Una splendida immagine di Vipera aspis francisciredi – comunemente conosciuta come vipera comune – ci è stata inviata da un nostro affezionato lettore. Lo scatto, particolarmente suggestivo, ritrae l’animale adagiato su un ramo di ulivo nelle campagne tra Piglio e le colline circostanti: un contesto naturale che, per la sua tranquillità e la ricchezza di microhabitat, rappresenta un ambiente ideale per questo rettile.
La Vipera aspis è una specie dal comportamento generalmente schivo e poco incline al contatto con l’uomo. Nonostante la sua cattiva fama, tende a evitare ogni confronto diretto: morde solo se si sente minacciata o se non ha possibilità di fuga. È, tuttavia, l’unico serpente presente in Italia il cui morso abbia una reale rilevanza medica, motivo per cui è importante adottare atteggiamenti prudenti quando la si incontra, senza però cedere a paure ingiustificate o – peggio ancora – a comportamenti aggressivi.

Si tratta infatti di un animale protetto dalla normativa nazionale e comunitaria, che riconosce il suo ruolo fondamentale negli equilibri ecologici: la vipera contribuisce al controllo naturale delle popolazioni di piccoli roditori e altri micromammiferi, svolgendo una funzione preziosa per l’ambiente. Proprio per questa ragione la sua uccisione è vietata e sanzionata dalle autorità competenti.
In questi mesi autunnali, inoltre, la vipera riduce sensibilmente la propria attività. Le temperature più basse e l’accorciarsi delle giornate rallentano il suo metabolismo, spingendo l’animale a muoversi poco e a cercare luoghi riparati dove accumulare l’ultima energia utile prima del letargo invernale. È anche per questo che può capitare di individuarla immobile lungo un sentiero, vicino a un muretto o, come nel caso della foto che ci è stata inviata, su un tronco o su un ramo riscaldato dal sole.
La fotografia ricevuta non è dunque soltanto uno scatto curioso, ma un’occasione per ricordare l’importanza di conoscere e rispettare la fauna del nostro territorio, superando paure e luoghi comuni e riconoscendo il valore – spesso nascosto – di ogni forma di vita.




