anagnia.com – nei giorni scorsi – ha incontrato l’assessore alla Cultura del Comune di Anagni dott. Carlo Marino e con lui ha scambiato quattro chiacchiere su politica, vita amministrativa, futuro della città e anche sull’estate anagnina che sta per entrare nel vivo. Ringraziamo l’assessore Marino per la cortese disponibilità nel rispondere a tutte le nostre domande. Di seguito, la videointervista realizzata da Diletta Turrini. A seguire l’intervista integrale.
Assessore Marino, quattro anni di amministrazione, tra alti e bassi; quattro anni in cui sono stati fatti passi in avanti ma – secondo qualcuno – anche qualche passo indietro…
Sono abituato a non tirare linee dritte tra bene e male, ma a fare sempre bilanci e valutare le medie; direi che in questi quattro anni sono state gettate basi importanti per il rilancio della città e che un’Amministrazione, per le tempistiche e la burocrazia macchinosa del nostro Paese, abbia sempre bisogno di più di un mandato e di tanta fiducia.
Per quello che riguarda le mie deleghe, posso affermare che in due anni di lock-down la città è ripartita benissimo dal punto di vista culturale, turistico e commerciale, grazie a una strategia di rilancio studiata a tavolino e figlia di provvedimenti mirati: per fare un esempio molto rappresentativo, la scelta di non fermare le attività culturali neanche in piena pandemia.
In totale sicurezza, la città non si è mai fermata: ci abbiamo messo il coraggio per investire su un futuro di cui siamo ormai certi: basta fare una passeggiata in Centro o chiedere a un qualsiasi commerciante, per rendersi conto che Anagni è un’altra città, ben lontana dalla desolazione che c’è stata fino al 2017.
Anagni è tornata ad essere la regina della Ciociaria. Sono contento del lavoro svolto, ma non ancora del tutto soddisfatto, perché gli obiettivi da raggiungere sono ancora tanti, molto ambiziosi: Anagni non è ancora la città che immagino ma la strada intrapresa è quella giusta.
Altre attività sono in ritardo ma, se vogliamo fare delle valutazioni serie, oltre alla complessità delle materie che derivano da meccanismi amministrativi, dobbiamo considerare le criticità dovute alla pandemia e al conflitto ucraino subito dopo, due eventi di straordinaria complessità che hanno influito negativamente sulla realizzazione di grandi opere (basta citare l’aumento dei prezzi e la mancanza di materie prime, per rendersi conto delle complessità).
Per avere un parametro, negli ultimi 10 anni i preziari crescevano dello 0 virgola % ogni anno, quest’anno sono cresciuti del 25%. Capite bene la ricaduta sulle realizzazione di opere pubbliche, non solo ad Anagni ma in tutta Europa. La macchina amministrativa e la burocrazia, poi, fanno il resto con carichi da 90!
Purtroppo chi non fa pubblica amministrazione non può rendersi conto di quanto tempo si perde a mettere a posto le carte: quello di puntare il dito è un errore che spesso si commette quando non si ha esperienza; più spesso si usa come escamotage nel gioco dei ruoli e ci sta; compito di chi governa è essere trasparente, saper spiegare ai cittadini, renderli partecipi delle decisioni verso un modello sempre più sostenibile di amministrazione dell’affare pubblico.
Purtroppo quello che è di tutti spesso non è di nessuno, mentre il nostro compito è anche quello di far acquisire contezza del fatto che ciò che è di tutti è di ciascuno.
Per fare un esempio, invito a riflettere solo sui pareri della Soprintendenza: mesi interi ad aspettare per poi sentirsi dire che i ritrovamenti vanno conservati. Conservati, nel loro gergo, equivale a dire “ricoperti”, perché in nessun luogo si conserva meglio che sottoterra. Io non lo sapevo. Lei? Chi minimizza lo fa per due ragioni: o non conosce la pubblica amministrazione o strumentalizza per fini personali.
Come chi crede di rappresentare un Quartiere della città e per elogiarlo sparla sui social della stessa città di cui il Quartiere fa parte: non sarebbe più producente costruire, anziché distruggere? Dialogare, anziché abbaiare?!
O chi utilizza violenza verbale credendo di spaventare chissà chi. O peggio ancora chi fotografa un sampietrino divelto o pubblica uno stralcio di documento per dire che non funziona nulla. Conosco però i fatti, so cosa bolle in pentola e sono certo che in questo ultimo anno recupereremo il tempo perso. Ho molta fiducia nei miei colleghi e nel sindaco. Spero di riuscire a trasferire nell’elettorato la stessa fiducia.
Manca, ormai, meno di un anno all’appuntamento con le elezioni comunali del 2023. Dall’altra parte – leggasi: “a sinistra” – pur tra incomprensioni e accesi confronti, stavolta sembra esserci maggiore motivazione rispetto a quanto invece accade nella vostra compagine. Cosa sta succedendo?
Quello che succede in casa d’altri non lo so e non mi interessa anche se tutta questa motivazione, a parte qualche comunicato strampalato, non la percepisco. La nostra coalizione invece gode di buona salute.
Chiaramente dopo quattro anni alcune defezioni o mal di pancia possono essere fisiologici, ma tra qualche mese si entrerà nel vivo della campagna elettorale e tutti si ricaricheranno.
C’è anche un particolare da non sottovalutare: la maggior parte delle coalizioni non trovano l’accordo sul nome del candidato sindaco e questo è un problema che noi non abbiamo. “Anche se poi me ne restano 1000”, per dirla con la musica!
A parte le battute, la nostra amministrazione arriverà alle elezioni in splendida forma e ci arriverà a scadenza naturale, altro aspetto da non sottovalutare, considerando che negli ultimi 20 anni tutte le amministrazioni sono cadute anticipatamente.
Soprattutto nella misura in cui la continuità amministrativa fa la differenza tra le amministrazioni che fanno e quelle che non fanno. Prendete a esempio l’amministrazione precedente alla nostra: a casa ci sono andati da soli non appena l’ex sindaco sembrava aver trovato la quadra.
E fa sorridere che gli stessi che mandarono a casa Bassetta sfiduciandolo dal notaio, oggi fanno i professori sulla buona politica o le buone pratiche amministrative. Però in politica è vero tutto e il contrario di tutto e fortunatamente l’ultima parola è sempre quella dei cittadini.
Parliamo del prossimo futuro; che estate sarà, questa, per Anagni? Ci può dare qualche anteprima?
Abbiamo lavorato affinché sia un’estate migliore delle precedenti, senza l’incubo COVID, o meglio con la pericolosità del COVID, quindi ancora più partecipata. Tra poco uscirà il cartellone degli eventi e non voglio svelare nulla; ma posso senz’altro anticipare la V edizione di cultura in corso sabato 9 luglio: 70/80 artisti Anagnini si esibiranno per le vie del centro storico in acustico.
Una manifestazione a cui tengo molto, considerando la valenza identitaria che porta con sé e l’apprezzamento dimostrato negli anni passati. Posso già parlarvi di “Anagni magica e misteriosa“, una manifestazione dal sapore esoterico che quest’anno è ancora più ricca di novità, con tre concerti a lume di candela al parco della Rimembranza.
Per il Santo Patrono ci sarà il tradizionale cantautore: non posso ancora svelare il nome ma vi assicuro che è in linea con i nomi che hanno calcato il palco di San Magno. Un artista che ha fatto la storia della musica italiana ma che si è saputo rinnovare, un’icona che ci invidia tutto il mondo. Scommettiamo che canteremo per tutta la durata del concerto?
Dopo San Magno inizierà il festival del teatro. Siamo arrivati alla 29esima edizione. Questa sarà un’edizione straordinaria e inizierà con uno spettacolo memorabile: abbiamo voluto dedicarla alla bellezza e alla sostenibilità dello sviluppo, inteso in tutte le sue sfaccettature.
Ci sarà l’opera come nelle quattro precedenti targate Natalia/Marino, ci saranno volti noti, teatro, letture e tantissima gente. A settembre “I giorni dello schiaffo”, la rievocazione del fatto che ci ha dato un posto di diritto nella Storia…e ancora ne dovremo parlare tanto!
Quest’anno riprenderemo anche la tradizione del Palio e dei cortei storici e anche su questo evento ci aspettiamo buona partecipazione, soprattutto dopo il successo che Anagni ha avuto alla Borsa Internazionale del Turismo a Milano. Insomma, come dice un mio caro amico, da qualche anno a questa parte quando si esce per Anagni sembra di stare in vacanza, tanto da lanciare l’hashtag “vacanzeanagnine”.
Il lavoro che abbiamo fatto sul web in generale e sui social in particolare è stato certosino e importante e su questo vogliamo continuare a credere e investire. Quindi mi raccomando: visitanagni! Visitatela, vivetela, condividetela!