U.S. Agropoli, A.S.D. Alfonsine F.C. 1921, A.S.D. Città di Anagni Calcio, S.S.D. Avezzano Calcio a r.l., A.C.D. Bastia 1924, A.S.D. Pol. Calcio Budoni, S.S.D. Chieti F.C. 1922 a r.l., POL. Ciliverghe Mazzano, A.S.D. Corigliano Calabro, U.S.D. Dro Alto Garda Calcio, U.S.D. Fezzanese, A.S.D. Grumentum Val D’Agri, U.S. Inveruno 1945, S.S.D. Jesina Calcio S.r.l., S.D. Academy Ladispoli S.r.l., U.S.D. Levico Terme, S.C.D. Ligorna 1922, S.S.D. a r.l. Milano City B.G. F.C., S.S.D. Marsala Calcio a r.l., A.C. Nardò S.r.l., U.S. Palmese A.S.D.F.C. Ponsacco 1920 S.S.D. a r.l., Sangiustese Calcio S.S.D. a r.l, A.S.D. San Luigi Calcio, A.C.D. San Tommaso Calcio, A.S.D. Savignanese, S.P. Tamai, A.S.D. Pro Calcio Tor Sapienza, F.C. Vado, S.S.D. Vigasio a r.l. e A.S.D. Villafranca Veronese: questi i nomi delle società calcistiche firmatarie della nota che qui sotto pubblichiamo in forma integrale e senza modifiche:
In data 26 maggio scorso, il Gruppo “Salviamoci” ha diffidato la FIGC e per conoscenza la Lega Nazionale Dilettanti a non recepire l’aberrante proposta fatta dalla Lega con una decisione bulgara presa all’unanimità (che fa pure molto riflettere sui meccanismi assembleari di formazione ed espressione del consenso); una proposta, ricordiamo, tendente a comminare il massimo della pena afflittiva (4 retrocessioni) nei confronti di Società che potevano ancora giocarsela sul campo in quanto matematicamente non retrocesse (o che avevano tecnicamente raggiunto la fase dei play out: dunque, in ogni caso, non retrocedibili) e che non hanno potuto giocare, non per loro colpa, ma causa COVID.
A fronte di tale emblematica diffida, nessuna apparente reazione ad opera della FIGC; invece, dichiarazioni disarmanti del Presidente della Lega Dilettanti il quale, nel difendere tale decisione/proposta (assunta, invero, con metodi burocratici e ragionieristici; pretendendo di applicare regole previste per la normalità ad una fase post Covid), dice di “non offendersi se riceverà ricorsi (sic!) e che farà non uno ma dieci passi indietro se una Autorità Superiore glielo dice” (ovvio che lo deve fare se un Giudice glielo ordina). Inoltre, ha fornito pure improbabili giustificazioni sulle maldestre determinazioni assunte, invocando i principi UEFA, FIGC ed il Comunicato n.1 della LND, tutte argomentazioni inconferenti alla fattispecie. Nel mentre, ci sono, purtroppo, società che potrebbero iniziare a valutare il proprio individuale ripescaggio sulla base della vigente normativa che non è, peraltro, ragionevolmente in alcun modo applicabile causa le nuove determinazioni forzatamente adottate nel contesto pandemico che ha mutato tutti gli scenari. Crediamo che il pervicace atteggiamento del Presidente dr. Sibilia – che, con i Suoi Collaboratori e Consiglieri di Lega, non si sono mai degnati, né prima né dopo, di coinvolgere le Società nel varo di una proposta così importante – sia disdicevole e molto pericoloso perché espone sia la Lega che la FIGC all’adozione di una decisione che si presta a forte censura in sede giudiziaria che il Gruppo
“Salviamoci” è intenzionato ad effettuare con la massima determinazione in ciò supportato da una serie di pareri acquisiti da esperti di diritto sportivo. Tali azioni, infatti, potrebbero avere, giuridicamente, esiti ed effetti imprevedibili quanto dirompenti, laddove il Giudice valuti le complessive/irragionevoli modalità attraverso le quali è stata gestita l’emergenza nelle competizioni sportive, con il grave probabile rischio financo di un annullamento totale dei campionati: vale a dire, mettendo in discussione non solo il meccanismo fallace delle retrocessioni ma anche quello delle promozioni, con riferimento pure ad altri settori, compreso quello professionistico (laddove non si è potuto o voluto giocare o far giocare). Si aprirebbe, così, l’inquietante scenario della concreta possibilità del venir meno pure dei titoli sportivi di categoria superiore nel frattempo attribuiti. Si informa che tutte le 31 Società interessate hanno presentato, in questi giorni, un rituale accesso agli atti presso la LND per acquisire copia integrale della delibera/proposta della Lega al fine di ponderarne la validità sotto ogni profilo.
Ricordiamo agli Organi Federali che le proposte avanzate dalla LND sono un unicum in Europa che è andata, compatta, in direzione opposta, con una valutazione ragionevole sulla base di due parametri: 1) il Covid e tutto ciò che ha già provocato in termini di afflizione; 2) la peculiarità del sistema dilettantistico che merita benevolenza e massima attenzione per il rilevante ruolo sociale che espleta.
Confermiamo di avere il sostegno di tante Amministrazioni locali ma anche di tantissimi settori del mondo dello sport che non condividono tale aberrante soluzione, rigettata pure dalle altre Leghe (Basket, Volley ecc. ecc.).
Concludiamo, augurandoci che la Lega Nazionale Dilettanti torni sui suoi passi e che la Federazione Italiana Gioco Calcio non recepisca acriticamente una proposta frettolosa ed abnorme e si eviti, nel settore dello sport, un contenzioso giudiziario dalle inaudite ed imprevedibili conclusioni. Sarebbe una soluzione saggia ed intelligente per riconciliare tutto il mondo del calcio in un proficuo clima di ripartenza che deve pervadere il nostro Paese, soprattutto dopo la pandemia.