La struttura, attualmente oggetto di lavori di adeguamento (con interventi sulla parte elettrica ed idrica) compatibilmente con il periodo emergenziale, sarà inaugurata la prossima primavera.
“È emblematica e significativa – ha dichiarato il sindaco, Nicola Ottaviani – la scelta dell’amministrazione comunale di acquisire la sede della ex Banca d’Italia, proprio per ricollocare nel centro storico la nuova casa comunale, restituendo alla città ciò che le venne tolto e cancellato dal bombardamento dell’11 settembre 1943”.
A partire proprio da quella data, infatti, fino a tutto maggio 1944, il capoluogo registrò ben 56 bombardamenti alleati, risultando il capoluogo di provincia più devastato in rapporto al numero di abitanti ed al patrimonio edilizio.
“L’operazione portata a termine ieri – ha proseguito il sindaco Ottaviani – costituisce un motivo di vanto per l’intera città e di soddisfazione per l’amministrazione comunale tutta, al di là delle diverse sensibilità politiche. Il Comune di Frosinone, infatti, è stato il primo soggetto pubblico in Italia ad utilizzare la formula del rent to buy per restituire al capoluogo una parte importante della propria identità, storica e culturale. Nel finalizzare tale acquisizione, abbiamo trovato un interlocutore attento nel più importante istituto finanziario italiano, con cui il Comune condivide, dunque, un piccolo primato nazionale sotto il profilo dell’innovazione nell’ambito giuridico-finanziario”.
L’ente di piazza VI dicembre ha, nei mesi scorsi, negoziato con l’Istituto condizioni ritenute favorevoli anche per un ente, quale è il Comune di Frosinone, sottoposto all’art. 243-bis del TUEL (procedura di risanamento dei conti che non permette di effettuare mutui, oltre a comportare ulteriori limitazioni), dovuto al debito dei decenni precedenti, pari a circa 50 milioni di euro.
“La nuova casa comunale, anche grazie al pregio istituzionale e architettonico dell’immobile ex Banca d’Italia – ha concluso il sindaco – contribuirà a rafforzare il senso di appartenenza ad una comunità coesa che, spesso, ha dato prova di grande generosità e solidarietà verso l’intero territorio provinciale”.