Un gesto blasfemo nella cappella della stazione di Roma Termini ha portato all’identificazione e alla denuncia di un cittadino tedesco di sessantasei anni, senza fissa dimora. L’uomo è accusato di aver urinato nell’acquasantiera del luogo di culto situato all’interno dello scalo ferroviario, un episodio che ha suscitato indignazione tra viaggiatori e personale della stazione.
I Carabinieri del Nucleo Scalo Termini sono riusciti a risalire all’identità del responsabile al termine di un’accurata attività investigativa che ha combinato l’analisi delle immagini di videosorveglianza con la raccolta di testimonianze da parte di chi ha assistito alla scena o si è trovato nelle vicinanze al momento dei fatti.
Le indagini attraverso telecamere e testimoni
Il lavoro degli investigatori si è concentrato sull’esame dei filmati registrati dalle telecamere presenti nella zona della cappella e nelle aree circostanti dello scalo. Le riprese hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’accaduto e di ottenere elementi utili per il riconoscimento dell’autore del gesto.
Parallelamente, i militari dell’Arma hanno raccolto le dichiarazioni di alcuni testimoni che hanno fornito dettagli importanti per confermare l’identificazione. L’incrocio tra i dati visivi e le testimonianze ha condotto rapidamente all’individuazione del sessantaseienne di origini tedesche.
Senza dimora ma rintracciato
Nonostante la condizione di senza fissa dimora dell’indagato, i Carabinieri sono riusciti a rintracciarlo nella zona della stazione. Una volta fermato, all’uomo è stato fatto eleggere domicilio legale per garantire la regolarità del procedimento giudiziario nei suoi confronti.
La Procura della Repubblica ha ricevuto una dettagliata informativa sull’episodio. L’ipotesi di reato contestata è quella di offese a una confessione religiosa mediante vilipendio o danneggiamento di cose, fattispecie prevista dal codice penale per tutelare la libertà e il rispetto dei sentimenti religiosi.




