Numerose sanzioni elevate per abbandono di rifiuti nell’arco di circa dieci giorni: è questo uno dei primi, importanti risultati della strategia integrata per il contrasto al degrado messa a punto dall’amministrazione comunale di Anagni d’intesa con il locale Comando della Polizia Locale coordinato dal dott. Giuseppe Nunziata.
Ad essere stati “beccate”, diverse persone, di Anagni ma anche di paesi viciniori, colte in flagrante mentre si liberavano di sacchetti contenenti rifiuti domestici.
La procedura operativa che consentito di dare un nome e un volto agli sporcaccioni di turno è consistita nella pianificazione dei controlli degli stessi operatori della Polizia Locale per la verifica dei siti ritenuti “critici” per quanto riguarda il fenomeno dell’abbandono di rifiuti anche attraverso l’utilizzo di telecamere-fototrappola: uno strumento, questo, in grado di garantire una maggiore efficacia dei controlli in termini di performance visiva, autonomia di carica e capacità di immagazzinamento delle immagini.
Tali dispositivi – installati in alcuni punti chiave delle periferie anagnine – sono stati in grado di leggere le targhe dei veicoli fermi, a colori di giorno o in bianco e nero di notte, consentendo agli agenti agli ordini del dott. Nunziata di risalire ai rispettivi conducenti.
Sulla base dell’attività svolta e com’è sotto gli occhi di quanti si trovano a transitare nelle vie di campagna, ad oggi, sono centinaia i sacchetti abbandonati in modo improprio sul suolo pubblico da chi non vuole piegarsi alla raccolta differenziata porta a porta. Un’abitudine pessima da contrastare con ogni mezzo, compreso anche con il tentativo di una rieducazione al rispetto urbano e ad una seria consapevolezza di quanto il benessere passi da un comportamento onesto e rispettoso dell’ambiente.
Danilo Tuffi e Umberto Quarmi: “grazie alla Polizia Locale per il lavoro prezioso ed attento, al sindaco Daniele Natalia e all’assessore all’Ambiente Vittorio D’Ercole per l’importante supporto; la lotta all’abbandono dei rifiuti è un’attività meticolosa e lenta che però alla lunga produce importanti risultati”
“L’obiettivo dell’amministrazione non è certo quello di fare cassa o puramente repressivo – spiegano Umberto Quarmi e Danilo Tuffi, consiglieri comunali con delega rispettivamente alla sicurezza urbana e all’ambiente – ma riuscire a condurre a comportamenti corretti che permettano di avere una città più pulita e ridurre i costi extra di raccolta e pulizia che la collettività sostiene quando si registra un abbandono”.
“Punire chi non rispetta le regole – aggiungono i due esponenti dell’amministrazione comunale – è un segnale di attenzione anche nei confronti di chi fa la raccolta differenziata con impegno e diligenza e, vedendo impuniti i trasgressori, si sente preso in giro”.
“Ringraziamo il dott. Giuseppe Nunziata e tutto il personale del Comando della Polizia Locale di Anagni per la motivazione e la partecipazione a tutte le attività poste in essere con professionalità e senso del dovere – concludono i due consiglieri – grazie anche a tutti i cittadini che hanno cura dell’ambiente e della propria città e si impegnano a conferire nel modo corretto i rifiuti. L’attenzione dell’amministrazione per contrastare i comportamenti scorretti resta sempre alta, così come fattiva resta la collaborazione del Comune di Anagni con la Polizia Locale e con le associazioni di volontariato del territorio nel perseguimento degli obiettivi comuni”.
Le parole del dott. Giuseppe Nunziata: “anagnini virtuosi nella raccolta differenziata ma purtroppo c’è ancora chi manca di senso civico”
“Pur nelle grandi difficoltà del momento, determinate dall’emergenza sanitaria non ancora terminata, possiamo certamente dire che Anagni è una città fortemente impegnata nella raccolta differenziata dei rifiuti – ha affermato il dott. Giuseppe Nunziata, comandante della Polizia Locale di Anagni – questo sistema di videosorveglianza del territorio e delle periferie che verrà implementato sempre di più dall’amministrazione comunale può diventare – col tempo – un importante strumento dissuasivo e repressivo per contribuire ad accrescere una diversa coscienza ed educazione da parte di tutti i cittadini alla responsabilità civica e al rispetto dell’ambiente e del decoro della città, essendo tra l’altro perfettamente conforme al provvedimento emanato dal Garante per la protezione dei dati personali l’8 aprile del 2010 nel quale, al punto 5.2, si legge “l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza risulta lecito con riferimento alle attività di controllo volte ad accertare l’utilizzo abusivo di aree impiegate come discariche di materiali e di sostanze pericolose solo se non risulta possibile, o si riveli non efficace, il ricorso a strumenti e sistemi di controllo alternativi“.