I Carabinieri della Stazione Carabinieri di Picinisco, a Napoli, coadiuvati da personale della Stazione di Napoli Borgoloreto, al termine di una articolata attività di indagine, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale dell’obbligo di dimora nel comune di Napoli, con obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria e di permanenza in casa tutti giorni dalle ore 20.00 alle ore 07.00, emessa dal GIP del Tribunale di Cassino per il reato di truffa aggravata, nei confronti di M.G. 43enne disoccupato napoletano, già censito per analoghi reati e reati in materia di sostanze stupefacenti.
L’indagine è scaturita da una denuncia di truffa presentata nello scorso mese di luglio da una anziana vedova 82enne residente nel piccolo Comune ciociaro a ridosso della Val di Comino. In particolare l’anziana il 15 luglio scorso, è stata contattata telefonicamente da un uomo con inflessione dialettale campana, che simulando la sua qualifica di avvocato le chiedeva di consegnare la somma di 5.000 euro necessaria alla liberazione del nipote, che asseriva falsamente essere in stato di arresto presso una Caserma dell’Arma a seguito di un incidente stradale, riferendo alla stessa che poco dopo un suo collega o un Carabiniere sarebbero andati a prelevare direttamente il contrante presso la sua abitazione, facendosi spiegare le modalità per raggiungere l’abitazione.
Nonostante l’anziana donna, dubbiosa e incerta sul da farsi, avesse chiesto di interloquire preventivamente con la figlia, il soggetto con un artifizio riusciva a contattare anche quest’ultima, tranquillizzandola sull’accaduto ed evitando così che intervenisse presso l’abitazione in soccorso della madre, situata poco distante. Poco dopo un uomo si è presentato presso l’abitazione dell’anziana e dichiarando falsamente di essere un appartenente all’Arma dei Carabinieri si faceva consegnare in un primo momento la somma contante di 1.500 euro, successivamente, non soddisfatto, tornava per farsi consegnare tutti i monili in oro posseduti dalla donna, dichiarando che quanto poco prima consegnato non era sufficiente a definire la posizione del nipote, per un valore complessivo di circa 2.500 euro, quindi si allontanava immediatamente a bordo di una autovettura che aveva parcheggiato poco lontano.
Le immediate indagini da parte dei militari della Stazione di Picinisco, che attraverso la verifica delle immagini registrate sia del sistema di videosorveglianza comunale installato nella contrada San Gennaro, nonché quelle dall’impianto privato installato presso l’abitazione della donna, hanno consentito di ricostruire gli eventi e individuare i lineamenti e i tratti somatici del responsabile, che opportunatamente confrontati con quelli dei soggetti già censiti nei database in uso delle Forze di Polizia, hanno permesso al di sopra di ogni ragionevole dubbio di identificare il 43enne quale autore della meschina truffa.
L’inequivocabile identificazione avveniva anche grazie alla collaborazione dei colleghi della Stazione di residenza del malvivente e successivamente confermato dalla lucidità e decisione dell’anziana donna, che lo riconosceva immediatamente senza alcun dubbio.
Peraltro i successivi riscontri hanno consentito di accertare che il giorno immediatamente precedente alla truffa l’uomo, era stato ripreso alla guida della stessa autovettura dai sistemi di videosorveglianza gestiti dalla Polizia Stradale di Cassino, all’altezza del tratto autostradale di Caianello (CE). Alla luce delle risultanze investigative raccolte nell’ambito dell’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Cassino, il soggetto è stato ritenuto responsabile del reato di truffa aggravata e proposto, altresì, per l’applicazione del rimpatrio con foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno nel comune di Picinisco per tre anni.