“Sono onorato nel ricevere con gioia il Premio Internazionale Bonifacio VIII e prego il Signore di benedire con abbondanza di grazie il suo Presidente Comm. Dott. Sante De Angelis e tutti i membri dell’Istituzione anagnina. Ad multos annos et ad maiora!”, con queste semplici e sentite parole, il Presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, il cardinale Angelo Bagnasco, ha ricevuto nei giorni scorsi, durante una suggestiva e sentita cerimonia a Zoppola, la XIX edizione del massimo conferimento accademico della Bonifaciana.
L’occasione propizia e solenne, organizzata da tempo, è stata la celebrazione del 40mo di ordinazione sacerdotale dell’Assistente Spirituale della Accademia, nonché Cappellano Militare ed Arciprete, Colonnello don Arturo Rizza, tra l’altro anche Cavaliere e Cappellano dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, che nella medesima ricorrenza ha ricevuto anche il Premio Nazionale Bonifacio VIII con il relativo attestato.
Il cardinale Bagnasco, tra i più noti e degni membri del Sacro Collegio, è stato contentissimo di ricevere la scultura bronzea del maestro Egidio Ambrosetti e di incontrarsi con la delegazione della Bonifaciana (formata tra gli altri, oltre che dal Rettore Presidente, dagli accademici Santino Colangelo, Maurizio Anzellotti, Daniele Ticconi, Cristian Tagliente, Antonio Biscioli, Vincenzo Tortora), sia il giorno della consegna del premio stesso nell’arcipretura di San Lorenzo in Orcenico Superiore, che nel successivo, quando, a Clauzetto nella Chiesa di San Giacomo dove è conservata una delle cinque reliquie presenti al mondo del Preziosissimo Sangue di Gesù, ha presieduto la celebrazione del Perdon Grande, che si è svolta alla presenza delle varie autorità della vallata, del vescovo diocesano di Pordenone, Mons. Giuseppe Pellegrini e del già nunzio apostolico, Mons. Diego Causero. Presenti oltre alla Accademia Bonifaciana, formata da un nutrito gruppo di accademici, che per l’occasione hanno accolto anche il Rettore Presidente, alla sua terza visita alla delegazione della Regione Friuli Venezia Giulia, accompagnato dall’accademico Santino Colangelo, anche la Confraternita del Duomo di Spilimbergo ed una rappresentanza dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Nel suo saluto ufficiale, prima della consegna del “Bonifacio VIII” De Angelis, tra l’altro, rivolgendosi al Porporato, ha detto: “È con immenso piacere, Eminenza Reverendissima, che in questa fausta ricorrenza del 40 di ordinazione sacerdotale del nostro carissimo don Arturo Rizza, che su proposta del nostro Presidente del Comitato Scientifico Mons. Enrico dal Covolo e dello stesso don Rizza, l’Accademia Bonifaciana di Anagni, da me rappresentata in qualità di Rettore Presidente, Le conferisce la XIX edizione del nostro massimo Conferimento, il Premio Internazionale Bonifacio VIII – Città di Anagni 2021”. Ha poi, illustrato la motivazione per cui è stato insignito: “L’Accademia Bonifaciana ha posto l’attenzione sulla Sua importante opera di attuale Presidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa, e di già Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, prima con Papa Benedetto XVI e poi con Papa Francesco, Arcivescovo emerito di Genova da poco più di un anno ed ancor prima come Arcivescovo ordinario Militare per l’Italia. Il Comitato Scientifico, ha voluto premiare la sua considerevole attività pastorale a scopo prettamente pacifico, sul Suo costante sforzo teso ad instaurare e mantenere relazioni stabili tra i Paesi che hanno vissuto momenti tragici e sconvolgenti e che hanno l’assoluto bisogno di creare quella collaborazione e quell’intesa volta al raggiungimento di una pace duratura. Noti sono i Suoi interventi affinché l’ Europa possa evitare nuove tragedie nel mar Mediterraneo: “Ci vuole un intervento molto più concreto per poter affrontare questo problema – ha detto in più di qualche occasione – serve “la lotta verso i trafficanti di esseri umani, gli scafisti” e, nello stesso tempo, bisogna aiutare chi tenta di venire in Europa con ogni mezzo facendo sì che “non si senta costretto, attraverso delle peripezie infinite, ad abbandonare la propria patria”. È quindi necessario “lottare contro la carestia, la miseria, la violenza, la guerra in questi Paesi che costringono la povera gente, specialmente i più indifesi, ad allontanarsi, e a tentare la fortuna”. Lei, ha quindi ricordato che “l’attenzione della Chiesa continua per prima cosa con la preghiera”.
Il conferimento del nostro massimo riconoscimento accademico, riconosce, la Sua instancabile opera nella Chiesa italiana ed europea per aprire strade e creare ponti, affinché gli uomini e i popoli si incontrino e si parlino, si riconoscano fratelli e, insieme, edifichino la civiltà della verità e dell’amore. Le vengono, quindi, riconosciute elevate capacità religiose, diplomatiche e culturali degne di un vero uomo di Chiesa e di Stato”.
Vale la pena ricordare alcune tappe principali dell’attività e della figura del nostro nuovo insignito, il Cardinale Angelo Bagnasco: Arcivescovo metropolita emerito di Genova, è nato a Pontevico, provincia e diocesi di Brescia, il 14 gennaio 1943, da genitori genovesi sfollati per la guerra. Il papà Alfredo lavorava in una fabbrica di pasticceria. La mamma, Rosa, era casalinga. Ha una sorella maggiore di nome Anna. La famiglia Bagnasco, alla fine del tragico conflitto, è rientrata quasi subito a Genova e Angelo ha così potuto frequentare il ginnasio e il liceo classico presso il seminario arcivescovile. Il 29 giugno 1966 è stato ordinato sacerdote. Si è laureato in filosofia presso l’università statale di Genova nel 1979. È stato vicario parrocchiale dal 1966 al 1985 nella parrocchia di San Pietro e Santa Teresa del Bambino Gesù in Genova. Dal 1986 al 1995 ha svolto mansioni come aiuto pastorale con compiti diocesani. Dal 1975 al 1984 ha insegnato italiano nel liceo classico del seminario genovese. Dal 1980 al 1998 è stato docente di metafisica e ateismo contemporaneo presso la facoltà teologica dell’Italia settentrionale, nella sezione parallela di Genova. Praticamente nello stesso periodo, dal 1980 al 1995, è stato assistente diocesano della Federazione degli universitari cattolici italiani (Fuci). Particolarmente significativa è stata poi l’esperienza educativa maturata come assistente degli scout. Dal 1985 al 1996 è stato direttore dell’ufficio catechistico dell’arcidiocesi e della Liguria, nonché delegato regionale per la pastorale della scuola. Dal 1986 al 1994 è stato preside e docente dell’Istituto superiore di scienze religiose di Genova, con competenza per tutta la regione ecclesiastica ligure. Dal 1990 al 1996 è stato direttore dell’ufficio per l’educazione, con il compito di formazione degli insegnanti di religione. Ha vissuto con grande passione il suo impegno nell’ambito educativo e formativo, nei diversi campi a lui affidati. Inoltre, dal 1993 al 1996 è stato direttore dell’opera diocesana Apostolato liturgico e dal 1995 al 1997 è stato vicario episcopale e direttore spirituale del seminario arcivescovile di Genova. Il 3 gennaio 1998 è stato nominato vescovo di Pesaro ed ha ricevuto la consacrazione episcopale il 7 febbraio dello stesso anno. Con l’erezione ad arcidiocesi di quella sede, l’11 marzo 2000 è divenuto arcivescovo metropolita. Nel 2001 è stato nominato presidente del consiglio di amministrazione del quotidiano «Avvenire». Dal 2002 al 2005 è stato segretario della commissione della Conferenza episcopale italiana per l’educazione, la scuola e l’università: dunque i temi che ha avuto a cuore in tutta la sua opera di sacerdote e di vescovo.
Il 20 giugno 2003 è stato nominato arcivescovo ordinario militare per l’Italia. Sono stati quelli per lui tre anni di forte impegno. Si è dedicato al rafforzamento del servizio dei cappellani militari, portando una parola di pace tra i soldati italiani impegnati nelle delicate missioni internazionali nei «punti caldi» del mondo. Dal 2005 è stato segretario della commissione della Conferenza episcopale italiana per la cultura e le comunicazioni sociali.
Il 29 agosto 2006 è stato nominato arcivescovo metropolita di Genova. È succeduto nell’incarico al cardinale Tarcisio Bertone che Benedetto XVI ha chiamato in Vaticano come segretario di Stato. Ha preso possesso dell’arcidiocesi ligure presiedendo la messa solenne nella cattedrale di San Lorenzo il 24 settembre successivo. Due giorni dopo è stato eletto presidente della Conferenza episcopale ligure. Il 7 marzo 2007 è stato nominato da Benedetto XVI Presidente della Conferenza Episcopale italiana (CEI) e confermato nell’incarico per un secondo mandato il 7 marzo 2012.
Nell’ottobre 2011 è stato nominato Vice Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE). Ha partecipato alla III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi su Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione (ottobre 2014) e alla XIV Assemblea Generale Ordinaria sul tema La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo (ottobre 2015). Ha partecipato al conclave del marzo 2013 che ha eletto Papa Francesco. L’8 ottobre 2016 è stato eletto Presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa. L’8 marzo 2017 il Santo Padre ha confermato il Cardinale Bagnasco Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, fino alla nomina del nuovo Presidente in occasione dell’Assemblea Generale in programma dal 22 al 25 maggio 2017. Da Benedetto XVI creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 24 novembre 2007, del Titolo della Gran Madre di Dio. È Membro: delle Congregazioni: per le Chiese Orientali; per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti.