Ringraziamo il nostro giovanissimo ed affezionato lettore di Anagni Nicola Mastronardi, studente liceale, per questo suggestivo video girato stamane – giovedì 13 gennaio 2022 – in zona Santa Cecilia ad Anagni; sicuramente molti altri nostri lettori, come Nicola, avranno notato le decine di migliaia di storni che imperversano da diversi giorni sul territorio comunale e anche altrove: uno spettacolo davvero ipnotizzante. Con le loro evoluzioni e muovendosi all’unisono, roteando e scendendo in picchiata, questi uccelli realizzano nel cielo complesse coreografie; molto spesso lo fanno a scopo difensivo, al fine di distrarre e disorientare eventuali predatori – il più delle volte rapaci – avvistati nelle vicinanze.
Ad un occhio meno esperto, spesso, lo storno può essere scambiato per un altro uccello, il merlo; in realtà, il piumaggio nero cangiante picchiettato di minuscole macchie chiare lo distingue nettamente da quest’ultimo uccello passeriforme appartenente ad un’altra famiglia, quella dei Turdidi.
Benché lo storno sia considerato unanimemente un animale particolarmente nocivo – non solo per le sue abitudini alimentari (si nutre di frutta, olive e di sementi) ma anche perché le sue feci possono favorire la diffusione di alcune malattie micetiche, protozoarie, virali, parassitarie e batteriche – in Italia e in altri paesi europei è un animale protetto nel rispetto della biodiversità al fine di salvaguardare al meglio un prezioso patrimonio naturale che è costantemente sotto minaccia a causa della presenza dell’uomo.