La pubblicazione di alcune lettere, da parte della stampa, sul difficoltoso percorso che sopportano i pazienti e i loro famigliari al pronto soccorso dell’ospedale di Colleferro ha provocato un moto di indignazione generale. Segnalazioni simili sono pervenute anche a questo Comitato e nel rinnovare la vicinanza che abbiamo espresso attraverso i social a quanti sono incorsi in tali situazioni, diamo conto di quanto sia difficile cambiare le cose.
La struttura e tutto il personale, sottorganico nei vari livelli, è sottoposto a carichi di lavoro straordinari e a sforzi umani e professionali non sostenuti da una adeguata visione e gestione organizzativa (a discapito di lavoratori e pazienti), a cui l’Amministrazione comunale, che ci rappresenta, non si è dimostrata all’altezza della complessità della situazione.
AUDIT PRONTO SOCCORSO
A seguito delle criticità emerse nel pronto soccorso, la AslRm5 ha disposto una verifica interna (audit) nei confronti di medici ed infermieri condotta da una Commissione paritetica, che ha svolto la sua attività tra luglio ed agosto 2021. Siamo a settembre e non abbiamo ancora ricevuto informazioni sulle sue conclusioni.
Gli esiti del primo audit sono stati molto contraddittori. Da un lato la Asl riconosce l’urgenza di ripristinare i livelli essenziali di assistenza (LEA), connessi all’emergenza-urgenza, e di restituire efficacia alla gestione organizzativa. Dall’altro considera la dotazione di personale infermieristico e OSS (operatore sociosanitario) misteriosamente più che adeguate. Poi però si lascia sfuggire che provvederà ad integrarlo, ove necessario, nei limiti delle procedure assunzionali regionali, e ha dovuto riconoscere che mancano i medici.
L’audit si è tradotto in una sorta di gestione commissariale e le criticità storiche dell’ospedale di Colleferro sono state considerate alla stregua di una questione di uniformità delle procedure piuttosto che prendere atto delle gravi responsabilità dei Comuni, della Regione e della AslRm5!
MANIFESTAZIONE “STORICA” DEI SINDACI
Le veementi lamentele dei cittadini e l’audit della AslRm5 hanno convinto i Sindaci del distretto sanitario a promuovere, il 10 luglio, una manifestazione “storica”. Comitati e cittadini hanno ritenuto velleitaria una protesta contro il Direttore generale della AslRm5, visto che non si svolgeva a Tivoli, sotto la direzione aziendale, dove il dott. Santonocito ha il suo ufficio, né a Roma, dove ha sede la Giunta Zingaretti.
LA CONFERENZA DEI SINDACI
Il Direttore generale ha risposto convocando online il 21 luglio la Conferenza dei Sindaci del distretto sanitario per esaminare la situazione del Polo ospedaliero Colleferro-Palestrina e le criticità del pronto soccorso di Colleferro.
Abbiamo chiesto di partecipare ma il Presidente della Conferenza dei Sindaci, Barbet, si è prodigato per impedire il nostro collegamento da remoto e i Sindaci non hanno fornito informazioni sui suoi risultati, insensibili alle domande dei comitati e cittadini, che chiedevano aggiornamenti tramite i social.
Abbiamo quindi richiesto la copia ufficiale del verbale della Conferenza, che stranamente non risulta contrassegnato da un numero di protocollo, data, elenco e firme dei partecipanti e non è stato redatto su carta intestata. La sua autenticità è provata dall’invio tramite pec, ma tanta sciatteria non è giustificabile.
IL VERBALE UFFICIALE
Il dott. Santonocito ha riferito che l’audit ha fatto emergere “piccoli problemi”, che il pronto soccorso è “strutturato male”, che i fondi accantonati sono fermi da un anno e mezzo e che alla ditta non è stato comunicato l’inizio dei lavori a causa del Covid. Ha quindi proposto di iniziare la ristrutturazione dei locali! Tra i Sindaci, rimasti impassibili di fronte al ritardo sul completamento delle opere, nessuno che gli abbia ricordato che la AslRm5 li ha dichiarati in corso di ultimazione, con tanto di comunicato stampa, già a maggio 2020!
I Sindaci sanno quanti sono i medici di guardia nel turno di notte al pronto soccorso? Soltanto uno o di più? Il personale con quale rapporto di lavoro e contratto sta operando? Sono tutti in grado di prestare un servizio effettivo o hanno limitazioni?
E’ stato scritto nero su bianco, forse per la prima volta, che all’ospedale di Colleferro si è verificata sovente la criticità del blocco delle ambulanze dell’Ares 118 per ore e ore, pur con posti letto disponibili.
Il sindaco Sanna si è limitato a non condividere le conclusioni dell’audit e a comunicare le sue richieste e quelle dei Sindaci del distretto di Colleferro. Ha poi parlato della carenza di organico, delle 2 TAC nuove (tomografia assiale computerizzata), della radiologia h24 e della mancanza di dirigenti medici in alcuni reparti. Poi ha ammesso che dal suo insediamento nel 2015 ad oggi i medici da 14 sono diventati solo 8!
CONCLUSIONE
La Conferenza dei Sindaci ha evidenziato che manca la trasparenza, intesa come accessibilità alle informazioni, e collaborazione verso i cittadini. Manca una analisi complessiva: il problema del pronto soccorso è stato affrontato basandosi esclusivamente sulle carenze della struttura logistica e del personale, ma non si sono indagate le cause del suo sovraffollamento. Anche se venissero soddisfatte queste due condizioni continuerebbero le attese e il blocco delle ambulanze.
Deve essere studiata la natura degli accessi al pronto soccorso, che in taluni casi non richiedono un percorso ospedaliero, ma vi si ricorre in assenza della medicina territoriale. Il paziente non ha infatti la possibilità di rivolgersi a strutture sanitarie di prossimità che, in collaborazione con i medici di base, permettano una prima valutazione clinica, evitando il ricorso all’ospedale, quale unico presidio aperto, e che dovrebbe essere riservato ai casi più importanti.
Considerato quanto accaduto sei anni fa, dopo la perdita dei reparti materno-infantili, i Sindaci devono battersi per avere almeno un primo soccorso pediatrico: di questo c’è assoluto bisogno!
I reparti di Degenza e le aree chirurgiche, oltre alla giusta dotazione organica e strutturale, devono avere primari di ruolo capaci, non i soliti “Facente Funzione”, medici scelti con rigorosi criteri oggettivi e non dalla politica locale. Si deve puntare sulla qualità del servizio pubblico, non sulla quantità.
Per la diagnostica non basta richiedere una nuova TAC h24: la AslRm5 necessita di una RMN (risonanza magnetica) e garantire la diagnostica interventistica, ora assolutamente assente (CPRE, colangio-pancreatografia retrograda, broncoscopie, aghi aspirati, impianti di pacemaker definitivi, ecc.).
Il Sindaco Sanna esprime soddisfazione verso Asl e Regione per aver reso finalmente h24 il servizio di radiologia promesso il 16 febbraio 2016 e che doveva essere no-stop! Ma non fa alcun cenno a tutte le criticità denunciate non più tardi di 2 mesi fa in piazza: pronto soccorso inadeguato, posti letto e personale carenti, primari non nominati e occupazione dell’invasore prenestino per l’audit.
La protesta dei Sindaci non ha affrontato quest’ultimo punto e le criticità sanitarie vere del territorio. Per sviare il problema ha portato avanti una richiesta scissionista, dichiarando la volontà di staccare l’ospedale di Colleferro dal comprensorio sanitario della AslRm5 per confluire in quello di un’altra Asl. Se la proposta avesse un seguito, la situazione si aggraverebbe notevolmente.
Una protesta e una proposta esclusivamente politica, che si accompagna ad atteggiamenti di aperta sudditanza nei confronti del Direttore generale.
nota stampa a firma di Gabriella Collacchi, portavoce, e Ina Camilli, coordinatore del Comitato libero “A difesa dell’ospedale di Colleferro” – Coordinamento territoriale