Come anticipato nei giorni scorsi dal nostro giornale, un’operazione mirata di controllo del territorio ha portato al sequestro di botti illegali ad Anagni e alla denuncia di due persone ritenute responsabili di detenzione illegale di materiale pirotecnico ed esplodente. L’intervento è stato condotto dai Carabinieri delle Stazioni di Anagni e Ferentino, in piena sinergia operativa e con il coordinamento della Compagnia Carabinieri di Anagni. Le indagini, come avevamo avuto modo di specificare nel nostro precedente articolo, hanno preso spunto dallo scoppio di un petardo in pieno centro a Ferentino che aveva danneggiato una panchina e la vetrina di un negozio; a farsi carico delle indagini furono – in quel caso – i Carabinieri della Stazione di Ferentino coordinati dal mar. Raffaele Alborino.
I militari hanno deferito in stato di libertà una coppia residente nella periferia di Anagni: un uomo di 33 anni, già noto alle cronache giudiziarie, e una donna di 35 anni, operaia. Entrambi sono accusati, in concorso tra loro, di detenzione illegale di fuochi d’artificio e di materiale esplodente confezionato artigianalmente, custodito all’interno della loro abitazione.
L’operazione si inserisce nell’ambito dei controlli straordinari dei Carabinieri sulla vendita illegale di materiale pirotecnico, intensificati in vista delle festività natalizie e di fine anno, periodo in cui l’uso improprio dei botti rappresenta una delle principali cause di infortuni anche gravissimi. Al termine di una scrupolosa attività info-investigativa, i militari hanno deciso di procedere con una perquisizione domiciliare.
All’interno dell’abitazione, situata in una zona periferica ma densamente popolata di Anagni, i Carabinieri si sono trovati di fronte a una vera e propria “Santa Barbara”. Sono stati rinvenuti 92 ordigni esplosivi pirotecnici artigianali, tutti dotati di miccia, per un peso complessivo di 11 chilogrammi lordi, oltre a 18 batterie di tubi monocolpo di categoria F2, per un peso totale di 74 chilogrammi. Di queste ultime, otto batterie sono state sottoposte a sequestro poiché eccedenti il limite consentito di 5 chilogrammi di massa esplosiva netta.
Il materiale, pericolosamente accatastato e conservato senza alcuna precauzione, se immesso sul mercato locale avrebbe potuto fruttare un valore commerciale stimato intorno ai 10 mila euro, mettendo seriamente a rischio la sicurezza pubblica. Considerata l’elevata pericolosità, è stato richiesto l’intervento della Squadra Artificieri e Antisabotaggio dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, che ha provveduto alla messa in sicurezza dell’area, alla bonifica e al trasporto in sicurezza degli esplosivi.
Il materiale pirotecnico illegale, eccedente i limiti di legge, è stato successivamente affidato in custodia a una ditta specializzata della provincia di Frosinone, in attesa del conferimento giudiziario al Cogepir, consorzio incaricato della raccolta e dello smaltimento sicuro dei fuochi d’artificio e dei segnali pirotecnici. L’Autorità Giudiziaria è stata prontamente informata dai militari e valuterà ora le ulteriori determinazioni del caso.




