di Luca Santovincenzo, consigliere comunale di LiberAnagni
“Anagni, AUMENTI TARI: arrivano le giustificazioni di comodo”
Le famiglie anagnine sono in difficoltà e questa mazzata dell’aumento TARI e dell’anticipo della riscossione non ci voleva. Gettare fumo per scrollarsi di dosso le responsabilità di certo non tutela i cittadini e, come sempre, genera opacità.
L’amministrazione comunale si giustifica parlando di “obbligo normativo”, ragioni “tecniche”, cittadini evasori. Scaricano su SAF e su chi c’era prima. Fanno vittimismo e promettono di migliorare “entro un paio d’anni”. E poi c’è l’ennesimo articolo fazioso online, che per dare visibilità a qualche trasformista nostalgico di Padoa Schioppa ha inventato una decisione presa da “tutto” il Consiglio Comunale.
Faccio subito chiarezza sulla nostra posizione: LiberAnagni si è opposta a tutti gli aumenti TARI, in Consiglio e fuori.
Alla votazione delle nuove scadenze del 4 settembre il sottoscritto non ha nemmeno partecipato e la stampa che ha provato a generare certi equivoci è semplicemente scorretta.
Come sempre, alla sterile propaganda e alla disonestà intellettuale rispondiamo con il lavoro, mettendo in fila atti, fatti e riscontri concreti. Sulla gestione del servizio rifiuti abbiamo chiesto più volte di invertire la rotta con varie proposte, tutte fondate su solide basi normative:
- diffide al gestore e attivazione delle penali contrattuali per gli innumerevoli disservizi segnalati dai cittadini (imposte, tra gli altri, dall’art. 52 del Codice di giustizia contabile);
- avvio della gara per un nuovo gestore (perché secondo l’ANAC “la proroga dell’affidamento del servizio di smaltimento rifiuti è ammissibile, in quanto eccezionale e temporanea, solo nel passaggio da un contratto all’altro”);
- realizzazione dell’isola ecologica (la cui omissione comporta disagi all’utenza, costi aggiuntivi e la mancata ottimizzazione della raccolta differenziata);
- esercizio riscontrabile della vigilanza prevista dall’art. 28 del D.Lgs. 201/2022 (visto che nessuno ha mai visto le 160 pec di contestazione dichiarate dal sindaco in campagna elettorale);
- azioni risolute su SAF (che penalizza da anni una intera Provincia per non aver virato su altre soluzioni rispetto al biodigestore di loc. Selciatella, che nessuno vuole ad Anagni);
- efficientamento e riduzione dei costi;
- Garantire la “copertura della raccolta differenziata in maniera omogenea in ciascun ambito territoriale” (art. 222 del Codice dell’Ambiente), visto il diverso trattamento per il ritiro dei rifiuti, a parità di tariffa, tra centro e periferie.
Dall’altra parte abbiamo trovato solo sordità istituzionale e immobilismo, accompagnato da un altezzoso disprezzo verso le migliaia di cittadini critici, addirittura bollati da qualcuno come sporcaccioni o evasori.
Per questo, a fine agosto, dopo aver appreso dell’ultimo schiaffo con l’anticipo delle scadenze, abbiamo segnalato la situazione alla Corte dei Conti, ritenendo sussistere possibili danni alle casse comunali e alle tasche dei cittadini.
La maggioranza, invece, dovrebbe assumersi le proprie responsabilità, una volta tanto.
Un amministratore responsabile dovrebbe essere consapevole del proprio ruolo e far di tutto per spendere il denaro dei cittadini in modo efficiente: fare politica vera. Non c’è scusa “tecnica” che tenga, perché il Consiglio è un organo politico, un assessore non è un contabile e la politica è prima di tutto responsabilità.
Questa manovra è la loro, l’hanno voluta e l’hanno votata
Sono loro che hanno approvato i bilanci SAF, che chinano il capo col gestore e che lo chinano tutte le volte che SAF parla del biodigestore di Anagni. Sono loro che stanno lì da otto anni, anzi già dal 2001. E quando l’assessore dice di aver anticipato forzatamente la riscossione per ottemperare ad un “obbligo normativo” si prende gioco di tutti: è stata una precisa scelta politica che, resa in concomitanza con l’aumento, ha impattato in modo devastante sull’economia delle famiglie.
Ultima annotazione. Nei vari comunicati, commenti e video di questi giorni gli amministratori si sono riempiti la bocca con la parola “trasparenza”, eppure ancora oggi non si ha notizia di avvisi pubblici sulla possibilità, per le famiglie a basso reddito non rientranti nel bonus sociale nazionale (ISEE 12mila euro), di ottenere la riduzione del 70% della TARI presentando domanda all’ufficio tributi del Comune. Certe omissioni non si riparano al bar o con qualche telefonata informale, ma richiedono trasparenza e pubblicità degli atti. Chi ha un diritto non deve dire grazie a nessuno. Va solo informato.
I cittadini meritano rispetto, considerazione e trasparenza vera, non giustificazioni di comodo.




