Per promuovere il territorio non si può prescindere dall’enogastronomia. Il turismo è cultura, divertimento, sport, arte, natura, spiritualità e tanto altro, mille segmenti diversi legati trasversalmente dall’enogastronomia, un asset che necessita di organizzazione e valorizzazione.
Ne è convinto Antonio Borgia, presidente dell’associazione della Strada del vino Cesanese, di ritorno da Vinitaly dove è stata presentata “Cesanese vino da amare”, la nuova Guida di Repubblica realizzata in collaborazione con Arsial, che “racconta le mille sfaccettature di un territorio dalle enormi potenzialità”.
Il Vino Cesanese, prodotto di punta e ambasciatore del Made in Italy nel mondo è trait d’union di diverse tipologie di turismo – ha detto Borgia che era presente a Vinitaly nel Padiglione Lazio, insieme agli associati della Strada del Cesanese. L’arte, la storia, la cultura, lo sport, i paesaggi naturalistici e la spiritualità pervadono e attraversano la Strada del Cesanese che incontra i comuni di Anagni, Acuto, Piglio, Paliano, Serrone e Affile, dove è nato il Vino Cesanese docg, unico rosso del Lazio ad aver ottenuto tale riconoscimento e dove è possibile incontrare una ricca tradizione enogastronomica, sulla quale puntare per incrementare una proposta turistica diversificata, che intercetti la domanda di un turismo in continua evoluzione.
Il settore vinicolo è in continua crescita e dimostra grande vitalità, pur nelle difficoltà legate alla delicata situazione internazionale. Nel nostro territorio si sta sviluppando un altro vitigno autoctono, meno noto ma di grande valore, che a Vinitaly ha ottenuto un bel risultato: la Passerina del Frusinate Igp Con te Lollo 2020, dell’Azienda agricola “l’Avventura”, associata della Strada del Vino Cesanese, è stata premiata nella sezione “Wine Without Walls” della prestigiosa guida “5StarWines”.
articolo e foto a cura di Domitilla Baldoni