Un albero di Natale decisamente fuori dall’ordinario ha illuminato piazza Papa Giovanni Paolo II a Pontecorvo, regalando uno spettacolo suggestivo che ha saputo coniugare tradizione agricola, spirito natalizio e commozione collettiva. Settanta trattori schierati uno accanto all’altro hanno formato un gigantesco abete luminoso che, con l’accensione simultanea dei motori e dei fari, ha squarciato il buio della sera trasformando la piazza nel cuore pulsante della comunità.
L’iniziativa, ideata dal giovane imprenditore Tommaso Del Signore e organizzata dal comitato direttivo dell’Associazione Fiera Agricola del Basso Lazio, ha richiamato centinaia di curiosi, in particolare famiglie con bambini affascinati dalla potenza visiva di questa installazione agricola natalizia. Lo spettacolo di luci e motori ha creato un’atmosfera unica, celebrando il legame profondo tra il territorio e le sue tradizioni rurali.
Il momento più intenso e carico di emozione è arrivato quando i trattoristi hanno suonato all’unisono i clacson per ricordare Alessandro Sdoia, il cinquantenne professore di Pontecorvo tragicamente scomparso venerdì scorso in un incidente stradale. Un tributo spontaneo e sentito che ha coinvolto tutti i presenti in un minuto di silenzio rotto solo dal suono profondo dei mezzi agricoli.
La serata ha avuto in realtà un doppio significato commemorativo. L’iniziativa dell’albero di Natale con i trattori, fin dalla prima edizione, è stata dedicata a un altro giovane della comunità pontecorvese: l’imprenditore Massimo Guglielmo, morto tragicamente per infortunio sul lavoro. Una memoria ancora viva nel cuore della città che ha voluto omaggiare due figure che hanno lasciato un segno profondo nel tessuto sociale locale.
A salutare i presenti sono intervenuti il consigliere comunale delegato all’agricoltura Gaetano Spiridigliozzi e il sindaco Anselmo Rotondo, che hanno mantenuto toni dimessi nel rispetto del lutto cittadino. Nel corso della cerimonia sobria, le autorità hanno espresso gratitudine all’Associazione Fiera Agricola per le numerose e riuscite iniziative promosse sul territorio, volte al rilancio delle tradizioni rurali, delle produzioni e dell’economia agricola locale.
L’evento ha confermato come l’agricoltura non sia solo attività produttiva, ma anche elemento identitario capace di unire una comunità nei momenti di festa come in quelli di dolore, tenendo accesa la fiamma della memoria e del senso di appartenenza.




