Un inganno studiato con cura, consumato nel giro di pochi minuti, ha colpito nella giornata del 19 novembre 2025 un anziano residente a Veroli. La vittima è stata raggiunta telefonicamente da un individuo che, con tono deciso e atteggiamento autorevole, si è qualificato come Capitano dei Carabinieri, sostenendo che i militari avessero appena fermato un truffatore seriale. Nella presunta agenda del malvivente – ha spiegato l’interlocutore – sarebbe comparso anche il nome dell’anziano, motivo per cui era necessario verificare immediatamente i beni preziosi custoditi in casa.
Pochi istanti dopo la telefonata, alla porta dell’uomo si è presentato un sedicente militare dell’Arma. Indossava abiti civili ma si è presentato come appartenente ai Carabinieri, sfruttando la confusione generata dalla chiamata precedente. Convinto della necessità di collaborare per “aiutare le indagini”, l’anziano ha consegnato al falso operatore tutto l’oro che possedeva. Il valore dei preziosi sottratti non è ancora stato quantificato.
Il truffatore, una volta ottenuto ciò che cercava, si è dileguato rapidamente, lasciando l’uomo solo e disorientato. Solo in un secondo momento la vittima ha realizzato di essere stata raggirata e ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
Sono ora in corso approfonditi accertamenti da parte della Stazione Carabinieri di Veroli e del Nucleo Operativo della Compagnia di Alatri, impegnati a ricostruire ogni passaggio del raggiro e a individuare i responsabili. Le indagini stanno passando al vaglio testimonianze, eventuali riprese di videosorveglianza e movimenti sospetti registrati nella zona.
Un episodio che ripropone la necessità di mantenere alta l’attenzione, poiché i truffatori continuano a perfezionare tecniche sempre più convincenti, sfruttando fragilità, buona fede e l’autorità percepita delle istituzioni.




