“Abbiamo appreso dalla stampa che il sindaco della città di Anagni ha affermato di essere contrario all’arrivo in territorio ciociaro dei rifiuti di Roma, esprimendo solidarietà al sindaco di Colleferro e ai sindaci della Provincia di Frosinone che combattono contro la riapertura di Colle Fagiolara”.
“Ci sentiamo di condividere questa posizione perché anche noi non possiamo che essere contro l’arrivo sul nostro territorio dei rifiuti di Roma”; è quanto si legge in una nota inviata a questa redazione dai consiglieri di opposizione al Comune di Anagni.
Secondo la minoranza, “c’è un però nell’atteggiamento di Natalia che non è chiaro. Parliamo del progetto di Energia Anagni circa la realizzazione di un biodigestore e un impianto di compostaggio che porterebbe ad Anagni circa 84mila tonnellate di rifiuti l’anno”.
“Ricordiamo – spiegano i consiglieri – che tale progetto è già arrivato in fase di seconda conferenza dei servizi senza che il Comune di Anagni abbia inviato alcuna osservazione né a livello urbanistico né a livello ambientale”.
“Il sindaco Natalia su questo argomento non fa dichiarazioni e non dice nulla alla cittadinanza. Il buio completo. Anzi, apprendiamo indirettamente dalla stampa che il sindaco si è già manifestato concorde con tale realizzazione che, ripetiamo, porterebbe ad Anagni 84mila tonnellate di rifiuti all’anno, ulteriormente incrementabili fino alle superiori dimensioni degli impianti”.
“Ci saremmo aspettati almeno un passaggio in un consiglio comunale sull’argomento o anche una commissione consiliare e, invece, nulla di nulla. Silenzio assoluto”.
“Natalia quindi è pubblicamente contro i rifiuti provenienti da Roma se si tratta di Colle Fagiolara, mentre tace sui rifiuti che verrebbero ad Anagni. Salvo che, come apparso sulla stampa, non sia addirittura favorevole nella realizzazione del mega biodigestore e impianto di compostaggio”.
“Ci sembrano due posizioni inconciliabili nella stessa persona. Ecco perché chiederemo la convocazione di un consiglio comunale a breve proprio su questa questione del biodigestore”.
“Sarà necessario fare chiarezza anche perché non vorremmo che questo impianto funga da apripista anche ad altri gruppi nel settore rifiuti rendendo, così, il nostro territorio una “zona privilegiata” per questo tipo di attività”.