Tre persone sono state tratte in arresto questa mattina dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando provinciale – coadiuvati nella fase esecutiva dai militari di rinforzo del Comando provinciale – con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti, nella fattispecie di cocaina, e per una vicenda estortiva.
Al fermo si è giunti al termine di una mirata ed articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Frosinone.
I destinatari della misura su C.G., D.D. – entrambi sottoposti al regime degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico – e C.V., sottoposto alla misura del divieto di dimora nel Comune di residenza e dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine, durata circa due mesi, novembre e dicembre 2020, ha permesso – grazie all’ascolto delle conversazioni intercettate ed a rilevanti riscontri acquisiti tramite mirati servizi di osservazione – di far luce su numerosi episodi di cessione di sostanze stupefacenti quale, appunto, cocaina, chiamata durante le conversazioni con termini quali “chiavi”, “pezzi meccanici” o “pezzi di ricambio”, posti in essere con cadenza pressoché giornaliera.
Inoltre, è emerso un episodio estortivo, compiuto dagli stessi indagati sottoposti agli arresti domiciliari nei confronti di un cliente costretto con violenza e minacce a consegnare la somma di 300 euro quale titolo di pagamento per una cessione di stupefacente non saldata.
“Il fenomeno dello smercio di sostanze stupefacenti – è scritto in una nota firmata dal Procuratore della Repubblica di Frosinone dott. Antonio R.L. Guerriero ed inviata a questa redazione – è da tempo trattato con particolare attenzione dalla Procura della Repubblica di Frosinone che, coadiuvata validamente dal Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Frosinone, ha accertato un traffico complessivamente rilevante di cocaina con numerosi acquirenti, anche all’interno di luoghi di lavoro degli indagati, che testimonia un crescente disagio sociale ulteriormente sviluppato dall’emergenza epidemiologica”.
Le perquisizioni domiciliari effettuate nel corso dell’esecuzione dell’operazione in casa di uno degli indagati hanno consentito di rinvenire una pistola marca “Beretta” cal.6,35 con matricola abrasa e quattro cartucce dello stesso calibro. Per tale ragione il predetto veniva tratto in arresto in flagranza per i reati di detenzione illegale di arma comune da sparo e ricettazione.