Un gesto simbolico che guarda lontano
Roma, venerdì 19 dicembre. Con la cerimonia ufficiale di posa della prima pietra, entra nella fase operativa uno dei progetti più ambiziosi del panorama nazionale della ricerca e dell’innovazione: il Rome Technopole Headquarter, destinato a diventare un polo avanzato per l’alta tecnologia, la ricerca scientifica e l’attrazione di talenti e investimenti nazionali e internazionali.








A compiere il gesto simbolico sono stati Antonella Polimeni, Rettrice di Sapienza Università di Roma e Presidente della Fondazione Rome Technopole, insieme al Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, al Sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri, alla Vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli, al Presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, al Segretario generale del Ministero dell’Università e della Ricerca Marco Mancini e al Presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti.
Una presenza corale che restituisce la dimensione strategica dell’iniziativa, fondata su una collaborazione stabile tra università, istituzioni, sistema produttivo ed enti di ricerca.
Un investimento strategico sostenuto dal PNRR
Con la posa della prima pietra prende ufficialmente il via il cantiere dell’edificio che ospiterà la sede del Rome Technopole, dopo la fase progettuale e di affidamento dei lavori curata da Sapienza Università di Roma in qualità di stazione appaltante. La consegna dei nuovi spazi è prevista per dicembre 2026.
L’investimento complessivo ammonta a circa 11 milioni di euro, finanziati dal PNRR, di cui oltre 6 milioni di euro erogati dalla Regione Lazio nell’ambito della strategia regionale per la ricerca e l’innovazione tecnologica, a valere sul Programma FESR 2021-2027.
Polimeni: “Mettiamo le fondamenta a una visione di futuro”
«La posa della prima pietra è un gesto antico, che richiama l’idea di fondazione, di inizio, di responsabilità verso ciò che è e che verrà – ha dichiarato Antonella Polimeni –. Oggi questo gesto assume un valore particolare, perché riguarda un progetto che vuole dare vita e forma non soltanto a uno spazio fisico, ma mette le fondamenta a una visione di futuro per la nostra Regione, per Roma Capitale e per il Paese».
Secondo la Presidente della Fondazione Rome Technopole, il progetto dimostra che l’Italia può fare sistema, mettendo in rete competenze, infrastrutture e responsabilità istituzionali. Un’alleanza nata grazie all’impulso del PNRR, capace di accelerare processi e connessioni, ma pensata per andare oltre l’orizzonte del Piano, con una prospettiva di lungo periodo fondata sulla fiducia reciproca e sul valore della conoscenza come infrastruttura del futuro.
Pietralata al centro della rigenerazione urbana e tecnologica
Il nuovo hub dell’innovazione sorgerà nel quartiere di Pietralata, nel quadrante nord-est della Capitale, e rappresenterà un intervento di rigenerazione urbana e tecnologica destinato a incidere profondamente sul tessuto della città.
L’edificio è stato progettato secondo rigorosi criteri di sostenibilità ambientale ed efficienza energetica, integrando tecnologie d’avanguardia che lo renderanno un nZEB – nearly Zero Energy Building. Isolamento termico e acustico di ultima generazione, impianti fotovoltaici e soluzioni bioclimatiche passive contribuiranno a ridurre drasticamente il fabbisogno energetico, aumentando al contempo il comfort interno ed esterno.
Un edificio autosufficiente e orientato alla circolarità
Con una superficie utile di circa 2.300 metri quadrati distribuiti su tre piani, il Rome Technopole Headquarter sarà energeticamente autosufficiente, grazie alla produzione e allo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili.
Grande attenzione è stata riservata alla circolarità delle risorse, con sistemi per il recupero e il riuso delle acque piovane e grigie, impianti duali, soluzioni di depurazione integrate con il verde e una gestione intelligente di materiali e rifiuti. Un approccio che rafforza la resilienza climatica dell’edificio e contribuisce ai processi di decarbonizzazione e mitigazione climatica.
Laboratori, startup e spazi condivisi per l’innovazione
Il nuovo complesso ospiterà laboratori di ricerca all’avanguardia, uffici, spazi per startup e imprese ad alto contenuto tecnologico, aree didattiche e ambienti dedicati alla collaborazione tra mondo accademico e industria.
Non mancheranno spazi condivisi per eventi, workshop e conferenze, concepiti anche come luoghi di sperimentazione dinamica per l’installazione temporanea di prototipi e sistemi innovativi per l’edilizia, rafforzando il ruolo del Rome Technopole come laboratorio vivo di innovazione applicata.
Un polo tecnologico aperto alla città
Il progetto complessivo prevede la realizzazione della sede della Fondazione Rome Technopole nell’area del cosiddetto “Lotto B”, alla quale si aggiungerà almeno un ulteriore edificio per completare il Polo Tecnologico, per una superficie complessiva aggiuntiva di circa 3.500 metri quadrati.
Il complesso sarà strutturato come un impianto a corte aperta, direttamente connesso al quartiere di Pietralata attraverso un’area pedonale e un edificio-ponte, configurandosi come un vero e proprio volàno di rigenerazione urbana per l’intero quadrante nord-est di Roma.
Mobilità sostenibile e connessioni strategiche
L’intervento si inserisce in un più ampio piano di mobilità sostenibile, che prevede una grande passerella pedonale di collegamento tra la Stazione Tiburtina e la nuova area di Pietralata, oltre a una pista ciclabile che partirà dal Rome Technopole e seguirà le nuove infrastrutture viarie in corso di realizzazione.
Sono inoltre previste aree di parcheggio dedicate, con spazi riservati alla ricarica di veicoli elettrici e al car-sharing, a conferma di una visione integrata che unisce innovazione tecnologica, qualità urbana e sostenibilità ambientale.




