Amedeo Mariani, assessore all’urbanistica nella legislatura 2008-2013, consigliere comunale nella legislatura 2013-2014, e recordman di preferenze personali con oltre 750 voti ricevuti, risultato tuttora mai equiparato da nessun altro candidato nella storia delle elezioni amministrative di Ferentino, dopo alcuni anni lontano dalla politica torna in campo con l’associazione “Fare Futuro” per dare nuova linfa ed idee innovatrici alla politica ferentinate per le prossime elezioni del 2023.
L’associazione conta tra i suoi sostenitori molti giovani, oltre a figure di spicco nell’ambito politico-amministrativo legate alla storia della città gigliata.
Quale sarà il suo ruolo Amedeo non intende ancora svelarlo, ma sappiamo che lo stabilirà insieme al sindaco Antonio Pompeo (di cui è un “fedelissimo”) e alla sua associazione, che ha come punti fermi l’assessore Angelica Schietroma e il consigliere Alessandro Zunda Cellitti.
Amedeo Mariani con il suo ritorno in campo vuole mettere a disposizione della coalizione il rilevante bagaglio di esperienze maturato in campo politico ed amministrativo, oltre al carisma che molti dei suoi avversari riconoscono. Ha già fissato dei punti fermi dai quali la coalizione per il 2023 non può prescindere: “nessun accordo con gli amministratori o ex amministratori, personaggi e adepti, di quei raggruppamenti che fanno riferimento all’ex sindaco Fiorletta Piergianni e all’ex vicesindaco Luigi Vittori“.
Dice testualmente Amedeo: “Ferentino non ha bisogno del ritorno al passato, la città non può tornare indietro in quanto sotto la guida di Antonio Pompeo ha raggiunto livelli di eccellenza in vari settori, diventando un modello di efficienza amministrativa nel Lazio, e proprio per questo deve continuare ad esserlo con nuovi e giovani amministratori, meglio se donne”.
Poi, Amedeo rimprovera “a quei personaggi e alla loro squadra di essersi prodigati alacremente a distruggere più che a costruire”, ostacolando in tante occasioni (uno su tutte, la mancata approvazione del bilancio di previsione 2022) la macchina amministrativa, cercando di spezzare gli equilibri della coalizione per solo tornaconto elettorale.
“Serve una nuova classe dirigente – spiega Amedeo in una nota inviata a questa redazione – che sia al servizio dei cittadini, che si confronti con loro per costruire insieme un futuro condiviso. La gente ha bisogno di risposte. Bisogna guardare l’elettorato negli occhi senza false promesse ma con rispetto, lavoro e dedizione. Abbiamo tanti giovani ma soprattutto donne, che potranno essere i protagonisti della vita politica futura di questa città. Noi come “Fare Futuro” vogliamo essere diversi: vogliamo stare con la gente e condividere tematiche, che siano il fondamento del loro futuro. Il mondo è cambiato e con esso anche le esigenze della comunità. Io sono a disposizione di Antonio Pompeo e dell’attuale e futura coalizione. Non è più possibile decidere nelle stanze dei bottoni, questo è stato e sarà il fallimento delle idee per la promozione di un territorio. Questi sono errori che non potranno più essere commessi”.
Aggiunge, poi, Amedeo: “la politica non è leaderismo, non è solo solamente carisma. La politica è dialogo, sintesi, capacità di visione, temi che non possono mancare se si vuole procedere insieme nel cammino di crescita della città“.
Amedeo Mariani con le sue liste civiche è stato decisivo in alcuni frangenti per le vittorie del centrosinistra a Ferentino. Da attento osservatore ed ex militante del Partito Democratico si è accorto che il partito è cambiato: “il PD, negli ultimi anni, si è allontanato dalla gente e non riesce più a cogliere i problemi e le richieste del suo elettorato – spiega ad anagnia.com – temi storici del Partito come lavoro, giustizia sociale, ambiente, solidarietà ed associazionismo, sono stati dimenticati. Il Partito Democratico provinciale non li intercetta, non se ne fa portavoce ma pensa esclusivamente ad altro, non coglie più gli aspetti popolari. A questi signori dico: il futuro va costruito moltiplicando le idee attraverso l’ascolto, dobbiamo investire sull’unità cosa che i robot non hanno e non avranno mai, il lavoro di squadra, la creatività e tutto questo nasce dell’interazione. La cosa più importante nel dare forma alle coscienze è fissare una meta, quella che ad oggi manca.
Serve una vera rigenerazione e rivoluzione negli uomini e nelle idee. Basta sempre le stesse persone e basta chiudere gli occhi e fare finta che tutto vada bene, non servono più tappabuchi“.
E, alla domanda “cosa auspica per il 2023?”, Amedeo risponde così: “la nostra città come dice sempre Antonio Pompeo (ed io lo condivido) ha bisogno di una classe dirigente rigenerata in un mix tra nuove generazioni e storici militanti, che si debbano mettere al servizio del progetto collettivo e soprattutto tante donne in prima linea e nelle liste. Non è una questione di unità: ma di uomini e di progetti”.
“La visione del futuro politico – conclude Amedeo – sta nell’allargamento e nel farsi contagiare dalla società. Noi dobbiamo essere un corpo unico, un’orchestra che sa e deve suonare la stessa musica; solo così potremo offrire si cittadini una melodia che li faccia sognare per affrontare un futuro migliore”.