Da dove proviene quella statua antica? Perché, tra tanti luoghi, fu donata proprio a Ceccano? E soprattutto, chi ne fece dono alla comunità sette secoli fa? Sono domande che da anni affascinano studiosi e semplici cittadini e alle quali proverà a dare risposta l’arch. Vincenzo Angeletti, protagonista dell’incontro pubblico in programma lunedì 8 dicembre, alle ore 16.15, nel salone parrocchiale del santuario dedicato alla Vergine del Fiume.

L’immagine sacra, tra le più venerate della città, rappresenta un punto di riferimento spirituale e culturale per l’intera comunità. Ed è proprio da questo forte legame identitario che nasce il lavoro di ricerca dell’architetto, che da anni si impegna con passione a raccontare la storia di Ceccano e dei suoi beni culturali, affidandosi ai documenti e rifiutando qualsiasi riferimento a presunti misteri o leggende non supportate da fonti.
Secondo la nuova ipotesi che l’arch. Angeletti presenterà al pubblico, l’arrivo della statua potrebbe essere collegato a un particolare contesto storico: il Giubileo del 1350, il secondo della storia della Chiesa. In quell’anno il papa Clemente VI, residente ad Avignone, inviò a Roma come proprio legato il cardinale Annibaldo IV de Ceccano, allora segretario di Stato. Una figura di grande rilievo politico ed ecclesiastico, profondamente legata alla città.
Il resto della ricostruzione – e, forse, la risposta definitiva al mistero – sarà illustrato direttamente dall’arch. Angeletti durante l’incontro, che si preannuncia come un momento prezioso per approfondire la storia più antica di Ceccano e del suo patrimonio artistico e religioso.




