Giuseppe Conte, presidente del Consiglio, parla al termine di una giornata drammatica, nella quale 793 persone hanno perso la vita, su un totale di 4825 dall’inizio del contagio. La diretta, annunciata per le 22.45, è iniziata con circa 35 minuti di ritardo: “è d’obbligo rispettare le regole, con responsabilità. Rimanere a casa non è facile, ma non abbiamo alternative – ha affermato il premier in diretta da Palazzo Chigi – dobbiamo resistere perché solo così riusciremo a tutelare noi stessi e le persone che amiamo. Oggi abbiamo deciso di compiere un altro passo. Chiudere ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria a garantirci beni essenziali. Continueranno a restare aperti alimentari e supermercati”. Lo stop di tutte le attività industriali non strategiche è stato chiesto da sindacati e piccole imprese. “Questa è la sfida più difficile dal dopoguerra. Le misure adottate richiedono tempo per dispiegare i loro effetti. La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova”. Qualche ora prima del discorso di Conte, i governatori della Lombardia e del Piemonte avevano firmato ordinanze per una stretta. Nel caso della Lombardia chiusi uffici pubblici, studi professionali, cantieri, attività all’aperto. Il presidente del Piemonte, Cirio, ha detto: “Chiudiamo tutto quello che è possibile chiudere con i poteri delle regioni”.
articolo a cura di Francesco Recchia