Durante un servizio di perlustrazione del territorio, in data odierna i Carabinieri della Stazione CC Forestale di Veroli hanno recuperato un giovane assiolo (Otus scops) grazie alla segnalazione di un cittadino di Torrice intervenuto per salvare il piccolo gufo da morte certa e che l’aveva raccolto dalla strada e consegnato ai militari. L’animaletto, impossibilitato al volo a causa di una frattura presente sull’ala destra, verrà consegnato al centro di tutela per la fauna selvatica presso il Parco Nazionale del Circeo per l’assistenza del caso.
L’assiolo è il più piccolo rappresentante della famiglia dei rapaci notturni (gufi, allocchi, barbagianni e civette), in gergo tecnico Strigiformi, che arriva per stazionare nelle nostre zone nel periodo primaverile (aprile) e che terminato il periodo di cova e cure dei piccoli, di norma migra verso l’Africa per lo svernamento (settembre) od in alcuni casi nel sud del nostro Paese.
Al contrario di buona parte di gufi e civette si nutre raramente di piccoli roditori (topi), ma è insettivoro: le sue prede preferite sono cavallette, grilli e coleotteri. Il suo verso caratteristico che risuona di notte, una specie di chiù, viene ricordato da Giovanni Pascoli in una delle sue famose poesie. L’assiolo è particolarmente protetto dalla Legge 157/92 conosciuta come “legge caccia”, nonché da Convenzioni internazionali di tutela dell’ambiente, ed in senso generale bisogna ricordare il significativo crollo delle specie insettivore negli anni ‘50/’60 derivante dalla massiccia introduzione degli insetticidi per finalità agricole, con inoltre la conseguente riduzione dell’habitat favorevole. Infine i rapaci notturni sono soggetti anche a gravi traumi connessi all’impatto con il traffico veicolare notturno, dal quale spesso vengono abbagliati e disorientati: con molta probabilità quello che è successo al nostro esemplare.