Si fingeva broker, promettendo il raddoppio delle somme di denaro investite in prodotti finanziari, ma non restituiva né il capitale, né i promessi investimenti.
La falsa broker – una donna 40enne di origine rumena, abitante a Frosinone – si spacciava per una professionista di successo, in grado di assicurare investimenti molto redditizi, millantando conoscenze altolocate nel mondo politico e finanziario, ma anche una vicinanza ad ambienti malavitosi: in tal modo, riusciva a carpire la fiducia dei clienti, che le affidavano i propri risparmi senza tuttavia ottenere né i guadagni né la restituzione del denaro investito.
A scoprire la truffa sono stati i Finanzieri della Tenenza di Arce, congiuntamente con i Carabinieri della Compagnia di Frosinone, coordinati dalla locale Procura della Repubblica, i quali, partendo dalla denuncia presentata da alcune vittime della finta broker, sono riusciti a ricostruirne il modus operandi e il giro di affari.
In particolare, le indagini condotte hanno consentito di rilevare che la finta broker, con la complicità di una coetanea cittadina italiana, abitante a Ceprano, contattava i potenziali clienti, incontrandoli presso luoghi inusuali per un’attività di intermediazione finanziaria, quali bar, ristoranti ovvero presso esercizi commerciali, riuscendo a farsi consegnare somme di denaro che, a suo dire, investite in prodotti finanziari, avrebbero determinato lauti guadagni, senza tuttavia far sottoscrivere o consegnare alcuna polizza ovvero documentazione comprovante l’investimento.
Alcune persone truffate, in realtà, inizialmente ricevevano piccole somme di denaro, variabili da 400 a 500 euro a titolo di interesse, ed invogliate dalla possibilità di ulteriori guadagni, consegnavano alla finta broker somme di denaro sempre più consistenti, fino a perdere tutto il capitale in quanto mai restituito.
In altri casi, a fronte delle rimostranze dei clienti finalizzati all’ottenimento degli interessi e alla restituzione del capitale, la finta broker chiedeva ulteriori somme di denaro necessarie, a suo dire, a svincolare il capitale precedentemente investito.
La complessiva attività investigativa condotta dai Carabinieri della Stazione di Frosinone e dai Finanzieri di Arce ha consentito di individuare circa 40 persone vittime del raggiro della finta broker, costituite da pensionati, casalinghe, professionisti e imprenditori, e di quantificare l’ammontare della truffa in circa un milione di euro.
Al termine delle indagini, la truffatrice e la complice sono state denunciate, a vario titolo, alla Procura della Repubblica di Frosinone per le fattispecie di truffa aggravata e continuata, tentata estorsione, furto, tentata violenza privata, indebito utilizzo delle carte di pagamento, falsità in atti e violazioni delle leggi bancarie.
Inoltre, la finta broker, che ha continuato ad operare nella propria illecita attività anche durante il periodo di emergenza da Covid-19, è risultata aver indebitamente percepito nel periodo da maggio 2019 a gennaio 2020 il reddito di cittadinanza – misura, come è noto, di sostegno economico a contrasto della povertà, finalizzata al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale – per un ammontare complessivo di 1.800 euro, essendo priva dei requisiti previsti dalla normativa in vigore.
Per tale situazione, la donna è stata segnalata alla Procura della Repubblica di Frosinone nonché alla competente sede I.N.P.S. per il recupero delle somme di denaro indebitamente percepite.
In ultimo, nei confronti della finta broker l’Autorità Giudiziaria di Frosinone ha emesso un’ordinanza di applicazione della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il contrasto ai fenomeni di abusivismo nell’attività bancaria e di intermediazione finanziaria tutela il trasparente investimento dei risparmi dei cittadini e previene diffuse forme di truffa.