ROMA – Una vasta operazione antimafia è scattata alle prime luci dell’alba nella Capitale, dove i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 14 persone ritenute coinvolte in un ampio ventaglio di reati legati alla criminalità organizzata.
L’operazione – condotta con l’ausilio del Gis – Gruppo Intervento Speciale, del 1° Reggimento Tuscania, degli Squadroni Eliportati Cacciatori di Sicilia e Puglia, del Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, delle unità cinofile, delle Aliquote di Primo Intervento di Roma e delle Squadre Operative di Supporto del Reggimento Lazio – rappresenta uno dei blitz più significativi degli ultimi mesi contro il radicamento mafioso in città.
Tentati omicidi, armi e metodo mafioso
Le persone raggiunte dal provvedimento sono gravemente indiziate, a vario titolo, di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, estorsione aggravata dal metodo mafioso, tentato sequestro di persona e condotte finalizzate a favorire le attività del sodalizio di stampo mafioso riconducibile al cosiddetto clan Senese.
Il quadro accusatorio nasce da una complessa attività investigativa condotta dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Roma a partire dal dicembre 2022, che ha permesso di ricostruire dinamiche interne ai gruppi criminali operanti nei quartieri meridionali della Capitale, in particolare tra Tuscolano e Don Bosco.
Le indagini: due tentati omicidi e la guerra per il narcotraffico

Gli investigatori hanno fatto luce su due tentati omicidi, avvenuti tra aprile e maggio 2023, con l’esplosione di numerosi colpi d’arma da fuoco legati a contrasti nella gestione del narcotraffico e di altre attività illecite. Nel corso delle attività sono stati documentati anche episodi di spaccio di cocaina e hashish.
L’estorsione al gioielliere e l’ombra dei clan
Tra gli episodi più gravi figura un tentativo di estorsione ai danni di un gioielliere romano, sul quale avrebbero messo gli occhi sia il clan Di Lauro, attivo nella provincia di Napoli, sia esponenti del gruppo capitolino guidato da Angelo Senese, fratello di Michele Senese. Il malvivente che aveva avvicinato la vittima avrebbe millantato un legame con la famiglia Senese, provocando la reazione violenta di entrambi i clan e una richiesta “risarcitoria” di 200 mila euro.
Il tentato sequestro sventato in extremis
Le indagini hanno inoltre permesso di ricostruire un tentato sequestro di persona, che avrebbe dovuto essere compiuto per costringere – anche attraverso torture – l’estorsore a procurare l’ingente somma di denaro. L’intervento tempestivo dei Carabinieri ha però impedito che l’uomo venisse condotto nella cantina dove sarebbe stato segregato, bloccando i responsabili durante un controllo e di fatto, come spiegano gli investigatori, “salvandogli la vita”.

A seguito del fallito rapimento, i gruppi criminali avevano organizzato una spedizione punitiva ai danni degli incaricati dell’operazione, ritenuti colpevoli di non aver portato a termine l’azione.
Gli ultimi arresti e i sequestri
Durante l’esecuzione dell’ordinanza, questa mattina, i Carabinieri hanno inoltre arrestato in flagranza due ulteriori soggetti, trovati in possesso di 1,3 kg di cocaina e 300 grammi di hashish.
Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati 13 orologi di pregio, per un valore complessivo stimato in 350 mila euro, ritenuti provento di attività illecite.
Tutti gli indagati si trovano ora in carcere, in attesa dell’interrogatorio di garanzia davanti al G.I.P. del Tribunale di Roma.




