La Stazione dei Carabinieri Forestali di Atina ha depositato ieri – lunedì 23 agosto 2021 – alla competente Autorità Giudiziaria, Procura della Repubblica di Cassino, un’accurata denuncia nei confronti di ignoti per il reato di cui all’art. 544 bis C.P. riguardante l’uccisione di animali.
L’indagine ha avuto inizio nella scorsa settimana, immediatamente dopo Ferragosto, ed ha compreso il territorio rurale tra la località Fosso del Nibbio del Comune di Alvito e la località Tre Ponti Superiori del Comune di San Donato Val di Comino, a monte della strada S.R. 509 e S.R. 666 (Sora-Pescasseroli).
“Con buona probabilità – si legge in una nota inviata a questa redazione – anche se gli investigatori devono ancora eseguire ulteriori accertamenti ed indagini scientifiche, le morti si sono verificate a seguito dell’ingestione di bocconi avvelenati da parte di tre cani da tartufo. Non è infrequente infatti che, coloro i quali utilizzano un cane come ausiliario di attività sportive o ludiche, si vedano colpire il proprio aiutante a quattro zampe da queste insidiose trappole mortali, micidiali anche dopo un tempestivo intervento medico veterinario, delle quali molto spesso si servono persone senza scrupoli e prive di senso civico per eliminare la concorrenza“.
In considerazione che un boccone avvelenato non fa sconti a nessuno, uomo compreso, ed anche poiché nell’area vi è un’alta presenza di animali selvatici di notevole valore ecologico provenienti dal vicino Parco nazionale, sono state attivate le unità cinofile specializzate antiveleno, che effettueranno attività di ricerca e bonifica di eventuali esche avvelenate.
“Le Stazioni Carabinieri Forestali competenti per territorio, in collaborazione con la Stazione Carabinieri Forestali Parco di Picinisco – conclude la nota – continueranno ad effettuare sopralluoghi mirati al fine di assicurare alla giustizia il responsabile, soggetto che attualmente rischia da quattro mesi a due anni di reclusione secondo quanto previsto dalla specifica fattispecie di reato del Codice Penale, dove tale reato non provochi ulteriori e più gravi conseguenze”.