Scendere a quarantacinque metri sotto terra per celebrare il Natale. Non è solo una suggestione scenografica, ma un viaggio nella memoria e nella coscienza collettiva quello che attende i visitatori domenica 21 dicembre a Colleferro, in provincia di Roma. Qui, nelle viscere della città, dove durante la Seconda Guerra Mondiale migliaia di persone cercarono rifugio dalle bombe, prenderà vita il Presepe Vivente più “profondo” d’Italia.

I rifugi antiaerei di Via Roma si trasformeranno in un palcoscenico carico di significato, dove la Natività sarà rappresentata da cittadini comuni, volontari e famiglie che hanno scelto di donare il proprio tempo per dar vita a un’esperienza autentica e commovente. Non attori professionisti, ma persone che interpreteranno la Notte Santa di Gozzano, riportando in scena il mistero della nascita in un contesto che parla di guerra, speranza e sopravvivenza.
«Sarà il presepe vivente più “profondo” d’Italia – spiega il Sindaco Pierluigi Sanna – un percorso che, scendendo fino a 45 metri, unisce storia, spiritualità e memoria collettiva, riportando la comunità nei luoghi che hanno custodito la speranza durante i momenti più bui». Le parole del primo cittadino racchiudono tutta la forza simbolica di questa iniziativa, che non è solo una celebrazione religiosa ma un messaggio universale di pace.
Rappresentare la nascita di Gesù nelle gallerie sotterranee non è una scelta casuale. È un modo per ricordare che ancora oggi, in molte parti del mondo, i bambini nascono sotto le bombe, come accade a Gaza e in Ucraina. Un gesto semplice ma potente, che invita a riflettere sulla fragilità della pace e sulla dignità della vita umana, proprio mentre ci prepariamo a festeggiare il Natale nelle nostre case, al caldo e al sicuro.
L’iniziativa, promossa dal Comune di Colleferro in ricordo di Renzo Rossi, vede la collaborazione della Pro Loco e dell’Azione Cattolica, in una sinergia che ha saputo coinvolgere l’intera comunità. È questo spirito di partecipazione che rende l’evento ancora più significativo: non una rappresentazione calata dall’alto, ma un’esperienza costruita insieme, pezzo per pezzo, con le mani e il cuore dei colleferrini.
I rifugi antiaerei, testimoni silenziosi di un passato tragico, tornano così a parlare. Quegli stessi luoghi che offrirono protezione durante i bombardamenti ospiteranno domenica la rappresentazione della nascita più importante della storia, in un cortocircuito temporale che unisce passato e presente, dolore e speranza.
Il percorso sarà aperto al pubblico per tutta la giornata di domenica 21 dicembre, con orari di visita dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00. Gli accessi saranno regolamentati per garantire sicurezza e fruibilità a tutti i visitatori che vorranno vivere questa esperienza unica nel suo genere.
Un’occasione per riscoprire un luogo simbolo della città di Colleferro e vivere il messaggio del Natale in una forma intensa, attuale e profondamente umana. Perché la luce della speranza, proprio come duemila anni fa, brilla ancora più forte quando nasce dal buio.




