Una mattinata di protesta silenziosa ma determinata quella che si è svolta oggi a Frosinone, dove decine di operatori delle forze dell’ordine hanno aderito ai due sit-in organizzati simultaneamente davanti alla Prefettura e alla Questura del capoluogo ciociaro. A promuovere l’iniziativa tre importanti sigle sindacali: il Sindacato dei lavoratori di Polizia della Cgil, il Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia e il Sindacato Autonomo di Polizia. Al centro della mobilitazione, una questione che non può più essere ignorata: la drammatica carenza di personale che sta mettendo in ginocchio tutti gli uffici della Polizia di Stato presenti sul territorio provinciale.
I numeri parlano chiaro e disegnano uno scenario allarmante. Dal 2022 ad oggi, tra Questura e Commissariati distaccati di Cassino, Fiuggi e Sora, sono venute a mancare circa 65 unità. Un deficit che non è solo una questione statistica, ma che si traduce quotidianamente in carichi di lavoro insostenibili, servizi di ordine pubblico sempre più complessi da gestire e frequenti aggregazioni fuori sede che portano l’intero apparato al limite del collasso. Gli uffici faticano a garantire la piena funzionalità e l’espletamento dei compiti d’istituto rischia di essere compromesso.
La situazione della Polizia Stradale è forse quella più critica. Nel 2017, il territorio ha già pagato un prezzo alto con la chiusura del Distaccamento di Cassino, poi accorpato alla Sottosezione della Polizia Stradale. Quest’ultima, oggi sottosezione mista con competenze sia autostradali che ordinarie, dovrebbe contare su 62 unità ma ne ha appena 48: mancano all’appello 14 operatori. Una carenza che grava inevitabilmente anche sulla Sezione Provinciale e sull’unico Distaccamento rimasto attivo, quello di Sora, chiamati a presidiare i tratti autostradali strategici della Caianello-Colleferro. Complessivamente, la Polizia Stradale di Frosinone registra un buco nell’organico di circa 30 unità.
Non va meglio per la Polizia Ferroviaria di Cassino e Frosinone, che ha subito un progressivo decremento di personale e, con la chiusura del Posto Polfer di Colleferro, si trova a dover coprire un territorio ancora più vasto con risorse sempre più ridotte. Anche la Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica, un settore strategico nell’era digitale chiamato a fronteggiare un numero crescente di segnalazioni e reati online, può contare su appena 8 operatori: un numero del tutto insufficiente rispetto alle reali esigenze del territorio.
“La situazione è diventata insostenibile”, dichiara Andrea Alò, segretario provinciale del Coordinamento per l’Indipendenza Sindacale delle Forze di Polizia. “Questi uomini e queste donne ogni giorno vanno oltre i limiti contrattuali, rinunciano a riposi e congedi, sacrificano la serenità familiare. Non possiamo più accettare che il loro spirito di servizio venga sfruttato per compensare carenze strutturali. Chiediamo al Ministero dell’Interno un intervento immediato prima che sia troppo tardi”.
Leandro Paniccia, segretario provinciale del Sindacato dei lavoratori di Polizia della Cgil, aggiunge: “Quello che emerge con chiarezza è un quadro allarmante che rischia di compromettere non solo l’efficacia operativa degli uffici, ma anche la salute psico-fisica degli operatori. Lo stress lavoro-correlato è ormai a livelli critici. Servono risposte concrete e urgenti, soprattutto in vista delle imminenti movimentazioni per i ruoli agenti, assistenti e ispettori”.
Sulla stessa linea anche Gianmarco Cori, segretario provinciale del Sindacato Autonomo di Polizia: “Non possiamo ignorare che i pensionamenti previsti per il 2026 rischiano di aggravare ulteriormente una situazione già al limite. Senza un’adeguata compensazione, l’intero sistema di sicurezza della provincia è destinato al collasso. Chiediamo alla politica locale e nazionale di assumersi le proprie responsabilità e di intervenire con urgenza”.
Le organizzazioni sindacali si impegnano ora a intraprendere ogni iniziativa utile per rappresentare agli organi istituzionali competenti l’assoluta necessità di integrare il personale degli uffici della Polizia di Stato della provincia di Frosinone. La posta in gioco è alta: non si tratta solo di numeri o di organici, ma della salute e della sicurezza di chi ogni giorno, con straordinario senso del dovere, garantisce l’ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini. Una responsabilità che ora, secondo i sindacati, deve essere condivisa anche dalla politica e dalle istituzioni centrali.




