È stato ufficialmente approvato l’accordo quadro tra la Fondazione Policlinico Tor Vergata e la ASL di Frosinone per la definizione di un percorso integrato di presa in carico dei pazienti oncologici affetti da tumori dell’apparato genito-urinario. L’intesa riguarda prostata, rene, vescica e testicolo e rappresenta un passo decisivo nel rafforzamento delle reti oncologiche regionali, con l’obiettivo di garantire ai cittadini della provincia di Frosinone accesso tempestivo a trattamenti chirurgici urologici ad alta complessità.
Il cuore del progetto è un percorso clinico-assistenziale condiviso, costruito su una valutazione multidisciplinare dei casi oncologici presso la ASL di Frosinone e sulla presa in carico chirurgica presso la UOSD di Urologia Robotica del Policlinico Tor Vergata, diretta dal Prof. Pierluigi Bove. La struttura hub mette in campo tecnologie avanzate e competenze super-specialistiche in chirurgia robotica e mini-invasiva, garantendo standard elevati di sicurezza e precisione.
Il coordinamento oncologico territoriale e il follow-up dei pazienti saranno assicurati dalla UOC di Oncologia della ASL di Frosinone, guidata dalla Dott.ssa Cecilia Nisticò, in un modello che valorizza la continuità delle cure. Dopo l’intervento, infatti, il paziente rientra sul territorio per i controlli e le terapie successive, secondo un’impostazione di sanità integrata, appropriata e centrata sul paziente, senza oneri aggiuntivi per il Servizio Sanitario Regionale.
L’accordo, di durata annuale rinnovabile, si inserisce in una strategia più ampia di sviluppo delle reti cliniche specialistiche. Il trattamento è supportato da sistemi di chirurgia robot-assistita, piattaforme laparoscopiche di ultima generazione, tecnologie laser ad alta potenza, torri endoscopiche 3D/4K e imaging intraoperatorio avanzato, comprese le tecniche di fluorescence-guided surgery, che consentono una visione estremamente accurata delle strutture anatomiche.
L’intesa consolida una collaborazione già avviata nei mesi scorsi tra ASL Frosinone e Tor Vergata. Da maggio, infatti, l’Azienda sanitaria ha attivato una convenzione per tirocini di medici in specializzazione in dodici aree cliniche, rafforzando cooperazione formativa e scientifica, percorsi integrati e attività di tutoraggio nei reparti ospedalieri, con un ulteriore consolidamento delle relazioni istituzionali tra i due enti.
I numeri spiegano l’urgenza di un’organizzazione efficace: i tumori di prostata, rene, testicolo e vescica rappresentano circa il 20% delle neoplasie diagnosticate in Italia, con oltre 87.000 nuovi casi ogni anno. Secondo il Registro Tumori del Lazio, nella Regione si registrano circa 31.000 nuovi casi oncologici annui, di cui circa 3.000 di carcinoma della prostata. In molte di queste patologie, la chirurgia resta uno degli interventi terapeutici principali.
«La Fondazione Policlinico Tor Vergata mette a disposizione competenze, tecnologie di ultima generazione e percorsi consolidati per assicurare ai pazienti urologici il miglior trattamento possibile», dichiara Prof. Ferdinando Romano, Direttore Generale della Fondazione. «La collaborazione con la ASL Frosinone è un esempio virtuoso di integrazione nel Servizio Sanitario Regionale».
Sulla stessa linea il Dott. Arturo Cavaliere, Direttore Generale della ASL Frosinone: «La collaborazione con istituzioni accademiche e sanitarie di eccellenza è un pilastro strategico. Con il Policlinico Tor Vergata abbiamo costruito un rapporto solido e orientato al futuro: questo accordo è una tappa ulteriore per migliorare la continuità assistenziale a beneficio dell’intera popolazione della provincia».
«Esprimo vivissimo apprezzamento per l’accordo quadro», afferma Avv. Gabriele Picano, vicepresidente CdA Policlinico Tor Vergata. «È un passo importante per l’organizzazione delle reti oncologiche regionali, perché assicura ai cittadini della provincia l’accesso a trattamenti urologici ad alta complessità, rafforzando una collaborazione strutturata tra le due realtà».
Il Prof. Nathan Levialdi Ghiron, Rettore dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, sottolinea come la collaborazione consenta di «mettere a sistema competenza, ricerca e tecnologia per offrire percorsi di cura efficaci». In chiusura, il Prof. Pierluigi Bove rimarca l’impatto sul territorio: «Questo progetto strutturato aiuterà a evitare ritardi diagnostico-terapeutici e a ridurre la migrazione sanitaria, mettendo davvero il paziente al centro di ogni scelta clinica».




