La seconda Conferenza di Servizi del 6 aprile, convocata per il procedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale ( AIA) richiesta dalla Società Energia Anagni srl per l’impianto di un Biodigestore in località Selciatella di Anagni srl, ha posto in evidenza alcuni importanti carenze nelle documentazioni presentate o documentazioni ancora insufficienti rispetto a quelle richieste nella precedente Conferenza.
Partecipavano in modalità telematica i rappresentanti della Regione Lazio, della Società proponente, del Comune di Anagni, della Provincia di Frosinone e, come uditori, i rappresentanti delle Associazione e dei Comitati, dei Sindacati e il Consigliere regionale Marco Cacciatore.
Gli Enti e la Società convenuti hanno dichiarato che risponderanno alle integrazioni richieste dall’Autorità competente e, in particolare, la Società Energia Anagni, ha chiesto un rinvio per fornire i chiarimenti /integrazioni richiesti, ma nel verbale manca il termine della ricezione delle integrazioni/chiarimenti che la Regione non ha fissato, anche se glielo abbiamo chiesto.
La Provincia ha ribadito il parere non favorevole all’ impianto, allo stato attuale delle criticità evidenziate, mentre il Comune di Anagni ha presentato il parere non favorevole all’ impianto, relativo ad aspetti urbanistici e, come dichiarato dal Sindaco in Consiglio Comunale e in una nota inviata ad anagnia.com, ha presentato una relazione medico-sanitaria , una relazione tecnico – scientifica, una relazione urbanistica.
Il punto dolente della questione resta innegabilmente il parere sanitario, di competenza del Sindaco di Anagni, che è un atto procedurale pertinente, mentre la relazione dell’Associazione Medici di Famiglia per l’ Ambiente è una consulenza privata che non ha valore amministrativo.
Il nostro Coordinamento Ambientale, per esempio, ha allegato note di organismi pubblici alle Osservazioni presentate dallo Studio Legale Gattamelata e associati, che attualmente difende il Coordinamento stesso, costituito da Anagni Viva, Diritto alla Salute DAS, Comitato Residenti Colleferro, Rete per la Tutela Valle del Sacco, nel ricorso al TAR vs la Regione Lazio.
Lo stesso Dirigente della Conferenza, Autorità competente AIA, alla precisa domanda del rappresentante del nostro Coordinamento Ambientale, ha risposto che il Sindaco ha allegato una notache non è il parere sanitario che si ha quando il Sindaco controdeduce i pareri di ARPA e ASL.
Il Parere Sanitario del Sindaco è strettamente legato alla tutela dell’ ambiente, si richiama al principio di precauzione ambientale (previsto dalla normativa europea) e risponde al suo ruolo di massima Autorità di tutela della Salute Pubblica. Nel caso il Sindaco dovesse esprimere un parere negative, si bloccherebbe il rilascio dell’autorizzazione Integrata Ambientale e il procedimento verrebbe rinviato all’intesa Governo- Regione che, se non raggiunta, comporterebbe un’apposita deliberazione del Consiglio dei Ministri.
Ci sembra dunque necessario che il Sindaco vada oltre il documento presentato dall’ Associazione Medici di Famiglia per l’ Ambiente, che riferisce i dati scientifici relativi all’ incidenza dell’inquinamento su molte gravi patologie in preoccupante crescita nel nostro territorio, e presenti il Parere Sanitario dovuto sulla grave crisi ambientale nella Valle del Sacco, nonostante la posizione della ASL, finora ferma nella posizione del silenzio /assenso.
Il Parere Sanitario è distinto e diverso rispetto ad altri documenti di Associazioni ed Enti preposti alla tutela della salute e dell’ ambiente e renderebbe convincente e chiaro il NO dichiarato dal Sindaco e dal Consiglio Comunale al Biodigestore. Un NO che ora è oggettivamente debole e incerto perché non viene esercitata di fatto la funzione di Autorità sanitaria preposta alla Tutela della Salute pubblica.
Il Parere adeguatamente motivato da elementi che dimostrino la presenza di problematiche sanitarie, deve essere ovviamente esercitato, altrimenti non si potrebbe sapere se quelle problematiche esistano o meno!
In conclusione, noi rileviamo che nella documentazione complessiva finora presentata alla Regione mancano :
– il nulla osta ASI riguardo all’ assegnazione dell’ Area e il relativo parere del Comune nonostante Energia Anagni asserisca di avere l’ affidamento del lotto.
– il nulla osta per l’ autorizzazione sismica, considerando che Anagni è classificata zona sismica 2b e proprio l’ 11 aprile scorso si è verificato un terremoto di magnitudo 3.4 nell’ area a sud est di Roma che è stato avvertito anche ad Anagni.
Infine la Regione ha assicurato il coinvolgimento di Arpa Lazio tramite la convocazione di uno specifico Tavolo Tecnico a supporto dell’ autorità competente, per definire tutte le questioni insospeso e chiudere il procedimento. La prossima Conferenza sarà pertanto decisoria.
IL COORDINAMENTO AMBIENTE DI ANAGNI E COLLEFERRO. LE ASSOCIAZIONI: ANAGNI VIVA, COMITATO RESIDENTI COLLEFERRO, DIRITTO ALLA SALUTE, RETUVASA,
Le associazioni Anagni Viva, fondata nel 1998 e Diritto alla Salute(DAS), fondata nel 2004, si occupano di sanità, ambiente, patrimonio storico-artistico, scuola pubblica e decoro cittadino.
Attualmente sono impegnate, insieme alle associazioni Retuvasa e Comitato dei residenti di Colleferro, in complesse e costose vertenze legali contro le autorizzazioni concesse dalla Regione Lazio alle lavorazioni di rifiuti che si vogliono sviluppare nel territorio di Anagni, quali il Biodigestore e la produzione di Gres porcellanato con l’utilizzo di scorie provenienti dall’inceneritore di San Vittore. Gravando di un ulteriore carico inquinante il nostro territorio.
Sostenere le attività e contribuire alle spese delle Associazioni AnagniViva e Diritto alla Salute è semplice:
Si può farlo versando un’offerta in denaro sull’IBAN n. IT 96 X08 344 7429000000 184 8050 intestato all’Associazione “ Anagni Viva ” pressoBancAnagni, con causale NO al Biodigestore; oppure destinando il 5xmille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) all’atto della compilazione della dichiarazione dei redditi alla Associazione di volontariato DIRITTO ALLA SALUTE, firmando l’apposito riquadro che figura sui modelli di dichiarazione e scrivendo il codice fiscale dell’Associazione DIRITTO ALLA SALUTE che è: 92034880606.
Si può anche contribuire direttamente con una somma in denaro contante che verrà presa in consegna da un nostro incaricato che provvederà a rilasciare una regolare ricevuta.
Per ulteriori informazioni telefonare al n.3930723990.