di Ivan Quiselli
Le nuove nomine annunciate il 13 novembre scorso da mons. Santo Marcianò, alla guida delle diocesi di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino, hanno attirato l’attenzione dell’intera comunità ecclesiale. Tra queste, spiccano quelle relative al servizio dell’esorcistato, una realtà che suscita ancora oggi curiosità, dibattito e – per molti – una certa dose di scetticismo.
Oltre alla nomina di don Rosario Vitagliano a Cancelliere Vescovile, con decorrenza dal 1° novembre 2025, e alla conferma di don Roberto Martufi come Vice Cancelliere Vescovile, il Vescovo ha designato cinque nuovi esorcisti incaricati di operare nei due territori diocesani. Per Anagni-Alatri sono stati scelti don Marcello Coretti e mons. Bruno Durante, entrambi molto stimati non solo dalla comunità cattolica ma anche fuori dall’ambito ecclesiale. Per Frosinone-Veroli-Ferentino sono stati nominati padre Ildebrando Di Fulvio, don Luciano Pusceddu e don Roberto Mabilia, sempre a decorrere dal 1° novembre 2025. Contestualmente, don Giuseppe Principali è stato designato come Vicario giudiziale delle due diocesi.
Tra i nuovi incaricati, la figura di don Marcello Coretti emerge con particolare rilievo e incisività. Sacerdote conosciuto per equilibrio, preparazione e capacità di ascolto, ha accettato l’incarico con sobrietà e senso di responsabilità. Lo abbiamo raggiunto per approfondire il significato di questo ruolo nel mondo contemporaneo e per comprendere come si muova un esorcista oggi, in un contesto in cui il rapporto tra fede, scienza e fenomeni spirituali appare più complesso che mai.
Ciò che è emerso dall’incontro, è una riflessione ampia su come la nostra società affronti il tema del male, della sofferenza e delle paure che continuano ad abitare l’animo umano.
Don Marcello, grazie – innanzitutto – di aver accettato questa intervista; nel 2025 parlare del diavolo come figura realmente esistente può sembrare lontano dalla sensibilità contemporanea: perché per la Chiesa rimane un riferimento reale e attuale?
Il fondamento delle verità della fede cristiana è la Sacra Scrittura, in essa la presenza e l’influenza del diavolo è attestata abbondantemente fin dalle prime pagine. Nei vangeli, in particolare, troviamo numerosi riferimenti al diavolo. Se dovessimo ritenerli frutto di una cultura arcaica o ridurli a puro simbolismo, priveremmo la comprensione della missione di Gesù di un elemento centrale.
La psicologia e la psichiatria oggi offrono molte chiavi di lettura per interpretare stati di disagio anche molto intensi, comportamenti insoliti o di forte sofferenza. In questo quadro, come si procede all’interno della Chiesa, per accertare se un caso presenti elementi riconducibili a una possibile influenza demoniaca?
Nel COMUNICATO STAMPA del XV Convegno Internazionale dell’Associazione Internazionale Esorcisti svoltosi dal 15 al 20 settembre 2025 a Sacrofano, nei pressi di Roma, Fra Benigno Palilla, esorcista dell’Arcidiocesi di Palermo e coordinatore degli esorcisti di Sicilia, ha affrontato il tema del dialogo fra scienza e fede nell’esorcismo, approfondendo tematiche da lui sviluppate in un suo recente volume. Al centro della relazione c’è stata “l’importanza nel discernimento del contributo di esperti in medicina, psichiatria e psicologia. Ciò da un lato grazie a un approccio corretto dal punto di vista epistemologico, dall’altro non escludendo il dato preternaturale, come spiegato dalla relazione successiva del dott. Salvatore Devy Franzino, medico ginecologo da anni collaboratore di Fra Benigno, che ha illustrato l’attività del centro di ascolto dell’équipe palermitana, caratterizzata dalla collaborazione fra esperti scientifici e sacerdoti dove la fase di discernimento di ogni singolo caso si avvale di rigorosi criteri diagnostici. Naturalmente, come affermato dalle Linee guida del ministero dell’esorcismo, la certezza morale sulla presenza dell’azione straordinaria del maligno spetta sempre al sacerdote esorcista.”
Il testo che ho citato è riportato sul sito internet dell’Associazione Internazionale Esorcisti.
Quanto agli elementi che possono ricondurre a una possibile influenza demoniaca non ho avuto ancora esperienza diretta dei vari casi, esiste però una lunga tradizione e un vasto elenco di situazioni che sono state descritte nelle “Linee guida per il ministero dell’esorcismo”, frutto di molteplici esperienze valutate sia dal punto di vista dei contributi delle scienze umane che di quelle teologiche; elencarle tutte eccederebbe di molto lo spazio di un articolo. Molteplici poi sono gli elementi da valutare insieme e non separatamente ma potrei tentare di riassumerli in due categorie: la inspiegabilità dal punto di vista scientifico di quelle che potrebbero essere cause naturali di certe manifestazioni e l’avversione al sacro, da non confondere con la semplice visione atea della vita o con il voler avere a che fare con tutto ciò che riguarda il fatto religioso.
Di fronte a situazioni di forte sofferenza o disagio, spesso la prima risposta che molti immaginano è quella medica o psicologica. In quali circostanze ritiene che possa essere opportuno, invece, il coinvolgimento di un esorcista?
Anche se non in modo dettagliato credo di aver già risposto con quanto detto precedentemente: non è il semplice disagio psichico o psichiatrico a richiedere l’intervento di un esorcista ma la presenza di altri elementi, che possono essere anche concomitanti con quelli psicofisici, per una valutazione del caso da effettuare di concerto con più figure professionali.




