizio gara con Koutsoupias e a capitalizzare la prima occasione anche della ripresa con Calò. Entrambi i centrocampisti si sono confermati, assieme a Ghedjemis, i grandi trascinatori della squadra e, con 4 reti all’attivo, rappresentano, al pari dell’ala francese, i bomber di stagione.
Bisogna dar merito al Modena di non aver mai mollato e di aver giocato da capolista. I canarini d’Emilia hanno continuato a macinare gioco e creare delle ottime opportunità e hanno avuto il merito di non arrendersi neanche di fronte al doppio svantaggio.
Alla fine, il pareggio strappato proprio al 90’, grazie alla rete di Massolin (prima c’era stata quella dell’ex Zampano), convalidata dal Var che ha corretto il fischio dell’arbitro Arena, possiamo definirlo assolutamente meritato e giusto, che sì può lasciare l’amaro in bocca al Frosinone ma, a conti fatti, non deve rappresentare un dramma.
Gli emiliani si sono dimostrati all’altezza del loro ruolo di leader. Resta solo il dubbio che, nel secondo gol, il Var non abbia analizzato con attenzione l’inizio dell’azione dove, probabilmente, c’era stato un fallo su Vergani.
Ora il campionato osserverà una settimana di sosta per dare spazio alle nazionali. Per il Frosinone un aspetto positivo. Alvini conta, infatti, di recuperare diverse pedine importanti.
LE PAROLE DEL TECNICO MASSIMILIANO ALVINI
Pareggio giusto, lo accettiamo perché sapevamo delle difficoltà. Sul gol convalidato alla fine, a mio avviso, c’era un fallo su Vergani ad inizio azione. A parte questo episodio, non è un alibi, la squadra ha portato a casa un punto importante. Abbiamo giocato contro una compagine fisica e di grande corsa, la partita è stata tosta, ci sono stati quattro gol di pregevole fattura, accettiamo il risultato e siamo stati all’altezza del loro grande centrocampo. Siamo quasi ad un terzo del campionato, stiamo crescendo e oggi, se non avevamo fatto un percorso positivo non avremmo potuto portare a casa un risultato positivo.




