Attualmente sono diverse le diocesi italiane e ciociare unite “in persona episcopi”, espressione latina, questa, usata dalla Santa Sede per indicare l’unione di due o più Diocesi, con la quale si lasciano inalterate le strutture di ciascuna (Seminario, cattedrali, uffici di curia, organismi) ad eccezione del ministero episcopale, che è esercitato da un unico vescovo.
I precedenti in provincia di Frosinone ci sono già stati: nel 1986 le due diocesi di Anagni e Alatri furono unite in persona episcopi sotto la guida di mons. Luigi Belloli; nel 2014 c’è stata la fusione della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo con alla guida il vescovo Gerardo Antonazzo; nel 2019 la diocesi di Tivoli con la sede suburbicaria di Palestrina.
In ordine di tempo, sono state poi: nel 2020 Modena/Nonantola e Carpi; Camerino/San Severino Marche e Fabriano/Matelica; Nuoro e Lanusei; e nel 2021sono state quelle di Pozzuoli e Ischia; Teano/Calvi e Alife-Caiazzo.
Una domanda sorge spontanea: sarà così anche per le diocesi di Rieti e Sabina/Poggio Mirteto e per le diocesi di Anagni/Alatri e Frosinone/Veroli/Ferentino? Staremo a vedere!
articolo a cura di Giorgio Alessandro Pacetti