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    Un contributo alla storia di Zancati Vecchio

    secondo il dott. Guglielmo Viti, la località - situata tra i Comuni di Paliano e Colleferro - racconta una storia antica ed importante
    17 Novembre 20258 Mins Read
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    Dai comitati San Procolo-Cimate, Comitato residenti Colleferro e gruppo consiliare “Insieme” di Paliano riceviamo la seguente nota che di seguito pubblichiamo integralmente e senza modifiche:

    I comitati San Procolo-Cimate, Comitato residenti Colleferro e il gruppo consiliare Insieme ringraziano l’archeologo, dott. Guglielmo Viti, di Anagni, autore del presente studio, inedito, per la disponibilità e la collaborazione a divulgare tracce delle nostre radici storiche.

    Con questa preziosa pubblicazione intendiamo offrire un contributo condiviso alla conoscenza, alla tutela e alla valorizzazione dell’area di Zancati Vecchio, un territorio di straordinario valore storico, archeologico e identitario per l’intera comunità palianese. Le più recenti osservazioni e le testimonianze rinvenute nel corso di interventi in loco, tra cui la cisterna emersa durante gli scavi preliminari per l’installazione dell’impianto fotovoltaico “Paliano 1”, confermano l’esistenza di un patrimonio archeologico significativo, che richiede urgenti misure di protezione e approfondimento scientifico.

    Di fronte a questi elementi, che vanno dalle murature in opera quadrata inglobate nelle strutture medievali del castello, fino alla scoperta della cisterna di probabile età romana o precedente, appare sempre più evidente che questo territorio custodisca una stratificazione complessa e preziosa, potenzialmente estesa su un arco cronologico che va dall’epoca arcaica fino al Medioevo.

    Per queste ragioni riteniamo doveroso richiamare l’attenzione delle Istituzioni, della cittadinanza e degli enti preposti alla tutela, affinché venga finalmente avviato un percorso serio di studio, indagine e valorizzazione. Non siamo di fronte a semplici ritrovamenti casuali: potrebbe trattarsi di un sito di primaria importanza per la storia dei Volsci e della nostra Regione, forse persino collegato alla mitica Ecetra, città mai identificata con certezza e al centro di fondamentali episodi narrati da fonti antiche.

    Questa non è solo una questione culturale: è una questione di identità, di memoria collettiva e di responsabilità verso un patrimonio che rischia di essere compromesso prima ancora di essere compreso.

    Per tale motivo chiediamo con fermezza una riperimetrazione completa e rigorosa dell’area, tale da includere tutti i punti in cui stanno emergendo indizi archeologici, garantendo così la possibilità di eseguire nuove indagini, ampliamenti degli scavi e verifiche stratigrafiche estese, indispensabili per chiarire la reale natura e l’estensione del sito. A tal fine, appare imprescindibile preservare l’intera area dal rischio derivante dall’installazione di pannelli fotovoltaici a terra, secondo il progetto della società CCEN Paliano srl, un intervento che, se realizzato senza opportune garanzie, potrebbe compromettere irrimediabilmente un patrimonio la cui importanza sta emergendo in misura sempre più chiara. Oltre all’erosione del suolo agricolo si rischia di perdere per sempre tracce importanti della nostra storia comune. Riteniamo inoltre fondamentale l’installazione di un cartello informativo permanente, che segnali ufficialmente la presenza del patrimonio archeologico e ne renda evidente il valore alla collettività.

    Alla luce di questi elementi esprimiamo con fermezza la volontà di richiedere la ri-perimetrazione dell’area degli scavi e la definizione di una zona di tutela effettiva, all’interno della quale siano impediti interventi che possano alterare, compromettere o cancellare tracce di interesse archeologico. Riteniamo indispensabile che vengano applicate tutte le procedure previste dalla normativa vigente e che ogni progetto di trasformazione del suolo venga valutato, tenendo conto della potenziale rilevanza storico-culturale del sito, da segnalare attraverso apposito cartello informativo permanente.

    Il nostro impegno è, e continuerà ad essere, quello di difendere, far conoscere e rendere accessibile un patrimonio che appartiene a tutta la comunità. La storia che emerge da Zancati Vecchio non è un ricordo lontano: è un’occasione unica per riscoprire le radici profonde del nostro territorio e per trasformare un’area oggi minacciata in un luogo di studio, tutela e crescita culturale.

    Dott. Guglielmo Viti: Zancati vecchio / Ecetra

    “Esiste una località denominata Zancati Vecchio situata tra i comuni di Paliano e Colleferro che racconta una storia antica, una storia importante. Intanto esistono i ruderi di un castello, il castello di Zancati, che risale a prima del XIII secolo che, probabilmente, era circondato da un villaggio. Questo castello appartenne all’inizio alla famiglia Conti di Segni e qualcuno, come lo storico anagnino R. Ambrosi de Magistris, suggerisce che proprio qui ebbe i natali il grande papa “anagnino” Innocenzo III. Tralascio in questa sede di riportare la storia del castello che è stato oggetto di studio di vari autori e mi concentrerò sulle origini del sito ancora più antiche della sua fondazione.

    Di recente alcuni studiosi facenti parte del GAT di Colleferro hanno rilevato elementi importanti per la sua origine: “Il nome Zancati è legato alle vicende che l’omonimo castello visse nel medioevo. Dal discorso di “romanità” esso rimane fuori per scarto di alcuni secoli. Importante risulta invece la sua posizione strategica sfruttata sicuramente in antichità remote: infatti per alcuni tratti, specie all’estremità sud-est, le mura del castello si appoggiano e riutilizzano murature più antiche in opera quadrata, formate da grossi blocchi bugnati. La mancanza di una documentazione ceramica non consente una valutazione esatta della cronologia di questo luogo; solo uno scavo potrebbe darci un quadro completo della funzione di questo sito nelle varie epoche”.

    Abbiamo, quindi, una testimonianza importante sulla presenza di una o più costruzioni prima dell’età medioevale e, forse, risalente a diversi secoli prima della nascita di Cristo, VI o V secolo a.c.. Purtroppo in assenza di scavi archeologici sistematici è difficile determinare date e tipologie precise. Un fatto è certo: ci sono costruzioni risalenti ad epoca arcaica. Ma c’è altro che ci aiuta a capire di cosa stiamo parlando: recenti scavi attuati per la realizzazione di un impianto fotovoltaico in una località molto vicina a Zancati Vecchio hanno messo in luce una cisterna. Purtroppo lo scavo è limitato a questo solo manufatto, ma la sua presenza e la sua fattura ci indicano che fu soggetta a numerosi rifacimenti ed interventi di restauro. A chi era utile questa cisterna? Una ipotesi valida è che fosse a servizio di un’azienda agricola romana, una villa rustica, databile al I o II secolo d.c., oppure, tornando indietro nel tempo, che fosse di utilizzo agricolo di una comunità o di un villaggio precedente. Un’ipotesi non esclude l’altra. Esisteva forse in età arcaica in questo sito legato a Zancati Vecchio un villaggio o una città? E’ possibile e se sì di quale città si tratterebbe? Dalle fonti antiche si potrebbe identificare questa città con la mitica Ecetra, più volte citata come una delle principali città del popolo dei Volsci, ma mai identificata con certezza e, misteriosamente, scomparsa dopo il IV secolo a.c.. Ma andiamo con ordine e per esclusione. Abbiamo varie ipotesi: la prima, vuole identificarla con Artena in base all’esistenza delle imponenti strutture di Pian della Civita, ma dal racconto di Tito Livio (ab Urbe Condita, 4.61) che ci narra come dopo la battaglia tra i Romani ed i Volsci nel 404 tra Ferentinum ed Ecetra, i romani si spostano ad assediare Artena. Da ciò si ricava che venga esclusa decisamente l’identificazione delle due città, essendo citate reciprocamente ed in fasi diverse. Però l’ipotesi di Artena come Ecetra troverebbe fondamento nel passo di Dionigi di Alicarnasso (8.4.4), in cui ricorda che nel 489 i Volsci si riunirono ad Ecetra per decidere se far guerra ai Romani e quella città “era ben collocata rispetto agli altri centri urbani”. Quindi se le altre città volsche fossero limitrofe, questa ipotesi, Artena, potrebbe essere suggestiva, considerando un’area ristretta tra Anzio e la valle del Sacco e del Liri; se invece, come sembra più realistico data l’importanza dell’evento, allarghiamo i confini del coinvolgimento dei centri volsci allora appare più plausibile l’identificazione con Zancati Vecchio.

    Un’altra teoria importante la vuole collocare come Pomezia, ma anche in questo caso le fonti letterarie sembrano escluderlo, infatti sempre il nostro storico Tito Livio (2.25.6) ci racconta che… “mentre tornava a Roma gli rivolsero gli ambasciatori dei Volsci Ecentrani che temevano per la loro sorte dopo la presa di Pomezia”: anche in questo caso vengono citate tutte e due la città : Pomezia ed Ecetra come due distinte unità.

    Una teoria da evidenziare proposta da M. Torelli è che in realtà Ecetra fosse un luogo-santuario sacro e possiamo senza dubbio accettarlo visti due elementi importanti: l’utilizzo come luogo di riunione del popolo volsco e la presenza del bosco sacro, così come ricordato da un’iscrizione trovata sul luogo risalente al 90 d.c. in cui un certo Marco Sempronio Destro parla degli dei del bosco. Questi due elementi già determinano il carattere sacro del sito; infatti vi sono vari esempi di connubio di questi tre elementi: il bosco sacro, il luogo di riunione, sacralità di tutta l’area; li ritroviamo nel bosco sacro di Nemi, nel santuario etrusco di Fanum Voltumnae, nel bosco sacro di Osteria della Fontana ad Anagni. Comunque anche questo carattere ed utilizzo non contrasta con l’esistenza di un villaggio o di una città.

    Esaminiamo, invece, quale indicazione ci viene sempre da Tito Livio (4.61, 5-6) quando ricorda la battaglia fra Romani e Volsci avvenuta nel 381 a.c. “inter Ferentinum atque Ecetram”, un’indicazione geografica che ci porta da dove siamo partiti ovvero tra Paliano e Colleferro, nel territorio di Zancati Vecchio. Un attento esame stratigrafico del luogo della cisterna ed una serie di indagini a campione su tutto il territorio di Zancati Vecchio potrebbe, visti gli elementi messi in rilievo, rivelare una presenza monumentale oggi ignorata e la mitica Ecetra potrebbe, oserei scrivere potrà, trovare la sua collocazione definitiva oppure, se i dati lo confermeranno, avremo la testimonianza di un antico insediamento volsco che, dopo un lungo intervallo, ha trovato in epoca prima romana e poi medioevale la sua rinascita. Un’occasione di ricchezza storica da non perdere assolutamente.”

    Bibliografia essenziale:

    M. Di Fazio, i Volsci, un popolo “liquido”, 2020

    R. Salvatori, il Castello di Zancati, 2017

    17 novembre 2025

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