Una città con una grande storia, coperta e soffocata dalla noncuranza di chi ci vive e di chi dovrebbe tutelare tale bene. Ancor prima di entrare “nell’anima” della città, a dare nell’occhio, sono immondizia lungo il margine della strada, erba alta, cartelli stradali ormai sbiaditi dal tempo e dalle intemperie.
Questo quadro desolante è sconfortantemente rappresentato da uno dei luoghi di accesso alla città, quello del cavalcavia che, dalla via Anticolana, consente di svoltare per via Cerere Navicella e, da qui, verso il centro storico di Anagni.
L’area – alla cui manutenzione dovrebbe provvedere la Provincia di Frosinone – versa in un livello di trascuratezza ed abbandono tale che per molti è diventata una vera e propria discarica a cielo aperto dove gettare sacchetti di rifiuti dal finestrino dell’auto, senza neanche fermarsi.
Non notare la trascuratezza di tale zona – dunque – è impossibile, ma agli occhi di tanti, tale situazione è ormai normale, quasi da non farci più caso. I turisti, però, che vengono a visitare una città storica come Anagni, trovano davanti ai loro occhi, ancor prima di arrivarci, il degrado.
Tali condizioni, non possono e non devono essere viste come “normali”, poiché sono i dettagli e i piccoli accorgimenti, a fare grande e funzionante una città. Solo con il notare ciò che non viene notato, si possono migliorare le cose.
La strada pur essendo provinciale, è un elemento che compone la città, dunque tale problema deve essere a cuore anche al comune e a tutti i cittadini anagnini. Anagni, oltre ad essere la città di di residenza di migliaia di persone, è un bene culturale, e va tutelata come tale. Insomma: disporre di una così bella città, con delle periferie simili, è come indossare un bel vestito senza essersi prima fatti una doccia…
articolo a cura di Diletta Turrini