Riprendere la bussola dei diritti umani non è un esercizio retorico, ma un dovere morale e civile. Come sottolinea António Guterres, Segretario Generale dell’Onu, “è una pericolosa illusione pensare che il conflitto possa essere gestito o contenuto in eterno. Solo negoziati costruttivi tra le parti, in buona fede, con il sostegno della comunità internazionale e rispettando le risoluzioni delle Nazioni Unite e i parametri concordati da tempo, porteranno a una soluzione giusta e duratura, con Gerusalemme capitale di entrambi gli Stati. Sono necessarie, innanzitutto, leadership e volontà politica”.
Il Comitato Direzione Pace lancia un appello chiaro: rispettare il diritto, la legalità e la giustizia internazionale. Amnesty International ricorda che in un mondo devastato dai conflitti, i civili rappresentano il 93% delle vittime, e oltre un terzo sono bambini. Davanti a numeri così drammatici, ci si chiede quale possa essere una guerra “giusta” e quale società possa accettare simili orrori come risoluzione di controversie.
Ma la proposta del Comitato Direzione Pace non si limita alla denuncia. Si tratta di osare la pace. Di coltivare la cultura dell’incontro e della riconciliazione, di contrastare la cultura della guerra e gli interessi economici che la favoriscono, e di costruire la pace nelle relazioni quotidiane tra individui e tra nazioni. Come ricorda Gino Strada, fondatore di Emergency, “Se i diritti non sono per tutti, chiamateli privilegi”.
Il Comitato invita tutte le comunità scolastiche della provincia di Frosinone: studenti, dirigenti, insegnanti, famiglie e personale scolastico sono chiamati a partecipare a un momento di riflessione condivisa sul valore della pace e del diritto internazionale. Anche associazioni, comitati e cittadini sensibili a queste tematiche sono benvenuti per rifiutare la propaganda bellicista e contribuire a costruire un mondo più giusto.
L’evento si terrà sabato 29 novembre a Frosinone, in Viale Olimpia (Stadio Benito Stirpe), con inizio alle ore 14:30. Seguirà alle ore 18:00 un incontro-dibattito dal titolo “Testimoni di pace”, occasione per confrontarsi, condividere idee e contribuire a una cultura della fraternità. Come ricorda Papa Francesco, essere artigiani di fraternità e di pace è un compito che appartiene a ciascuno di noi.
Un invito a partecipare con entusiasmo e responsabilità, certi che un mondo diverso sia possibile e che ogni piccolo gesto può fare la differenza nella costruzione di una pace duratura.




