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    Home » Castro dei Volsci: mostra “Camilla regina dei Volsci” con ritratti ad encausto di Paolo Fundarò dal 6 dicembre
    Cultura e spettacoli

    Castro dei Volsci: mostra “Camilla regina dei Volsci” con ritratti ad encausto di Paolo Fundarò dal 6 dicembre

    al Museo Civico Archeologico un viaggio tra storia e mito con l'antica tecnica dell'encausto. Inaugurazione il 6 dicembre con intervento musicale e QR code per l'ascolto dei brani
    28 Novembre 20254 Mins Read
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    CASTRO DEI VOLSCI – La regina guerriera dei Volsci torna a vivere attraverso i colori della cera fusa. Dal 6 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026, il Museo Civico Archeologico di Castro dei Volsci ospiterà la mostra “Camilla regina dei Volsci“, un’esposizione che promette di far rivivere l’affascinante figura della protagonista del libro XI dell’Eneide attraverso i ritratti ad encausto dell’artista Paolo Fundarò.

    L’inaugurazione è fissata per sabato 6 dicembre alle ore 17 in via Antonio Carnevale, con un evento che unirà arte visiva e musica. Ad accompagnare l’apertura della mostra saranno le note di Miriam de Vero al flauto, Stefano Notarangelo al pianoforte e Raffaello Giardino al clarinetto, in un dialogo tra suoni e immagini che renderà ancora più suggestiva l’esperienza del pubblico.

    Camilla, figlia di Metabo, è una delle figure più potenti e affascinanti della mitologia classica. Regina guerriera consacrata a Diana, veloce come il vento e abile nell’uso delle armi, rappresenta un ponte ideale tra il mito e il territorio dei Volsci, di cui fu sovrana e protettrice. La mostra si propone proprio di approfondire questo legame profondo tra la leggendaria eroina virgiliana e la cultura di una popolazione antica che ha lasciato tracce indelebili nel Lazio meridionale.

    I ritratti esposti sono frutto del lavoro di Paolo Fundarò, artista ed esperto di tecniche antiche che ha dedicato anni di studio all’encausto, preziosa e quasi dimenticata tecnica del mondo classico. L’encausto prevede l’utilizzo di pigmenti mescolati con cera fusa, applicati a caldo sulla superficie pittorica: un procedimento complesso che richiede grande maestria e che conferisce alle opere una profondità e una luminosità uniche.

    Fundarò ha sviluppato la sua ricerca prendendo ispirazione dai celebri ritratti del Fayyum, tra i più significativi esempi dell’arte dell’encausto giunti fino a noi dall’antichità, analizzando anche rare icone preiconoclaste e stele greche. Attraverso uno studio approfondito, l’artista ha riformulato aspetti tecnici fondamentali, come l’aumento del punto di fusione della cera senza ricorrere all’uso di resine, e ha teorizzato il contributo di questa tecnica nella ricerca illusionistica della pittura greca antica.

    I suoi lavori, realizzati prevalentemente su tavola, presentano soggetti dell’epica e del mito ritratti in momenti di sospensione temporale, assorti in un dialogo intimo con le proprie visioni, in una dimensione che appare al contempo lontana e rarefatta. È questo sguardo sospeso tra il tempo mitico e l’eternità che caratterizza i ritratti di Camilla, restituendo alla regina dei Volsci una presenza che sembra oltrepassare i secoli.

    L’opera di Fundarò ha ricevuto il riconoscimento di studiosi e archeologi del mondo antico, tra cui lo studioso britannico John Prag, autore del protocollo di Manchester per la ricostruzione dei volti in ambito forense e archeologico. Prag ha scritto l’introduzione alla ricerca di Fundarò sull’encausto nel mondo antico, pubblicata nel 2012 con il titolo “Lo Sguardo Eterno. Storia e tecnica dell’encausto“. Questo opuscolo ha suscitato l’interesse anche di K. Parlasca, grande studioso dei ritratti di mummie del Fayyum.

    I lavori di Fundarò sono stati esposti in musei e istituzioni culturali di rilievo, confermando il valore artistico e storico della sua ricerca. La mostra di Castro dei Volsci rappresenta dunque un’occasione preziosa per scoprire o riscoprire questa tecnica straordinaria e per avvicinarsi alla figura di Camilla attraverso uno sguardo artistico che affonda le radici nella tradizione classica.

    Un elemento di particolare interesse è rappresentato dai codici QR che accompagneranno i testi dei ritratti. Attraverso questi, i visitatori potranno ascoltare brani musicali appositamente composti per la mostra, creando un’esperienza immersiva e multisensoriale che arricchisce la fruizione delle opere. Un connubio tra arte visiva, musica e tecnologia che rende la mostra accessibile e coinvolgente anche per il pubblico più giovane.

    L’esposizione al Museo Archeologico di Castro dei Volsci si configura come un viaggio affascinante tra storia, mito e arte, un’opportunità per immergersi nel mondo dei Volsci e per rendere omaggio a una delle figure femminili più potenti e moderne della letteratura latina. Camilla, con il suo coraggio e la sua determinazione, continua a parlare al presente attraverso il linguaggio universale dell’arte.

    Il museo sarà aperto per tutta la durata della mostra, fino al 6 gennaio 2026, offrendo ai visitatori del territorio e ai turisti un motivo in più per scoprire le bellezze storiche e culturali della Ciociaria.

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