Il Tribunale del riesame di Roma, accogliendo integralmente il ricorso presentato dall’avv. Giampiero Vellucci, ha disposto la misura degli arresti domiciliari nella sua abitazione di Terracina per Luigi Cocco, finito in carcere – assieme al fratello – per smaltimento illecito di rifiuti nell’ambito dell’operazione Cavum condotta dai Carabinieri Forestali di Frosinone. I fatti – come riportato dal nostro quotidiano – risalgono a qualche settimana fa quando i Carabinieri Forestali di Frosinone coordinati dal maggiore Vitantonio Masi, in collaborazione con i colleghi del Nipaf e della stazione Carabinieri Forestali di Anagni, avevano fatto scattare le manette per cinque persone, tra cui – appunto – i due fratelli Cocco. L’operazione coordinata dalla DDA di Roma si era conclusa con la scoperta della gestione di una discarica abusiva di rifiuti sia pericolosi che non, ubicata presso una cava di Ferentino.
Gravi e di vario genere i reati contestati:traffico illecito di rifiuti, gestione di discarica abusiva, smaltimento illecito di rifiuti e combustione illecita di rifiuti. Sotto sequestro erano finiti 29 automezzi e l’intero sito che era stato adibito a cava. Fondamentali, per l’assegnazione dei domiciliari all’imprenditore Luigi Cocco, le argomentazioni della difesa rappresentata dall’avv. Giampiero Vellucci, secondo il quale “non vi è prova certa che al di là delle irregolarità nell’ingresso dei rifiuti si trattasse anche e soprattutto di rifiuti tossici”. Il legale, grazie ad una articolata esposizione, è riuscito a dimostrare – infatti – che si trattava per la gran parte di rifiuti provenienti da attività edilizie. Lunedì prossimo, a partire dalle ore 14.00, intanto, sono previsti alcuni importanti accertamenti tecnici chiesti proprio dall’avv. Vellucci per accertare la natura dei rifiuti.
articolo a cura di Francesco Recchia