“Mentre i PM di Frosinone proponevano al giudice le condanne per corruzione per i 16 responsabili dell’inchiesta “Abbacchiopoli” e sull’appalto per la disinfestazione a Piglio e per l’efficientamento energetico della scuola Bottini, tra i quali figura anche il tecnico comunale del nostro paese, l’amministrazione comunale per “manifestare il ritorno alla normalità” ha deciso di convocare il consiglio comunale in presenza e non in streaming”; a metterlo nero su bianco è il segretario del circolo Fratelli d’Italia di Piglio, Claudia Ambrosetti, che spiega: “la normalità doveva essere un’altra a nostro avviso; dopo un rinvio a giudizio dell’ex tecnico comunale per corruzione sugli appalti comunali, far partecipi tutti i cittadini in streaming delle decisioni del consiglio comunale con 13 punti all’ordine del giorno, punti tra cui la programmazione triennale dei lavori pubblici e la cessione di immobili comunali”.
Aggiunge, poi, Claudia Ambrosetti: “a tal proposito serve ricordare alcuni punti fondamentali per meglio illustrare il nostro disappunto: che lo stesso Statuto Comunale di Piglio all’articolo 35: “impronta la propria attività ai principi di democrazia, trasparenza e legalità”; che dopo 16 anni il Comune di Piglio ancora non si è adeguato al “Codice dell’Amministrazione Digitale” definito con il D.Lgs 82/2005 ed integrato con il D.Lgs159/2006, all’articolo 9 recita: “lo Stato favorisce ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini, anche residenti all’estero, al processo democratico e per facilitare l’esercizio dei diritti politici e civili sia individuali che collettivi”; che lo streaming sia stato utilizzato solo nel pieno della della pandemia come mezzo straordinario; ma soprattutto che il circolo che io rappresento in data 6 ottobre 2020 ha protocollato con n° 6882 una “richiesta di trasmissione delle riprese audio video e diffusione in streaming delle sedute del Consiglio Comunale sul sito web del Comune di Piglio”.
Conclude, infine, il segretario: “speravamo che nei 13 punti all’ordine del giorno comparisse la discussione sulla costituizione parte civile nel processo in cui società ed ex dipendenti hanno danneggiato immagine, ambiente e territorio, ma per questo serve buonsenso, coerenza e correttezza. Cose che le correnti che governano il nostro borgo di certo non hanno. Abbiamo visto i vari amici di partito intervenuti ed ospitati negli anni nelle campagne elettorali e che poi sono balzati sulle pagine di cronaca tra le varie operazioni di polizia e scandali come Mafia Capitale, Waste 1 e 2, Abbacchiopoli e concorso di Allumiere”.