La Presidenza del Consiglio dei Ministri, unitamente ai Ministeri della Salute e dell’Istruzione, all’Istituto Superiore di Sanità e alla Conferenza delle Regioni, ha promosso un “Piano per il monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 nelle scuole primarie e secondarie di primo grado” Il piano si propone di attuare un monitoraggio della circolazione di SARS-CoV-2 in ambito scolastico, tramite una campagna programmata di test nella popolazione di alunni asintomatici in una rete di “scuole sentinella”.
Il numero di studenti che dovranno essere mensilmente invitati all’effettuazione del monitoraggio in Provincia di Frosinone ammonta a 868 per la scuola primaria (6 – 11 anni di età) e 552 per la scuola secondaria di 1° grado ( 12 – 14 anni di età).
Parallelamente, su input regionale, sono in corso di individuazione altre scuole che renderanno possibile l’effettuazione di tamponi salivari antigenici (a risposta rapida) su un numero ulteriore di alunni rispetto al programma ministeriale ma anch’esso dello stesso ordine di grandezza (868 per le scuole elementari e 552 per la scuola secondaria di 1 grado).
Il tipo di accertamento non sarà il classico tampone nasofaringeo ma un più agevole e non invasivo campione salivare che sarà possibile effettuare anche in ambito familiare senza l’intervento di personale sanitario specializzato se non per attività di formazione/addestramento.
Si tratterà di test molecolari, particolarmente sensibili e specifici.
Le scuole sentinella, nel corso dell’anno scolastico, ruoteranno sistematicamente in relazione in primis all’andamento epidemiologico e della copertura vaccinale.
Il monitoraggio, comunque, si baserà su una adesione informata e volontariada parte dei genitori/tutori e la sua accettazione non sarà in alcun modo vincolante sull’accesso alla scuola in presenza.
Trattasi infatti di una iniziativa di sanità pubblica che va ad integrare le altre già messe in campo per il contrasto alla pandemia da coronavirus.
Obiettivo specifico è di tutelare lo svolgimento della didattica in presenza, limitando la probabilità di diffusione dell’infezione nelle scuole e nelle famiglie e scongiurando quindi, almeno in buona misura, i conseguenti provvedimenti di sanità pubblica che seguirebbero come isolamenti, quarantene, didattica a distanza ecc.