Entra nel vivo il complesso programma di rigenerazione urbana e di recupero edilizio, predisposto dall’amministrazione Ottaviani, che interesserà, secondo le stime, circa 2/3.000 immobili presenti all’interno del territorio comunale, con un introito potenziale di circa 10 milioni di euro.
Dopo l’affidamento dell’incarico ai tecnici esterni, che insieme al gruppo di lavoro politico ed amministrativo individueranno gli ambiti ottimali di intervento e le modalità di realizzazione degli stessi, fornendo supporto al servizio comunale nella predisposizione degli Atti deliberativi, si procederà, in un secondo momento, alla organizzazione di un evento pubblico di presentazione all’utenza (cittadini, professionisti, esperti, stakeholder del territorio) dei criteri e degli indirizzi con i quali l’Amministrazione Ottaviani intende perseguire gli obiettivi prefigurati nella normativa.
Intanto, la prossima settimana, arriveranno in giunta le prime due delibere sulla rigenerazione urbana (che poi saranno poste al vaglio del consiglio comunale) che permetteranno i cambi di destinazione d’uso su quasi tutta la fascia urbana ed extraurbana del territorio comunale, consentendo alle famiglie e agli operatori privati di adeguare l’assetto urbanistico ed edilizio alle mutate esigenze economiche e sociali, che hanno caratterizzato l’evoluzione del contesto locale negli ultimi 40 anni. Contestualmente, si attiveranno le procedure per permettere l’aumento delle cubature e l’ampliamento delle superfici nell’ordine del 20%, in media, utilizzando criteri e canoni simili a quelli del Piano Casa, la cui possibilità è venuta meno lo scorso anno.
Il piano di rigenerazione urbana è finalizzato ad incentivare la razionalizzazione del patrimonio edilizio esistente, promuovendo la riqualificazione di aree urbane e di tessuti edilizi; l’obiettivo, inoltre, è di intervenire su edifici a destinazione residenziale e non residenziale mediante interventi di demolizione e ricostruzione, adeguamento sismico e efficientamento energetico. La procedura in essere, dunque, permetterà il recupero delle enormi volumetrie già esistenti, con l’adeguamento ad una realtà socio-economica mutata, attraverso cambi di destinazione d’uso o la definitiva sistemazione degli abusi edilizi ereditati dai decenni passati. Dopo il pronunciamento che sarà effettuato da parte del Consiglio comunale, si dovrà procedere negli anni successivi alla istruttoria delle singole pratiche.
nota a cura dell’ufficio stampa del Comune di Frosinone