Il rombo delle pale degli elicotteri che per decenni ha caratterizzato il cielo della provincia di Frosinone sta per lasciare il posto al ronzio tecnologico dei velivoli a pilotaggio remoto. Quello che sembrava l’annuncio di un lento declino per l’aeroporto militare di Frosinone, a seguito della decisione di trasferire lo storico 72° Stormo a Viterbo, si è trasformato in una straordinaria opportunità di rilancio tecnologico e strategico. La città non perderà il suo presidio militare, ma diventerà il fulcro nazionale per la formazione delle nuove leve della difesa, ospitando la prestigiosa Scuola Interforze per piloti di droni militari.
La notizia del nuovo corso della struttura è stata ufficializzata durante l’incontro intitolato “L’aeroporto di Frosinone avrà un nuovo volto: scuola interforze per piloti di droni militari”, un evento promosso dall’Associazione Impegno di Frosinone. Nel corso del dibattito, l’Onorevole Aldo Mattia, deputato di Fratelli d’Italia, ha rivendicato con orgoglio il lavoro svolto per evitare che il trasferimento dei reparti si traducesse in un impoverimento demografico ed economico per l’intero comprensorio frusinate. Secondo Aldo Mattia, la mutata situazione geopolitica internazionale ha reso necessario un salto di qualità che vedrà l’aeroporto accogliere un numero ancora maggiore di militari e allievi, con ricadute dirette sul tessuto commerciale e sociale della città.
Il successo di questa operazione istituzionale è frutto di una sinergia politica che ha visto in prima linea anche Maria Veronica Rossi, già europarlamentare, la quale ha sottolineato come l’obiettivo primario fosse quello di mantenere l’operatività del sito con una valenza ancora più significativa rispetto al passato. La Scuola Interforze non sarà solo un centro di addestramento, ma un punto di riferimento per il conseguimento dei brevetti militari di ultima generazione. Maria Veronica Rossi ha inoltre assicurato che l’attenzione resterà alta nei prossimi mesi per monitorare ogni fase della realizzazione del progetto, garantendo che Frosinone resti protagonista nelle strategie della Difesa.
Entusiasta anche il commento del Sindaco di Frosinone, Riccardo Mastrangeli, che ha voluto ripercorrere le tappe di una battaglia iniziata quando l’ex Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, aveva sancito l’addio dello Stormo. Il primo cittadino ha ringraziato sentitamente l’Onorevole Aldo Mattia e Maria Veronica Rossi per aver trasformato le istanze del Consiglio Comunale di Frosinone in risultati concreti, evitando progetti irrealizzabili e puntando con decisione sull’innovazione. Per Riccardo Mastrangeli, la scelta di puntare sui droni rappresenta l’ingresso della città nel futuro, consolidando un percorso di modernizzazione che non ha eguali sul territorio nazionale.
La soddisfazione è palpabile anche tra le fila della società civile, rappresentata da Maurizio Plocco, Presidente dell’Associazione Impegno. Dopo due anni di mobilitazione costante per difendere un sito che storicamente garantisce circa il cinque per cento del Prodotto Interno Lordo della provincia di Frosinone, il timore della desertificazione è finalmente svanito. Secondo Maurizio Plocco, sebbene il trasferimento del 72° Stormo fosse ormai inevitabile, la creazione di una struttura strategica interforze rappresenta il miglior traguardo possibile per salvaguardare l’occupazione e il prestigio militare della città di Frosinone.




