Unica deroga: in considerazione dell’inquinamento da sostanze quali piombo, cadmio e berillio in alcune delle aree del sito, l’autorizzazione diverrà operativa solo dopo che la società proponente avrà provveduto alla bonifica del sito stesso. Per il resto, l’istanza di autorizzazione integrata ambientale concernente la realizzazione di un impianto di biodigestione e compostaggio di rifiuti in località Selciatella di Anagni è stata accolta.
A deciderlo, la conferenza dei servizi – svoltasi da remoto – iniziata alle 11.00 di questa mattina, martedì 9 agosto 2022, e conclusasi attorno alle 12.30.
Delusione, rabbia e – soprattutto -preoccupazione per il futuro del territorio da parte non solo delle tante associazioni e comitati che, nel tempo, si sono battuti animosamente per evitare, fino all’ultimo, tale esito ritenuto “infaustissimo”, ma anche tra i tanti cittadini che, appresa la notizia, hanno inondato i social-network di sproloqui e commenti indignati.
Ignorato, quindi, non solo il parere sanitario del Comune di Anagni che, per voce del sindaco Daniele Natalia, ha ribadito più volte – nel corso della seduta – la propria contrarietà all’impianto in oggetto, ma anche quello di ARPA Lazio che ha rilevato la necessità di considerare l’impatto odorigeno legato agli stoccaggi del materiale ligneo- cellulosico all’aperto.
Diversi i rappresentanti dei comitati e delle associazioni contattati telefonicamente da questa redazione che hanno preferito non rilasciare dichiarazioni “a caldo”, prendendosi del tempo per riflettere meglio su quanto accaduto.
IL SINDACO AVV. DANIELE NATALIA: “NON CI FERMEREMO QUI”
Il primo a parlare, poco dopo la chiusura della conferenza dei servizi, il sindaco di Anagni avv. Daniele Natalia. Questa la dichiarazione integrale del primo cittadino postata sul suo profilo di Facebook:
“nella Conferenza dei Servizi di oggi il Comune di Anagni ha detto un forte NO al biodigestore, rinnovando ancora una volta il proprio parere negativo sanitario ed urbanistico, ma anche contestando quanto dichiarato dalla Regione. Purtroppo, infatti, siamo stati noi gli unici a rimarcare fermamente la contrarietà al biodigestore, mentre il Ministero della Transizione Ecologica e Regione Lazio hanno dato parere favorevole.
Nonostante l’impossibilità per organi quali Vigili del Fuoco e ARPA Lazio di poter esprimere i pareri richiesti poiché le integrazioni non sono state presentate dai proponenti il biodigestore, la Regione Lazio ha deciso di procedere comunque all’approvazione del progetto.
Certo, l’impianto di biodigestione dovrà rispettare rigidissimi protocolli sanitari ed ambientali, rispettando tutte le norme attualmente in vigore, come da noi richiesto da sempre, ma non era questa la volontà del territorio e dei cittadini, dei quali siamo stati portavoce e attenti garanti.
La fine dell’iter in Conferenza dei Servizi non equivale alla fine della nostra battaglia, combattuta assieme ai cittadini, alle associazioni, ai medici, nella convinzione che non si possano prendere decisioni impattanti per il territorio senza il consenso ed il sostegno delle persone che vi abitano. Perché di fatto lo scontro si sposta ora in altre sedi vista la volontà della Regione di approvare il progetto solo a fronte di pareri ARPA e prescrizioni di bonifica ed è lì anche che ci opporremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Finché la nostra Amministrazione sarà in carica continueremo ad opporci al biodigestore perché questo è il nostro mandato popolare. Finché saremo in carica noi, il biodigestore ad Anagni non si farà”.
Contattato telefonicamente dal nostro quotidiano il sindaco avv. Daniele Natalia ha poi aggiunto: “il Comune di Anagni non ha nessuna responsabilità; si tratta, infatti, di una decisione della Regione Lazio. La battaglia – comunque – non finisce qui. La strada è ancora lunga: fino a che sarò sindaco di Anagni mi opporrò a questo progetto con tutto me stesso. E, chiaramente, chi pensa di attribuire a me o all’amministrazione comunale le responsabilità di questa decisione sta solo facendo un gioco politico elettorale, anzi pre-elettorale. E chi andrà oltre con i commenti avrà anche delle risposte importanti dal punto di vista legale”.
Forse, il riferimento è – tra gli altri – anche al consigliere comunale di minoranza Fernando Fioramonti che su Facebook ha scritto “la faciloneria nel rilasciare un parere favorevole, nella precedente istruttoria, da parte del nostro sindaco ha vanificato qualsiasi ravvedimento tardivo. Grazie. Non ci fermeremo qui”.
IL PARERE DELL’ENTE PROVINCIALE
Per quanto riguarda l’ente provinciale c’è da dire che nel corso dell’intera durata della conferenza dei servizi, fin dall’inizio, il vicepresidente dott. Alessandro Cardinali ha puntualmente e con pignoleria messo in evidenza tutta una serie importante di criticità legate a diversi aspetti del progetto. Tra le tante criticità rilevate, quella riguardante “la valutazione dell’Area rifiuti regionale competente per la compatibilità con il Piano Rifiuti” che – come ha spiegato lo stesso Cardinali – “fa riferimento al fabbisogno impiantistico regionale e non a quello singolo ATO regionale di Frosinone”; in altre parole, secondo la Provincia di Frosinone questo impianto, così come anche altri impianti di questo tipo, non si attiene a quanto previsto dal piano regionale di rifiuti che impone quote di portata suddivise in base ai rispettivi ambiti territoriali: il fabbisogno annuo della provincia di Frosinone che si aggira attorno alle 40mila tonnellate per anno è, pertanto, una quota ben lontana alle 80mila che verranno trattate dall’impianto in questione.
Alla domanda “a questo punto cosa succederà?” postagli da anagnia.com, il dott. Cardinali ha così risposto: “per contrastare questo tipo di provvedimento ora non restano che le vie giudiziarie; c’è da dire, inoltre, la VIA ha spianato la strada all’autorizzazione di oggi: se in quella fase il Comune di Anagni avesse avuto un atteggiamento più intransigente, oggi – forse – racconteremmo una storia diversa”.
LA NOTA INTEGRALE DELLA OPPOSIZIONE CONSILIARE DI ANAGNI
Di seguito, la nota dei consiglieri comunali di minoranza Alessandro Cardinali, Nello Di Giulio, Fernando Fioranonti, Sandra Tagliaboschi, Valeriano Tasca:
Anagni sarà a smaltire, purtroppo, i rifiuti umidi (FORSU) di Roma, della provincia e, potenzialmente, provenienti da ogni parte d’Italia. Quel silente parere favorevole del sindaco Natalia del 24 dicembre 2020, lungamente sostenuto dai consiglieri di maggioranza, rimane scolpito sul marmo oltre che, purtroppo, sulla pelle degli anagnini. Quel consiglio comunale richiesto urgente dai cinque consiglieri di minoranza prima della pronuncia regionale di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e concesso solo dopo l’acquisizione della favorevole pronuncia della CdS del 10 06 2021, resta il punto più basso di una subdola maggioranza amministrativa che ha privato la città del confronto democratico preventivo su un tema che incide fortemente sulla salute e sulla vita delle persone. Quella processione di personaggi invitati in quello stesso consiglio comunale del 24 giugno per zittire l’opposizione fa ancora vergogna verso i valori di civiltà e democrazia propri della Sala della Ragione e verso il senso civico della città di Anagni.
La città di Anagni è umiliata ma non certo piegata, neanche di fronte alla miopia regionale che profondamente ne condiziona lo sviluppo futuro.
Le decisioni sbagliate del sindaco e dei suoi consiglieri, le ambiguità a seguire messe a nudo perfino nella CdS di presentazione del sofferto parere sanitario, hanno spianato la strada ad imprenditori tesi ad incrementare gli affari con il crescere delle migliaia di tonnellate di rifiuti senza, ovviamente, alcun limite rispetto la loro provenienza.
Anagni paga un prezzo altissimo a persone e personaggi che non la rappresentano nei valori e negli interessi, persone che mai più potranno rappresentarla dopo averne pregiudicato la vivibilità e la qualità dello sviluppo futuro. La salvaguardia dell’ambiente e la salute dei cittadini non può essere solo uno slogan elettorale.
Il Presidente del Consiglio Comunale Davide Salvati: “La Regione ha agito contro il territorio. L’unico garante di Anagni è stato il Sindaco”
Il Presidente del Consiglio Comunale di Anagni Davide Salvati esprime il massimo sostegno al Sindaco Daniele Natalia per l’impegno nel contrasto alla costruzione di un impianto di biodigestione sul territorio comunale della città dei papi autorizzato dalla Regione Lazio.
Davide Salvati dichiara: «Il parere positivo concesso dalla Regione Lazio e da altri enti in conferenza dei servizi al biodigestore, nonostante la ferma opposizione ed il parere sanitario ed urbanistico negativi del Comune di Anagni, hanno scoperto le carte su chi vuole il bene del territorio e chi invece, “mascherandosi” dietro le battaglie ambientaliste in città, è pronto a colpire alle spalle gli anagnini in sede di enti superiori.
A nessuno sfugge la gravità dell’approvazione in conferenza dei servizi di un progetto che sotto varie questioni ha lasciato più di qualche dubbio ed al quale la cittadinanza era e rimane totalmente contraria. Lo dico da presidente di un organo deliberativo, lo dico da amministratore locale, ma soprattutto da giovane cittadino: questo modo di fare politica e di portare avanti procedimenti amministrativi non mi piace né mi rappresenta. Si deve governare per promuovere lo sviluppo del territorio e per difendere le esigenze dei cittadini. Nel caso del biodigestore, invece, la Regione Lazio, assieme al Ministero della Transizione Ecologica, così come ad altri enti, hanno deciso di “scavalcare” le rimostranze del Sindaco di Anagni – e quindi della città per i cui interessi ha agito – e dell’intero territorio. La conferenza dei servizi relativa al biodigestore ha messo in evidenza, ancora una volta, chi e quali siano i reali nemici della nostra terra. Non penso che approvare il biodigestore sia stato un bel segnale da dare ai cittadini.
Chiedo alla città, ed in particolare alle associazioni, ai comitati, alle forze politiche ed ai corpi intermedi, di sostenere con forza e con ancora maggiore convinzione il Sindaco Daniele Natalia per i passi successivi che verranno fatti contro la costruzione del biodigestore ad Anagni. L’Amministrazione Comunale già ha annunciato di voler fare le barricate contro il biodigestore, sia nelle sedi politico-amministrative che in quelle giudiziarie. Mai come ora serve uno sforzo unitario da parte della comunità cittadina.
Mi rendo conto che il biodigestore è anche tema da campagna elettorale e che rappresenta un’occasione ghiotta per innescare e fare polemiche. Credo, però, che al contempo serva un atto di responsabilità da parte di tutti e che sia arrivato il momento di difendere, insieme, nessuno escluso, la salute e l’ambiente del nostro territorio».
LA NOTA DELLE LISTE DI MAGGIORANZA A SOSTEGNO DEL SINDACO AVV. DANIELE NATALIA
Di seguito riportiamo integralmente la nota inviata a questa redazione da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Cuori Anagnini, Lista civica Anagni in Comune, Lista civica Per Anagni, Lista civica Identità Anagnina, Lista civica Idea Anagni:
Quali forze politiche della maggioranza a sostegno del Sindaco Daniele Natalia, ribadiamo la ferma contrarietà dell’Amministrazione Comunale di Anagni alla realizzazione del biodigestore nel nostro territorio comunale.
Nella odierna Conferenza dei Servizi il Sindaco Daniele Natalia ha reiterato la contrarietà del Comune di Anagni all’impianto, rinnovando ancora una volta il proprio parere negativo sanitario ed urbanistico, ma anche contestando il tentativo da parte di Ministero della Transizione Ecologica e Regione Lazio di sminuire tecnicamente il lavoro fatto dall’Amministrazione Comunale assieme ad Associazioni e Comitati contro il biodigestore.
Così, mentre il Ministero della Transizione Ecologica e la Regione Lazio hanno dato parere favorevole al biodigestore, il Comune di Anagni è l’unico ente ad essersi formalmente opposto in sede di Conferenza dei Servizi, esprimendo il proprio voto contrario alla concessione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale.
Nonostante l’impossibilità per organi quali Vigili del Fuoco e ARPA Lazio di poter esprimere i pareri richiesti poiché le integrazioni non sono state presentate dai proponenti il biodigestore, e soprattutto senza valutare con attenzione e con rispetto la contrarietà della cittadinanza, espressamente manifestata dal Sindaco, la Regione Lazio ha approvato la concessione di AIA per il biodigestore.
Non basta il fatto che l’impianto di biodigestione dovrà rispettare rigidissimi protocolli sanitari ed ambientali, seguendo tutte le norme attualmente in vigore, come da noi richiesto da sempre, poiché non era questa la volontà dei cittadini che intendiamo rispettare in tutte le sedi opportune.
Come sottolineato anche dal Sindaco Daniele Natalia, la fine dell’iter in Conferenza dei Servizi non equivale alla fine della nostra battaglia, combattuta assieme ai cittadini, alle associazioni, ai medici, nella convinzione che non si possano prendere decisioni impattanti per il territorio senza il consenso ed il sostegno delle persone che vi abitano.
Perché ora lo scontro si sposta in altre sedi, vista la volontà della Regione di approvare il progetto solo a fronte di pareri ARPA e prescrizioni di bonifica, ed è lì anche che ci opporremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Finché la nostra Amministrazione sarà in carica continueremo ad opporci al biodigestore perché questo è il nostro mandato popolare.
Siamo pronti ad impugnare in sede giudiziaria gli atti della Conferenza dei Servizi e qualunque atto il Ministero della Transizione Ecologica, la Regione Lazio ed altri enti, vareranno a sostegno del biodigestore.
Siamo fermamente convinti del fatto che gli enti pubblici debbano lavorare per gli interessi dei cittadini e del territorio, senza piegarsi a logiche che a questa terra sono estranee e che non apportano benefici a nessuno, se non ai proponenti del biodigestore.
Possiamo dirlo con convinzione, finché questa maggioranza resterà in carica, sostenendo il Sindaco Daniele Natalia, il biodigestore ad Anagni non si farà.
EGIDIO PROIETTI, SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO: “GIORNO TRISTE PER LA NOSTRA CITTA'”
“Oggi è un giorno triste per Anagni: la nostra città e tutta la Valle del Sacco hanno già ha ampiamente dato in passato in termini di inquinamento e non hanno certo bisogno di ulteriori impianti come quello approvato oggi”; spiega il segretario del circolo del Partito Democratico di Anagni. Che, poi, aggiunge: “il nostro circolo sin dal primo momento è stato contrario alla realizzazione di questo impianto: la conferenza dei servizi di oggi è stata come una doccia fredda. Anche l’AIA potrà comunque essere impugnata se viziata; seguiremo insieme ai cittadini tutte le strade possibili”.
LUCA SANTOVINCENZO, ASSOCIAZIONE QUARTIERE CERERE: “ENNESIMO TORTO AL NOSTRO TERRITORIO”
Da registrare – infine – anche le parole del presidente dell’associazione Quartiere Cerere Luca Santovincenzo, tra i più impegnati ed attivi nella linea di contrasto alla realizzazione dell’impianto di località Selciatella: “oggi – spiega l’avvocato ad angnia.com – abbiamo assistito all’ennesimo torto per il nostro territorio. È stato sconcertante assistere alla lettura di una decisione già presa.
Il pensiero corre alle gravissime responsabilità del nostro ente che hanno condotto a questo e che pagheranno i figli della nostra terra. Il pensiero corre anche a SAF ed alle dinamiche politiche che hanno portato al progetto. Dobbiamo guardarci tutti dentro. Dobbiamo chiederci perché e per colpa di chi Anagni è diventata negli ultimi decenni terra di conquista”.