Le attività portate a termine nelle ultime ore dai Carabinieri del Comando Provinciale di Frosinone.
COMPAGNIA DI PONTECORVO
Nella giornata di ieri, in Arce, i militari della locale Stazione Carabinieri, in ottemperanza all’Ordinanza di sottoposizione alla detenzione domiciliare emessa dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma – Ufficio Esecuzioni Penali, traevano in arresto un 66enne del posto (già censito per reati contro la persona ed il patrimonio), poiché condannato all’espiazione definitiva della pena di anni 1 e mesi 4, da scontare in regime di detenzione domiciliare presso la propria abitazione.
Il provvedimento traeva origine in quanto lo stesso si rendeva responsabile nel 2003, in Roccasecca, dei reati di “somministrazione di medicinali in modo pericoloso per la salute pubblica”, “spendita di monete falsificate” e “falsificazione di carte di credito”.
Nella giornata di ieri, in Arce, i Carabinieri della locale Stazione deferivano in stato di libertà un 21enne della provincia di Pavia, perché responsabile di “truffa”.
Le verifiche svolte dai militari operanti, a seguito della querela formalizzata da una 19enne di Colfelice, consentivano di accertare che il prevenuto previo annuncio su facebook della vendita di una play station al prezzo di 100 euro, si faceva versare la somma su carta post pay a lui intestata, rendendosi irreperibile e non inviando la merce.
Nel fine settimana, in Ausonia, i militari della locale Stazione Carabinieri deferivano in stato di libertà un 65enne (già censito per reati contro la persona), perché responsabile di “incendio di rifiuti pericolosi”.
I militari, mediante una speditiva attività info investigativa, accertavano che il predetto, collaboratore di una società che gestisce una cava marmifera in zona, appiccava il fuoco a rifiuti, anche pericolosi e speciali (materiale plastico, vetroresina e filtri per automezzi) all’interno della stessa cava.
L’area interessata dall’incendio, di circa 60 mq, veniva posta sotto sequestro.
COMPAGNIA DI FROSINONE
Nella mattina odierna, in Frosinone, i militari della locale Stazione Carabinieri, nel corso di un predisposto servizio di controllo del territorio, traevano in arresto un 29enne del posto (già censito per reati in materia di stupefacenti e contro il patrimonio), già sottoposto dallo scorso settembre al regime degli arresti domiciliari nel capoluogo per reati sugli stupefacenti, perché responsabile di “evasione”.
Gli operanti durante l’espletamento dei previsti controlli, sorprendevano il prevenuto presso l’abitazione della compagna, in violazione alla citata misura detentiva.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestato su disposizione dell’A.G. veniva nuovamente sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.
Nella decorsa nottata, in Frosinone, nell’ambito dei servizi di controllo del territorio finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in genere, i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia Carabinieri, traevano in arresto un 31enne del posto, già noto alle forze dell’Ordine per reati inerenti gli stupefacenti e contro la persona, per inosservanza delle prescrizioni imposte dalla “sorveglianza speciale con obbligo di dimora” nel comune di Frosinone,cui era sottoposto.
Gli operanti, infatti, lo sorprendevano in questo centro alla guida della propria autovettura con a bordo due pregiudicati locali, oltre l’orario consentito dalle prescrizioni della misura di prevenzione.
Al termine delle formalità di rito, così come disposto dall’A. G., l’uomo veniva tratto in arresto e trattenuto presso le camere di sicurezza, in attesa del rito direttissimo previsto per la mattinata odierna.
COMPAGNIA DI ANAGNI
Nella serata di ieri, in Acuto, i militari della locale Stazione Carabinieri nel corso dei consuetudinari servizi per il rispetto della normativa per limitare la diffusione del Covid-19, sorprendevano 10 ragazzi del posto in assembramento e privi del DPI che erano in procinto di giocare una partita di calcetto, attività vietata dalle norme attualmente in vigore.
La prevista sanzione amministrativa veniva comminata ai genitori degli stessi, poiché minori, di età compresa tra i 14 e i 15 anni.